Perché alla notte fonda il tuo sembiante
affidi? che il mio occhio non riposi?
Laceri al sonno i veli vaporosi,
m’illudi con un’ombra somigliante?
Perché metti una fredda parusìa
a sorvegliarmi il giorno, a te remoto,
scoprirne la vergogna, il tempo vuoto,
esca e sostentamento a gelosia?
No. L’amor tuo, pur grande, non può tanto.
L’amore mio, lui non è mai spossato:
devoto amore in veglia, mi ha chiamato
a sorvegliarti sempre, a starti accanto.
Io sono la tua guardia. E tu ti dèsti,
lontana, al fianco d’uomini più lesti.
