L’occhio si finge artista, e t’ha ritratta
in belle forme, alla tela del cuore;
il corpo fa cornice, e rende esatta
l’ottima prospettiva del pittore.
Tu che al pittore riconosci il destro,
mirando la tua immagine al profondo
del mio pensiero, atelier dell’estro,
che per le luci tue s’affaccia al mondo,
vedi il sapiente gioco degli sguardi:
il mio, che ti ritrae, il tuo che infonde luce al mio cuore, che il sole s’attardi a rimirare il volto che nasconde.
Occhi sapienti, maestri nel colore,
non sanno tuttavia ritrarti il cuore.