XVII

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Chi crederà domani a queste rime,

elogio del tuo pregio troppo pieno?

Si fa sepolcro il verso, quando opprime

la vita vera, e ne rivela il meno.

Scrivessi la bellezza del tuo sguardo,

di fresche cifre le facessi dono,

"il poeta", direbbero, "è bugiardo.

Sette cieli in un viso: troppo buono".

Esche allo scherno, mie carte canute!,

vegliardi tutti lingua e niente al sodo,

fole di bardi e non lodi dovute,

zoppìe virtuose di un antico epòdo!

Salvo che un figlio veda il giorno in cui

vivrai due volte: nei miei versi e in lui.

Sonetti - William ShakespeareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora