Lasciati aiutare

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Usciamo dal nostro nascondiglio, intorno al fuoco si possono notare tre uomini e due donne, di cui una seduta su un posto rialzato e centrale, probabilmente il capo.

« ciao ragazzi! » esclama Spiderman, si girano e i loro volti assumono un espressione confusa, « chi siete? » dice la donna al centro, « io sono Spiderman e lei... beh non so il suo nome » si voltano tutti verso di me in attesa di una risposta.
« non credo sia importante come mi chiamo, cosa ci fate qua? »
« bene, Spiderman e "ragazza senza nome" a voi cosa interessa cosa facciamo? » replica la donna, « senti bellezza, saltiamo i convenevoli, vi distruggiamo se non ci dite cosa succede. » dice Spiderman in tono suadente.
Mi volto verso di lui lanciandogli uno sguardo di rimprovero, di certo, dopo questa, risolvere la faccenda in modo civile non sarà possibile.

Entrambi notiamo le mani dei malviventi che si dirigono verso l'interno delle loro casacche, cercano un'arma.

Mi abbasso e innalzo un muro di cemento tutt'intorno a loro.

Dei raggi lo distruggono in pochi secondi, Peter mi afferra per la vita e mi porta dietro ad una colonna.
« resta qui »
« Ora ti sei messo a farmi passare per la vittima? Ma per favore! »
« evita le tue solite scenate »
« Collaboriamo. Possiamo farcela. »

La mia schiena é contro la colonna e il suo corpo e schiacciato contro il mio. Annuisce.
Ci lanciamo uno sguardo e probabilmente pensiamo la stessa cosa.

Poggio entrambe le mie mani sulla colonna e tutt'intorno inizia a distruggersi, Spiderman grazie alle ragnatele li raggiunge uno a uno e ruba loro le armi, ricompongo il pavimento nel quale rimangono intrappolati con gran parte del corpo.

Peter inizia a parlare « Ve l'ho detto cosa sarebbe successo se... »
Un raggio supera il cemento e colpisce la gamba di Spiderman.

Peter cade a terra urlando, la sua gamba é distrutta e uno dei delinquenti sta per liberarsi.

Non ci vedo più.
Dannati, non abbiamo rotto loro neanche un osso e questa é la ricompensa, non sto bene nel ruolo del buono.

Raccolgo tutto il potere che ho, mi sento di fuoco, la mia mano sprofonda nel pavimento che si spacca, si crea una voragine che diventa sempre più profonda, raggiunge i 100, 200, 300 metri a occhio.

Piango, non riesco più a fermarmi, la rabbia mi acceca, se Peter rimarrà senza una gamba è colpa loro e mia soprattutto.

Il soffitto si frantuma e diventa polvere, i delinquenti cadono lungo i pendii della voragine cercando di aggrapparsi senza successo.

Sento Peter urlare di fermarmi ma faccio fatica audirlo, le orecchie mi fischiano e anche gli altri sensi sono annebbiati, sento solo il mio potere e la distruzione.
Riesco a sentire ogni centimetro della voragine che aumenta.

Improvvisamente sento qualcosa sul mio volto, sulle mie guance, due mani.
« ti prego basta, fermati » urla una voce preoccupata sempre più lontana, « basta ti prego, fermati, ti prego... »
...
Le orecchie smettono di fischiare, sento l'aria fresca sul mio corpo e riconosco le mani di Peter, la vista si snebbia, vedo comunque poco...
Cerco di capire cosa succede.
Peter mi sta baciando, ricambio il bacio e torna tutto buio, svengo.

« svegliati, svegliati, su forza, svegliati » sento Peter disperato, una goccia mi cade sul viso, apro gli occhi.
« P-P- Spiderman » sussurro con tutta la voce che ho, mi abbraccia e sorride « Dio, menomale che sei viva »
« cosa è successo? » faccio fatica a ricordare con precisione gli eventi di poco fa.
« poi ti spiego, l'importante è che tu stia bene ora, Ahia » sono cullata dalla sua dolcezza che quasi mi dimentico che abbia una gamba distrutta.
« E tu, te la passi sicuro peggio di me, cosa posso fare? » mi siedo di fianco a lui, la testa mi gira mentre mi alzo.
« Io sto bene » risponde, ma non è così, la sua espressione è dolorante e sicuramente non riuscirà a camminare.

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