Quale sostanza incarna le tue membra,
mille volte riflessa?
Ad ogni corpo un’ombra propria sembra –
la tua, mutar non cessa.
Caro ai pittori, Adone in mille carte
vuol fingerti, prosaico;
Elena, pur dipinta a norma d’arte,
è il tuo ritratto arcaico.
Di’ primavera, o tempo di raccolto:
l’una è la tua bellezza,
l’altro fra le tue doti viene tolto.
In te sta ogni chiarezza:
ad ogni grazia estranea dài sostanza –
impareggiato il cuore, per costanza.