Ero due e saró zero

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Per i giorni seguenti seguo una cura di sciroppo, caramelle per la gola e tanta acqua, per fortuna non ho riscontrato grandi danni; forse il mio potere si è attivato da solo, ma è solo un'ipotesi.

Si avvicinano le ultime settimane di scuola, siamo a maggio inoltrato e oggi presenteremo il tanto sudato progetto. Devo ammettere che l'ansia non mi manca.

Arrivo davanti a scuola, Carla mi corre in contro, sprizza energia da tutti i pori, la sua aura è tanto fastidiosa quanto contagiosa; Luke e Fede la seguono.
« Finalmente sei qui! Come ti senti? »
« Ho un po' di nausea, come si svolgerà oggi quindi? » mi rivolgo verso Luke che ha 200 fogli in mano.
Annuisce cercandone uno « Allora... ecco! Tutta la scuola andrà in palestra, ci saranno sedie per tutti, poi arriveranno le altre scuole rivali, solo gli studenti che avranno fatto il progetto, e alle 9:00 inizierà a presentare la prima squadra concorrente. »
« E noi in che posizione siamo? » chiede Fede,
« Si estrae sul momento, comunque Fede sarai il primo, apri il discorso e introduci l'argomento, poi il resto andiamo in ordine Carla, io e Diana. Va bene? »
Annuiamo tutti.
Entriamo a scuola insieme, facciamo un po' ridere visti da fuori, abbiamo deciso di vestirci circa nello stesso modo per essere più armonici: maglietta bianca e jeans. Dato che non ne avevo una totalmente bianca, Carla me ne ha prestata una fin troppo aderente per come mi vesto a scuola solitamente. Sento gli occhi dei ragazzi ormonati nel corridoio puntati sul mio seno e sulle lunghe gambe di Carla.

Entriamo in palestra e andiamo a sederci nei posti davanti riservati alle squadre concorrenti. Non c'è ancora nessuno, ma ci è permesso prepararci prima dell'inizio. Ripassiamo in silenzio quasi religioso finché non iniziano ad entrare le prime classi. Controlliamo che i disegni siano perfettamente corretti e aspettiamo l'arrivo delle altre quattro squadre per iniziare, veniamo estratti per terzi.

Mentre i primi presentano mi giro per osservare quanti ragazzi sono presenti. Naturalmente cerco Peter tra la folla, come sempre è vicino a Ned, incrociamo gli sguardi, accenno un sorriso di saluto imbarazzato che ricambia. Distolgo lo sguardo e mi rigiro, tra non troppo tocca a noi, Carla è di fianco a me e percepisco che sta morendo dall'ansia.
« Tutto ok? » le dico nell'orecchio per non disturbare.
Scuote la testa, « tranquilla, ho i calzini con i gatti, stai sicura che andrà bene. » mi metto a ridere mentre lo dico e lo fa anche lei silenziosamente.
Chiamano la nostra squadra e a turno presentiamo, quando tocca a me mi volto un'ultima volta verso il pubblico, vedo Peter che mi guarda speranzoso e lascio l'ansia al mio posto per alzarmi e andare a presentare.

Termino e la palestra si riempie di applausi, chiudo il progetto e lo riporto alle nostre sedie con l'aiuto di Luke, « Brava Diana, sei andata benissimo. » mi dice mentre raccogliamo le cose, « anche tu, grazie. » rispondo serena.

Al momento della votazione i giudici si riuniscono in un'aula ed escono con una busta chiusa in mano. Il cuore inizia a battermi a mille, sembra voglia uscire dal petto e la nausea aumenta notevolmente, fanno mettere le squadre in piedi dietro al presentatore che dirà i primi tre posti.
Annunciano il terzo posto, non siamo noi. Carla mi stringe la mano ed io prendo quella di Fede che è di fianco a me; il presentatore fa una pausa per leggere « Scusate, ma quest'oggi non vi sarà nessun secondo posto; ci sono due squadre prime a pari merito. »

AH.

La cosa più brutta è che potremmo anche non esserci totalmente classificati.
Gli autoparlanti fanno risuonare la voce del presentatore in tutta la sala « I primi classificati di oggi sono i ragazzi della Midtown High School of Science and Technology! Insieme a... » si volta verso di noi indicandoci e sorridendo raggiante come è di copione.

Ci metto un secondo per realizzare, mi volto verso Carla che ha un'espressione eccitata e stupita allo stesso tempo e le mie labbra si inarcano in un sorriso di gioia, mi scorre energia in tutto il corpo. La scuola applaude, urla e fischia.
Noi ridiamo e urliamo e ci abbracciamo, corriamo a prendere il trofeo e Fede lo porta in alto col braccio così che tutti lo possano vedere. Non ho più sentito niente di quello che ha detto il presentatore dopo il nome della nostra scuola.

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