XXVII

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Torno a giacere – il giorno mi ha spossato.

Riposano le membra, ma il pensiero

dimentica le vie che ho camminato

e inizia il proprio viaggio, più leggero.

La mente inquieta lascia il suo giaciglio:

peregrinante amore a te la reca;

si leva insonne, non vuol chiuder ciglio,

si leva nella tenebra più cieca.

E suscita dal niente una chimera,

un’ombra cara: ed ecco il tuo sembiante

far bella questa vecchia notte nera,

donarle un fuoco vivo di diamante.

Fatica il corpo il dì, la notte il cuore:

l’amante non ha tregua dall’amore.

Sonetti - William ShakespeareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora