Grinfie di tigre rodi, tempo audace,
rendi alla terra in pasto la creatura,
prendi le zanne orrende della fiera,
ardi nel proprio sangue la fenice.
Pena o conforto da' come ti piace,
fa' quel che credi, tempo corridore,
al mondo, alle sue grazie periture,
ma ti proibisco il crimine più atroce:
al viso del mio amore serba luce,
risparmia lo scalpello guastatore,
alla rovina lascialo scampare,
che a futura bellezza sia matrice.
O infuria, tempo! e come che imperversi,
l'amore vivrà eterno nei miei versi.
