"Svegliati, ragazzina!" urla l'uomo, ancora sconosciuto, svegliandomi di soprassalto.
"Adesso rispondi a delle domande senza fare storie, nel caso decidessi di tirare fuori la tua bella lingua sappi che non mangerai per 2 giorni"
"C-capito" dico con un fil di voce.
"Abituati a chiamarmi padrone o signore ogni volta che mi parli" mi avverte alzando con due sue luride dita il mio volto.
Muovo la testa in segno di approvazione.
"Non ho sentito?!"
"Si p-padrone" rispondo lasciando alle spalle quel briciolo di coraggio che avevo.
"Bene, adesso possiamo iniziare. Come ti chiami?"
"Lia"
"Cognome?"
"Petrov"
"Sei italiana?" mi guarda stranito.
"Si, signore. Sono nata in italia, ma mio padre è russo"
"Perfetto. Parli il russo?"
"No, non l'ho mai voluto imparare. Però so bene l'inglese, il francese e il tedesco"
"Perfetto, allora hai molto più mercato"
"Mercato di cosa?"
"Zitta non fare domande! Le posso fare solo io! Quanti anni hai?"
"D-diciotto"
"Sei vergine?"
Lo guardo stranita, non voglio rispondere a quella domanda, ho paura che sentendo la risposta mi farebbe del male.
Così rimango in silenzio.Il padrone aspetta alcuni secondi e non sentendo una risposta mi da uno schiaffo che mi fa sbattere la testa sul pavimento, per mia fortuna è di paglia quindi ammortizza la botta.
Dopo alcuni secondi mi rialzo e con la mano massaggio delicatamente la guancia sinistra dolorante.
"Rispondimi!" urla a squarcia gola nel mio orecchio.
"S-si si-g-gnore""Sei perfetta verginella, guadagnerò una fortuna grazie a te" dice sorridendo e afferrandomi il mento con forza in modo da incrociare i nostri sguardi.
"Ti sei guadagnata il pranzo" dice prendendo dalla tasta del pantalone un piccolo panino.
"Mangia! Tra poco tornerò" si alza e esce sbattendo la porta.
Mango velocemente il panino visto poichè non sapevo quando avrei rimangiato e se l'avrei mai più fatto.
Non avendo niente da fare, molti pensieri iniziano a girarmi per la testa, arrivando a ragionare attorno alle frasi "hai molto più mercato" e "guadagnerò una fortuna", che messe insieme hanno un solo senso... mi vuole vendere!!
Ma perchè tutto questo a me ?!
Rimango a fissare il vuoto persa nei miei pensieri per no so quanto tempo, ma immagino che fu un lungo periodo visto che la porta si apre rivelando il padrone.
"Alzati e seguimi, veloce!"
Senza replicare faccio come richiesto.
Usciamo dalla stanzetta e apre una porta vicino alla mia rivelando una scalinata che scende sotto terra. Mi ritrovo su un palco e davanti a me un enorme salone con numerose sedie disposte in ordine.
"Purtroppo avevo capito bene" penso nella mia testa e ciò mi fa ricadere nel pianto.
"Che c'è verginella?" chiede ironicamente.
"Mi vuoi v-vendere, vero?" domando con voce tremante.
"Vedo che sei sveglia. Visto che hai già capito la tua fine, spero che tu sia ubbidiente"
Mi afferra i polsi e li incatena al muro insieme alle caviglie.
Tento di ribellarmi spingendolo via ma essendo più massiccio di me, (si che non ci volesse molto, visto il mio fisico minuto e la statura media 1,65m) riesce senza sforzi nel suo intento.
Mi ritrovo incatenata al muro con le gambe e le braccia aperte a formare una X, ma fortunatamente ho ancora la mia divisa del accademia che copre il mio corpo.
"Apri la bocca Lia" dice gentilmente.
Ma nego muovendo la testa.
"Fai come ti ho detto, non farmi incazzare!" alza il tono della voce, eppure non apro la bocca.
"Va bene" esclama prima di tapparmi il naso. Quindi poco dopo, come conseguenza le devo aprire per respirare.
Inserisce dentro essa una pallina attaccata a un collare che lega stretto intorno alla mia nuca.
"Fateli entrare!!" urla il padrone.
Le porte si aprono facendo riempire la stanza da una trentina di persone tutte vestite molto eleganti, che si siedono e poi puntano gli occhi su di me.
Non riesco a trattenermi e qualche lacrima percorre il mio viso, iniziando a farmi vedere tutto sfocato.
"Che l'asta abbia inizio!"
Tutti applaudono come se fossero ad uno spettacolo, poi il padrone ricomincia a parlare.
"Oggi abbiamo un bel affare per voi signori. Lia Petrov di soli 18 anni. Ha origini russe da parte del padre ma purtroppo per alcuni di voi non parla il russo. Poi la ragazzina è... VERGINE!!" dice alzando il tono della voce facendo applaudine tutte le persone davanti a me.
"Facci vedere il corpo, Max!!" urla un lurido pervertito tra la gente.
"Volentieri signor Jonathan. La verginella non aspetta altro"
Prende da un tavolino affianco a me un coltellino e poi si avvicina. Inizio ad agitarmi il più possibile ma questo non lo ferma, infatti taglia la mia casacca e i pantaloni lasciandomi davanti a tutti in intimo.
Continuo a piangere ancora di più per la vergogna.
Non posso credere di essere davanti a tutte quelle persone in intimo, l'unica che mi aveva mai visto così era mia madre."Come vedete la verginella piagnucola sempre, ma si può domare facilmente questo suo lato negativo. Basteranno un paio di severe punizioni. Allora cominciamo?"
Inizia l'asta e il prezzo schizza subito alle stelle... non posso credere a quello che stava succedendo. Sto davvero per essere venduta a un pazzo che potrà fare di tutto con il mio corpo.
"Un milione e cinquecento mila e uno... un milione e cinquecento mila e due... un milione e cinquecento mila e tre!!"
Ci fu un attimo di pausa poi il padrone chiude l'asta.
"Venduta per un milione e cinquecento mila euro allo Zar! Complimenti per il suo nuovo acquisto!!"
Allo zar? Pensai nella mia mente... che cos'è uno zar?
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Tra amore e odio
Mystery / ThrillerLui è l'uomo più potente al mondo, senza sentimenti e privo di cuore, alla ricerca di un giocattolino con il quale passare il proprio tempo. Lei è una semplice ragazza con il sogno di una vita tranquilla. Ma non sa che le aspetta tutt'altro perchè i...