Non svegliarmi

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Le mie labbra si inarcano in un lieve sorriso, ma le sue parole non bastano per scaldarmi, credo che se non tornerò in un posto caldo morirò congelata.

Potrei quasi afferrare le nuvolette di vapore che creo espirando.

« Su vieni qua, stai gelando » dice allungando un braccio verso di me.
Non me lo faccio ripetere due volte, potrà pure essere una situazione estremamente imbarazzante ma la mia pelle sta incominciando a bruciare dal freddo e i miei piedi hanno perso ogni tipo di sensibilità.

Corro e mi butto tra le sue braccia, fa un passettino indietro per non cadere.
« calma calma » ride mentre mi stringe a sé « Diavolo sei congelata! Ma hai solo quella maglietta? »
« già » sospiro, « sali sulle mie scarpe sbrigati, la terra é anche bagnata, ti verrà una polmonite! »

Mi sembra di avere un dejavu, cos'é una tecnica che usa per rimorchiare?

« ascolta io ho una giacca nel guardaroba, te la posso anche dare ma dobbiamo andare là »
« s-si va bene andiamo »
Mi prende la mano e si volta, si rigira verso di me « sali in groppa » mi ordina, « coooosa?!? » arrossisco facendo un passo indietro.
« insomma sei senza scarpe e ci metteremo un po'  per arrivare là, scalzi impiegheremmo il doppio del tempo »
Sospiro « va bene ».

Si rigira e con un salto avvinghio gambe e braccia intorno a lui. Perché finisco sempre in queste situazioni?

Finalmente arriviamo sul lato della discoteca, mi appoggia a terra e in pochi minuti recupera la giacca.

Nel frattempo gli scrivo un messaggio dicendo che sono tornata a casa e che sarei rimasta a dormire da lui un altro giorno, almeno smetterà di cercarmi.
Per fortuna ho portato con me il telefono.

Torna, « tienila tu » dice porgendomi la giacca, « no assolutamente, tu non hai nient'altro da mettere» respingo la sua mano.

In teoria lui avrebbe quel maglione natalizio orribile, chissà dove sarà ora, dato che é uscito in maglietta.

« ma scusa non hai una felpa o che...? » gli chiedo, « ce l'avevo, ma poi me la sono tolta perché faceva caldo e ora sarà dentro probabilmente calpestata e buttata in un angolo »
« cavolo, come facciamo! » rimugino tra me e me.

« Sai che ore sono? » domando giusto per dire qualcosa, « sono le... tr... Diamine, scusa ho dimenticato una cosa! Devo andare! »
« Cosa? »
« Diana! »
« E sarebbe? »
« La mia ragazza beh, non ancora per molto dopo che l'ho lasciata da sola mentre due stupratori erano a piede libero... Sarà furiosa con me »

Appoggia il telefono all'orecchio e riesco a mettere il mio in modalità aereo in un lampo.
« Non risponde, riprovo...»
Si ferma a guardare le notifiche e nota il mio messaggio « bene! Se ne sarà andata via con quel tizio là, Luke, che ci provava come uno scemo! Sono fottuto! »
Deglutisco, mi fa un po' ridere ma è allo stesso tempo tenero che si preoccupi così tanto.

Si volta verso di me « alla fine la giacca non l'ha messa su nessuno, dai prendila » me la lancia senza aspettare una risposta.
La afferro « sei sicuro? Vedo che tremi »
« Si taci e mettila, tanto ora andiamo a casa... »
« andiamo? » inarco un sopracciglio confusa, sbarra gli occhi « vado, si ecco, vado, volevo dire... a proposito, ti serve un passaggio? »

Considerato il fatto che sennò dovrei tornare a casa a piedi senza pantaloni rispondo di sì; mi sembrano delle motivazioni abbastanza valide.

Saliamo in macchina, l'aria è un po' tesa, ogni volta che ci incontriamo è difficile capire come si approccerà l'altro visti i nostri trascorsi.

« guarda c'è il sedile riscaldato, è fantastico te lo assicuro » esclama per rompere il ghiaccio premendo i bottoni per accendere il riscaldamento.
« grazie... »
« figurati »
« sono seria io... oggi ne ho combinata una grossa e tu sei stato così gentile con me, non so se è la tua indole da supereroe che ti fa comportare così ma c'è qualcosa che posso fare per sdebitarmi? Sia chiaro non robe assurde eh »
Sorride « è già tanto che chiedi se puoi fare qualcosa di piccolo, beh... fammici pensare... »
« In realtà io l'ho detto solo per cortesia, non ero seria, tu avresti dovuto rispondere "non preoccuparti, è il mio dovere, sono un supereroe bla bla bla" » Lo imito mettendomi le mani sui fianchi e atteggiandomi come fa lui solitamente.

« Bastarda » gira lo sguardo sorridendo, ripunta gli occhi su di me con un'espressione sfidante « ora so cosa chiederti: dimmi il tuo nome »
« il mio che? » dico con voce stridula.
« Il tuo nome, non è giusto tu sappia il mio e io non il tuo, solo il nome dai, sennò non posso neanche chiamarti »

Cosa gli posso dire? Non che sia sempre una persona corretta ma inventarsi un nome così non mi sembra proprio giusto, e poi me lo dimenticherei dopo poco tempo immagino.

« mi chiamo Mary »
« Mary? Sul serio? »
« si... »
« non mi stai prendendo in giro? »
« noo! »
« ok, ti credo, ma farò ricerche Mary » rimarca il mio nome.

Tecnicamente non gli ho detto una bugia, Mary è il mio secondo nome. Non credo che lo scoprirà mai, non lo dico in giro e poi è un nome comune.
A dirla tutta sono stata sincera per un terzo dato che il mio nome completo è Diana Mary Jane.

« mi piace Mary » ripensa tra sé e sé.

« Scusa ma eri a ballare da sola? » mi chiede curioso,  « ma va, ero con delle amiche » rispondo un po' scocciata, « ah, quindi non sono l'unico essere al mondo capace di sopportarti, interessante » dice sarcasticamente.
« Perchè tu mi sopporteresti? Ma piantala »
« ogni tanto, se non ti sei svegliata con la luna storta, per qualche minuto, riesco a sopportare parzialmente il tuo carattere costantemente intollerante e scocciato »
« suona come un complimento » rispondo ovviamente ironica.
« Può essere » si gira verso di me e sorride. Maledetto lui e il suo sorriso, come si fa a resistergli.

« E se... tu cambiassi personalità? »
« oggi hai deciso di fare il detective? »
« pffff, sei solo invidiosa delle mie doti »
« troppo, veramente non c'è giorno in cui non pensi a come poter diventare tale quale a te » dico con voce sognante, mi tira un colpo sulla spalla.

« A proposito... quella voce inquietante nella tua tuta, spero non abbia avvisato il signor Stark » cerco di spiegargli la situazione.
« ah si, Karen, non ti è piaciuta? »
« Più che altro non me l'aspettavo e inoltre ha detto che ha raccolto i miei dati fisici, mi è sembrato un po' una molestia diciamo... »
« ma lo fa per rendere più adatta la tuta! Non lamentarti per tutto, molestia molestia, per aver raccolto qualche informazione » sbuffa divertito.

Non ha capito che io ero un po' seria, mi ha fatto prendere un colpo quella Karen.

Tiene una mano stretta sul volante e l'altra di fianco a sé, mi viene caldo solo a vederlo guidare a torso nudo. Riesco a contare le vene sul su braccio, Diana distogli lo sguardo, sembrerai strana!

Accavallo le gambe e mi mordo l'interno della guancia per trattenere le mie pulsioni, certo che anche lui che va in giro mezzo nudo con la sua "ex" non è proprio sveglio, o lo è fin troppo...

Chissà magari è una sorta di ripicca, fa buon viso a cattivo gioco, ce l'avrà ancora con me per... beh tutto ciò che gli ho fatto.

Forse mi sono presa un abbaglio e non è così rancoroso e furbo, forse è solo sbadato, forse...

Pensando a queste teorie e cullata dal silenzio e dal buio che ci circonda mi addormento appoggiandomi al finestrino.

...

« Mary, Mary, svegliati, siamo arrivati in città » mi scuote una mano sulla spalla; « mhhh, lasciami dormire papà ... » bisbiglio ancora con gli occhi chiusi.

« ... » « Se non ti svegli non so dove portarti » dice, ma è troppo tardi mi sono già riaddormentata.

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