13. Doppia faccia

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Mi sveglio di soprassalto, avevo fatto un incubo.

Cerco Andrey nel letto ma non lo trovo, allora decido di alzarmi per andare a farmi una doccia rilassante.

Faccio per scendere ma mi ricordo di avere la caviglia ingessata e in giro non vedo stampelle.

"ANDREY!!!" urlo non sapendo come fare a scendere.

"Signorina lo Zar è nel suo ufficio. Dica a me ciò che le serve" dice Katerina entrando nella stanza.

"Mi serve qualcosa per muovermi, ma non vedo in giro stampelle."

"Il dottore le ha lasciate in soggiorno perchè si era dimenticato di darvele. Con permesso le vado a prendere." dice uscendo e tornando poco dopo.

Si avvicina a me e mi aiuta ad alzarmi sostenendomi nei primi passi per capire il loro utilizzo.

"Grazie Katerina per l'aiuto. Puoi andare" dico gentilmente per poi andare in bagno.

Appena finisco, mi vesto con un pantalone sportivo di Andrey visto che i miei non passavano dal gesso, e con una maglietta bianca.

Esco dalla stanza e mi scontro con Andrey in corridoio.

"Dove stai andando ?" mi domanda perplesso.

"Stavo pensando si scappare. Sai con questi affari corro molto veloce" rispondo sfottendolo.

"Fammi vedere come corri veloce allora!" dice sfidandomi.

Mi giro e cerco di camminare il più veloce possibile lungo il corridoio.

Come immaginavo dopo pochi secondi dopo mi raggiunge afferrandomi dalla vita.

Mi gira verso di lui e i nostri sguardi si incontrano.

"Piccola, mi dispiace per come ti ho trattato ieri. Cosa devo fare per farmi perdonare ?" domanda.

"Fare questo..." gli afferro il viso facendo cadere le stampelle e lo bacio con passione.

Si lo so non sono uscita pazza. Ma per scappare da qui devo fargli avere fiducia in me e il modo migliore e fargli credere di essermi innamorata

Mi prende in braccio e si dirige verso la camera  posandomi delicatamente sul letto.

Si mette sopra di me e continuiamo a baciarci. Tutt'a un tratto mi inizia a togliere la maglietta ma io lo fermo.

"Andrey vorrei fare le cose con calma come una persona normale." dico guardando negli occhi.

"Va bene" afferma sbuffando.
"Ma sappi che se mi provochi non riesco a tenere a freno i miei istinti facilmente piccola" detto questo ricomincia a baciarmi.

Ad interrompere questo momento è il suo cellulare che suona. Si stacca dalle mie labbra seccato e risponde al telefono.

In mezzo secondo da rilassato e dolce torna la sua solita faccia cupa e fredda.

"Scusami piccola devo andare" mi da un leggero bacio ed esce dalla camera.

Mi alzo dal letto e cerco le stampelle ma ricordo di averle lasciate in corridoio.

"Qualcuno mi può portare le mie stampelle gentilmente !!" urlo sperando che qualcuno mi senta.

Poco dopo entra una ragazzina sui 14 anni con le stampelle in mano.

"Ecco a te!" dice porgendomi le stampelle.

"Ciao, e tu chi sei ?" domando visto che non ha la divisa da domestica e non l'ho mai incontrata in giro.

"Mi chiamo Kira, sorella di Andrey. Tu invece devi essere Lia, giusto?" chiede sorridendo.

"Si sono io. Non abiti qui, vero? Non ti ho mai visto"

"In effetti no. Vivo con i miei in centro a Mosca. Sono venuta qui perchè sono in punizione e i miei sono partiti"

"Che cosa hai combinato?" domando in modo simpatico.

"Non ne voglio parlare. Vieni adiamo di sotto a vedere qualche serie tv"

Con difficoltà scendo le scale aiutata da lei e ci stendiamo sul divano. Dopo un ora passata a sfogliare il catalogo di Netflix, decidiamo di vederci "You".

Abbiamo appena iniziato il quarto episodio quando entra Andrey, ma mentre lo salutiamo parte una scena di sesso.

Kira cerca di spegnere il più veloce possibile la tv ma lui se ne accorge e inizia ad urlare come un pazzo.

"TU -indica Kira- SALI IN CAMERA TUA E ASPETTAMI LI!"

Lei si alza e senza dire una parola si dirige verso le camere.

"Tu invece piccola, se vuoi vedere queste scene basta che me lo dici perchè le possiamo riprodurre insieme!" dice mordendosi il labbro e buttandosi sopra di me.

"Andrey non voglio ancora, scusami" dico e dopo gli lascio un bacio a stampo sulle labbra.

"Va bene starò ai tuoi tempi se è questo che vuoi. Adesso scusami ma devo andare da quella peste!" si alza e inizia a salire le scale.

"ANDREY!" urlo facendolo bloccare sulle scale.

"Non è colpa sua. Ho detto io di guardare questa serie."

Lui non mi considera e continua a salire le scale.

Prendo le stampelle e salgo anche io con difficoltà.

Percorro tutte le porte delle stanze e mi fermo quando sento rumori di schiaffi. Spalanco la porta e vedo Kira sulle ginocchia di Andrey mentre la sculaccia.

"FERMO !" urlo d'istinto avvicinandomi a loro.

"Tu stai li e non immischiarti nelle questioni di famiglia." afferma seccato.

Guardo Kira e la vedo trattenere le lacrime.

"Cazzo Andrey non vedi che gli stai facendo male!"

"TI HO DETTO DI NON INTROMETTERTI!!" mi rimprovera guardandomi negli occhi.

"ADESSO ESCI O GLIENE DO IL DOPPIO PER COLPA TUA!"

Senza farmelo ripetere due volte esco dalla stanza per paura di farla soffrire ancora di più. Tanto difenderla non sarebbe servito a niente, in questi momenti non ragiona.

Appena esce Andrey mi fiondo nella camera e trovo Kira in lacrime. Mi avvicino, mi stendo affianco a lei e le accarezzo i capelli.

"Piccola mi dispiace" sussurro, lei si gira guardandomi.

"Tranquilla ci sono abituata. Quando faccio qualcosa che per papà o Andrey è sbagliato so che questa è la punizione" dice singhiozzando.

Rimango li con lei a coccolarla fin quando Katerina non ci avvisa che è pronto. Ci alziamo e scendiamo in sala a mangiare.

Durante il pranzo mangiamo restando in silenzio.

"Devo andare a lavorare. Kira fai tutti i compiti perchè appena torno vengo a controllare. Lia fai ciò che vuoi basta che non esci dalla casa." dice Andrey alzandosi e uscendo.

Noi finiamo di mangiare e poi salgo con Kira in camera sua per aiutarla a studiare. Anche se sono poco d'aiuto visto che i libri sono in russo.

Quando finiamo rincominciamo a vedere la serie tv dal suo telefono, così nel caso avremo fatto in tempo a toglierla.

Adesso siamo tutti e tre sul divano a guardare Harry Potter, visto che Kira ha insistito su questo film anche se ad Andrey non piace perchè dice che è per bambini.

Quando ha detto questa frase gli ho tirato un occhiataccia più un cuscino in piena faccia e dopo siamo scoppiati tutti a ridere.

Tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora