Se penso il divenire fenomenico,
le perfezioni effimere di cose
dentro l’immenso macchinario scenico
cui le stelle nascoste fanno chiose;
o vedendo la vita vegetale
che un solo cielo in noi vezzeggia e frena,
vanto di gioventù che già disvale
cedendo al sommo la sua prima lena,
dico che impermanenza t’arricchisce
nell’inversa ragione dell’età,
mentre il tempo predone s’incrudisce
per menare il tuo giorno a nerità.
Far guerra amando contro il tempo, ardisco:
quel che lui prende, ti restituisco.
