Che ti s’accusi non ti dà difetto,
se ai belli la calunnia è marchio usato;
il bello è l’ornamento più sospetto,
corvo che nel celeste va librato.
Sta’ lieta, e chi ti mente in tanto aumenta
il tuo valore, che il tempo seduce:
il verme elegge il boccio dove avventa,
e il tuo rigoglio è chiaro per più luce.
Passi dei giorni acerbi l’imboscata
intatta, o vittoriosa a quella possa;
ma tanta lode non è mai bastata a
rintuzzare invidia che s’ingrossa.
Non sgomentasse un che di torvo fuori,
sgomineresti eserciti di cuori.