Finalmente a casa.
Non c'è nessuno che mi aspetta, ma casa é sempre casa insomma.
Mi butto sul letto distrutta, ho delle occhiaie che arrivano alle ginocchia e so già che stanotte non dormirò molto.Gli unici pensieri che passano per la mia testa riguardano tutti Peter e Spiderman, com'é possibile:
1 Che non mi abbia riconosciuta minimamente, o almeno non mi é sembrato.
2 che la stessa persona possa mascherare così bene la sua vera personalità.
3 Cazzo, so la vera identità di Spiderman!Mi tolgo la parrucca e i miei capelli bianchi scendono scompigliati sulle spalle, togliere le lenti é un sollievo e i miei occhi si arrossano facendo diventare l'iride ancora più verde, mi sento sporca, sarà ora di farsi una doccia.
Nel frattempo si é fatta sera, uscire con i capelli bagnati non mi porterà a niente di buono solo che non ho il tempo per sistemarli decentemente, perciò li lego in un'alta coda di cavallo ed esco, come al solito, dalla finestra.
Arrivo sul posto, sporco e viscido, come l'uomo davanti a me.
L'incontro va male, malissimo direi, ha un'altra di quelle armi e i suoi seguaci pure, faccio il possibile per salvarmi ma non riesco senza recare loro danni.Non ho altra scelta, il terreno é frantumato e le loro armi sono puntate contro di me, inizio a correre verso di loro mentre cadono in una fossa da me creata, mi avvicino al capo, gli metto una mano sul volto ed uso tutta l'energia rimasta nel mio corpo.
Urla e sangue.
É morto.I suoi seguaci scappano ed io mi allontano dalla scena, mi appoggio a uno scatolone abbandonato in una vietta e cado a terra.
Le lacrime non smettono di uscire dai miei occhi e vedo tutto appannato.L'immagine del cranio insanguinato dell'uomo é stampata sulle mie palpebre così che ogni volta che le sbatto lo rivedo.
É la prima volta che uccido una persona
intenzionalmente.Vedo in lontananza qualche luce blu e sento le sirene che si dirigono verso il luogo del delitto.
Non ci vorrà molto prima che Spiderman mi venga a cercare, chi altro poteva ridurre il suolo così, conosce il mio potere.Mi trascino per la città, passando per vie secondarie, incontrando qualche volta barboni e prostitute annoiate.
Arrivo ad un distributore di sigarette, mi ero ripromessa di smettere, anzi, di non incominciare, ma questa non é la serata giusta. Lo spacco e prendo un pacchetto.
Arrivo sul balcone, quel balcone, da qui posso vedere tutta la città e aspetto pazientemente Spiderman.
Se mi dirigessi verso casa rischierei di fargli scoprire dove abito.
Non passa neanche mezz'ora ed una ragnatela si attacca alla ringhiera e dal buio della notte esce Spiderman.
« So che sei stata tu » ruggisce una volta sul balcone, « non ti ho detto di no » rispondo, « costituisciti oppure lo farò io per te »
« sai che non riesci a prendermi »
« qui non si parla di rapinette da quattro soldi, hai ucciso un uomo, te ne rendi conto?!?! »
Cerco di guardare in basso per non mostrargli come mi sento, vorrei piangere, rannicchiarmi e non spostarmi mai più, non volevo fare così, ho dovuto, ma non riesco a non pensarci.
« si, non ho avuto scelta » rispondo fredda come il ghiaccio. « C'é sempre un'altra scelta » si leva la maschera, i suoi occhi sono infuocati e cammina avanti e indietro per il nervosismo.« no no no, tu non hai capito proprio, devi pagare per quello che hai fatto, sei solo una bambina capricciosa, cos'é? Non ti voleva dare i soldi che ti spettavano?! »
« non é cosi » dico con un filo di voce, mentre la sua si fa sempre più alta e spaventosa.
« Come "non é così" ?! Io non ci posso credere, non ti ritenevo un tale rifiuto umano da fare certe cose. »
« smettila, » sussurro, si avvicina a me minaccioso e con tono schifato dice « tu.. tu, non so veramente cosa dire, ora ti porto in centrale » fa una pausa per prendere fiato « non ci credo, ora piangi, ti sei per caso resa conto di quello che hai fatto? Strano eh »« É stato per autodifesa » dico piangendo « avevano quelle armi strane e me le puntavano contro, ero circondata, non sarei potuta scappare, non avevo altra scelta. »
Spalanca gli occhi e si siede abbattuto di fianco a me « dio, perché non me l'hai detto prima » sospira.« Non é una cosa semplice da spiegare, soprattutto poco dopo che l'hai vissuta, lo so che uccidere non é un gioco e ne pago ogni giorno le conseguenze »
« ogni giorno? »
« si, ma... non sono affari tuoi » singhiozzo.Mi abbraccia « su appoggiati », poggio la testa sul suo petto e restiamo così finché non smetto di piangere.
Alzo lo sguardo « a te é mai capitato? Intendo di uccidere qualcuno? »
« no fortunatamente, spiegami come è andata ora. » non sa ancora se credermi o meno.
Cerco di dirglielo nel modo più sincero possibile, immediatamente si ammutolisce e sta ad ascoltare il mio orribile racconto.
« non preoccuparti, non potevi fare altro, saresti morta tu. »
« sì, ma ora che ci penso sarebbe stato meglio così, non é la prima volta che succede »
Sento che il suo cuore salta un battito « cosa "non é la prima volta che succede"? »
« io... no, non ce la faccio »
« dimmelo » mi alza il mento, il suo sguardo é fermo e triste e non sono in condizioni da mettere una pietra sopra a quello che é successo.
« io... non ho avuto un'infanzia normale, se così si può dire, sono nata con questo potere e fin da piccola l'ho manifestato, i miei mi hanno portato da scienziati che per anni hanno condotto esperimenti su di me praticamente dal giorno della mia nascita. »Mi fermo, non so se continuare o no, lui mi stringe a sé, lo guardo, mi scosta i capelli dal viso, continuo « un giorno, mentre stavano conducendo l'ennesimo test con degli elettrostimolatori il mio potere si è manifestato come mai prima: praticamente ho frantumato l'aria circostante uccidendo tutti, non c'è altro modo per dirlo. »
Non sa cosa dire, mi metto seduta ancora appoggiata a lui con un braccio e ricomincio a piangere cercando di spiegare la situazione « Non so come sia successo, avranno toccato qualche nervo e non riesco a ricordare niente di quel momento; non sentivo nè vedevo nulla. »
Ora sarò un mostro ai suoi occhi, ha la bocca semiaperta « chi c'era con te? » dice a bassa voce invitandomi a continuare.« due scienziati, i miei genitori erano appena fuori dalla stanza e sono rimasti gravemente feriti, sono morti dopo pochi giorni; non ho fatto apposta, non avrei voluto mai... »
Mi guarda negli occhi « ti credo. » mi bacia, un bacio affettuoso, dolce, di conforto.Mi stacco « io- non me lo merito, ti prego, vattene» , non emette sillaba, si limita a scuotere la testa da sinistra verso destra e ricomincia a baciarmi.
Si mette sopra di me continuando a bacarmi « se non vuoi non faremo niente. » mi sussurra, « io non lo so, sono scossa, come puoi pensare che voglia farlo?! »
« Ti ho detto che puoi dirmi di no. Ma penso che in questo momento staccare la testa sia la soluzione migliore. Ci penserai dopo. »
« Non sto bene. »
« ti tranquillizzo io »Prende i lembi della mia scollatura e lentamente mi leva la tuta, schiaccia il ragno al centro del suo petto e la sua tuta diventa larga, riesco a togliergliela con facilità.
« ti prego fammi pensare a qualcos'altro » lo imploro.
« io non so ancora il tuo nome » sussurra, « neanche io so il tuo » rispondo, « va bene, ti dico l'iniziale del mio: P, ora dimmi il tuo »
« no, non posso »
« non sarà che ti conosco? » si allontana ed io deglutisco, sono nel panico, richiamo la calma, sarà un gioco da ragazzi.« figurati, è solo che se ti dicessi la mia identità non esiteresti un attimo a prendermi e sbattermi in galera. » alzo le sopracciglia, « sbatterti lo faccio già, ma se vuoi posso farlo anche lì » ride compiaciuto.
Porco. Gli tiro uno schiaffo « tienitele per te certe affermazioni stronzo »
« è oggettivo »
« oggettivo è che me ne torno a casa. »
Mi alzo e salto giù dal balcone.
« bastardo, non avrei dovuto... » dico tra me e me, anche se sono convinta che mi abbia sentita.
Come può essere stato così pessimo in un momento simile.
Riesce a rovinare tutto.
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Incontri segreti 🕸
FanficDiana, una ragazza che per mantenersi attua furti in giro per il Queens, durante una delle sue rapine incontra Spiderman pronto a catturarla, ma la situazione non va come previsto... Storia spinta!!!! Se vi piace lasciate un like e commentate per su...