Torno a giacere – il giorno mi ha spossato.
Riposano le membra, ma il pensiero
dimentica le vie che ho camminato
e inizia il proprio viaggio, più leggero.
La mente inquieta lascia il suo giaciglio:
peregrinante amore a te la reca;
si leva insonne, non vuol chiuder ciglio,
si leva nella tenebra più cieca.
E suscita dal niente una chimera,
un’ombra cara: ed ecco il tuo sembiante
far bella questa vecchia notte nera,
donarle un fuoco vivo di diamante.
Fatica il corpo il dì, la notte il cuore:
l’amante non ha tregua dall’amore.