Non è degli astri il fato che indovino
benché d’astronomia serbi nozione
Non dico il buono e manco il rio destino,
non peste o fame o scognita stagione.
Né so ridir la sorte di un minuto,
se fulmine sia, vento o fortunale.
All’uomo incerto non so dare aiuto,
il cielo non mi è libro congeniale.
Leggo dagli occhi tuoi ogni mia scienza:
le stelle fisse che mi fan parola
di veritiera e bella discendenza,
se tu vivrai con me, né starai sola.
Se tu non vuoi, sarà il destino nero –
con te si muore tutto il bello e il vero.