Trattativa pericolosa

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Altro giorno di scuola, altra rottura.
Oltre al fatto che non ho voglia a prescindere di andare a scuola, ci si mette pure la rabbia nei confronti di quello Spiderman.

Sono irata, non è un buon modo per svegliarsi. Non posso smettere di fare colpi per via di quello là. Un po' lo temo, è il primo che incontro che penso possa essere più forte di me.

Infilo la felpa oversize tirando su il cappuccio, come faccio solitamente, già sono discriminata per essere un asociale, figuriamoci se tutti osservassero i miei capelli bianchi cosa succederebbe.

Chimica in prima ora, il prof chiede la lezione precedente, ma nessuno alza la mano. Io so la risposta ma non mi va di passare per la secchiona "so tutto io" anche se lo sono in fondo. Siedo nell'ultimo banco con le airpods nelle orecchie mentre penso alla trattativa che farò questa sera con alcuni teppistelli locali.

Daró loro alcune delle merci, vendendogliele a un prezzo più basso rispetto ai negozi, così che loro le possano rivendere ecc.
Qualche tonnellata di cereali in meno non farà male a nessuno.

...

È buio, vedo solo qualche sagoma avvicinarsi in mezzo alla nebbia.
« bambolina, cosa ci fai qui? » urla l'uomo in fondo divertito, davanti a lui ce ne sono altri due alti al meno un metro e novanta e larghi il doppio.
« vuoi il carico o no? » rispondo innervosita, non mi piacciono sti deficienti.
« certo bambolina » continua.

Chi ti credi di essere per chiamarmi "bambolina"?
« bene, ho le chiavi del magazzino sulla ventiduesima, ora i soldi » allungo una mano aperta.
«Ouh, mi sa che li ho dimenticati, mi dispiace »
Dimenticati? Ma chi prendi in giro.
« Comunque, la trattativa va avanti vero? »  replica l'uomo.
«  assolutamente  no, ci si vede » rispondo noncurante della sua "quasi minaccia" e mi incammino.

« Ferma bambolina, cosa pensi di fare? Tu non vai via da qui » riprende il discorso.
Mi scappa una risatina e continuo a camminare.
L'uomo sussurra qualcosa al compagno alla sua destra, che immediatamente tira fuori dal furgone un'arma stranissima.
Tocco il terreno per spezzare l'asfalto sotto i loro piedi, sono lontana almeno 10 metri e quell'arma mi colpisce con un raggio arancione che mi intrappola, come se fosse una grande mano, ancor prima di estendere il mio potere fino a loro.

È successo tutto in un secondo, mi hanno intrappolata, brucio.
Ma che cos'è quest'arma? Non ne ho mai vista una così, ma non ne vale la pena perdere la pelle per uno così. Mi arrendo, non ci perdo niente in fondo.

« tenete le chiavi se le volete, ora lasciatemi andare» dico decisa
«no no no bambolina, non ti sei comportata bene, ora ti tocca una punizione» risponde l'uomo. Non la vuole smettere con questo atteggiamento smorfioso, ci manca che si auto chiami "paparino" e siamo a posto. Devo svignarmela in poco tempo.

« Cosa volete allora? »
« mmmmh... potrei ucciderti o peggio » risponde « hai visto la mia arma esclusiva, nessuno dovrebbe sapere della sua esistenza rimanendo vivo» continua.
Il raggio che mi intrappola è doloroso, non riesco a utilizzare il mio potere poiché non ha una forma precisa, è come una massa di energia direzionata.

La situazione si fa tesa, non mi aspettavo un criminale del genere.

« Ti vedo in difficoltà » urla qualcuno, non è la voce dell'uomo della trattativa, è più giovane e la conosco.

Spiderman.

In un attimo è vicino a me « uuuuh, sei intrappolata a quanto vedo; e questa cos'è?» tocca la massa di energia che mi cinge « Aiah! Deve far male » gira la testa e ora si rivolge agli uomini « il vostro giochino è finito.» da divertito il suo tono è diventato serio e imponente in pochi secondi.

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