Peter Parker

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Dopo aver indossato la mia divisa: felpa oversize rigorosamente con cappuccio alzato, oggi viola; mi dirigo verso scuola.

La maggior parte delle ragazze "carine" mi evita, veste bene e per passare l'anno si fa fare i compiti da un povero cristo innamorato di loro. Le ragazze di ranghi sociali inferiori si comportano quasi peggio di quelle popolari perché devono mostrare la loro superiorità su qualcuno, fatto caso a un paio di eccezioni.
I ragazzi, non parliamone nemmeno, hanno quasi paura di me. Non so neanche per quale motivo.

Ricapitoliamo, questo Peter Parker va in... 3ªC, eccola!

Sto sulla porta aspettando che qualcuno entri per chiedergli di indicarmi il ragazzo, la campana non è ancora suonata e potrebbe non essere a scuola.
Fermo un ragazzo per chiedergli se ci fosse questo Peter Parker, si gira e lo indica.
È di spalle, indossa una camicia e non ha l'aria di essere uno sbruffone, piuttosto uno sfigatello, ma la sua schiena non parla, sono tutte supposizioni.

Tocco la sua spalla pronunciando « ehm... scusa, Peter? »
« Si? » volta il viso per poi girarsi completamente, copro col cappuccio i mio sguardo sbalordito, sono pietrificata.

Peter è
Spiderman.

Ne sono sicura, lui non mi ha riconosciuta, effettivamente quando ci siamo visti ho sempre indossato la maschera che copre parte del viso, non ha ancora visto i miei capelli bianchi e neanche il mio fisico.

« Sono la tua compagna per il progetto, ci vediamo dopo! » dico più veloce della luce poi esco dalla classe altrettanto velocemente.

Devo andare a casa, mettere una parrucca e truccarmi per risultare meno riconoscibile.

Potrei cavarmela, se non vede i miei capelli bianchi può solo sospettare, il cappuccio mi ha salvato la vita.

Lui però sembrava fastidiosamente innocente, un ragazzo che si innamora della ragazza dolce e carina della scuola e che come hobby colleziona modellini di guerre stellari.

Chissà chi altro conosce la verità...

Torno a casa, indosso una parrucca nera col caschetto e la riga in mezzo, la franga sarebbe riconoscibile. Possiedo questa parrucca perché quando ho deciso di iniziare a derubare avevo intenzione di indossarne una per coprire la mia identità, poi però mi risultò scomoda nei combattimenti e dato che la mia identità è praticamente uguale a zero non c'è problema.

Aggiungo un po' di mascara, l'eye-liner, un lip gloss al lampone, lenti color mandorla che coprono i miei occhi verdi, e sono un'altra persona.

Torno a scuola, entro alla seconda ora e spero che al termine di quest'ora Spiderman, Peter, non mi venga a cercare, anche se dubito visto il mio comportamento di prima.

Mancano solo pochi minuti all'intervallo...
Andrò in bagno così non potrà trovarmi, ed al termine dell'intervallo mi dirigerò verso casa, risolverò questo problema un'altro giorno. Non so nemmeno perché sono tornata a scuola ora che ci penso, l'ho fatto senza pensare.

Esco dalla classe e mi dirigo spedita verso il bagno quando sento urlare « Hey! Compagna di progetto! » mi giro super scocciata, devo stare attenta a non fare le mie solite espressioni cavoli!
Si avvicina, « scusa, prima non mi sono neanche presentato, io sono Peter Parker. » e mi porge la mano, che uomo all'antica, si come se ci credessi, quella mano conosce ogni centimetro del mio corpo.
Afferro la mano dicendo « Diana Williams, piacere... »
Il mio sguardo è basso, ma devo ricordarmi che riconoscermi sarebbe impossibile dato che ha visto praticamente metà del mio viso ed i segni contraddistintivi sono coperti.
Diana calma.

Riprende parola « comunque... da quel che ho capito il progetto sarà da consegnare tra due settimane, quindi sarà meglio che ci mettiamo subito a lavorare. »
Con calma Spiderman, sei per caso un secchione?
« Si, concordo. » rispondo calma, « Perfetto, è fantastico andare d'accordo. » continua sorridendo imbarazzato.
Coooooosa? Ma è un'altra persona letteralmente, cosa ne hai fatto di Spiderman?!

« Dammi il tuo numero così ti scrivo per metterci d'accordo. » mi porge un foglietto e vi scrivo sopra il mio numero, mi tocca la mano quando glielo riporgo, è ancora graffiata dall'altro giorno, è grande e piena di vene sporgenti, dalla sua recita da "studente perfetto" non si direbbe mai che sotto a quei vestiti impostati c'è un fisico pauroso che solo al pensiero...
Incrocio le gambe .
« Bene allora aspetto un tuo messaggio! » lo congedo
« ciao! » mi sorride nuovamente, il sorriso è sempre stupendo.

4:00 pm
Che noia, non ho per niente voglia di fare il mio "lavoro" stasera. Domattina avrò le occhiaie che mi arriveranno alle ginocchia, ho molto sonno arretrato anche se ieri ho dormito molto.
Spiderman mi fa sforzare almeno il triplo e il risultato è che la mattina dopo sono uno zombie.

Arriva notte, mi cambio ed esco.
Questa volta la trattativa passa liscia, Spiderman non è passato a trovarmi e ho guadagnato un bel malloppo.
Sono solo le due e mezzo, era da un po' che non tornavo così presto.
« Hey "distruttrice" » sento da lontano, come non detto.
« mi prendi in giro? » rispondo scocciata, «no...» ride « hai proprio un bel nome ».
Per un attimo penso al fatto che possa avermi riconosciuta.
« me l'hanno affibbiato i giornali, non ci posso fare molto »
« Beh, puoi sempre costituirti e dire loro il tuo vero nome »
Ma ha capito qualcosa? O tutto?
« ovvero? » rispondo,
« non so, é ciò che voglio scoprire. »
« allora vai pure a cercare il Santo Graal che fai prima. »
Sbuffa, continuo a camminare e mi sta dietro.
Mi prende per i fianchi « daii, voglio sapere qualcosa in più su di te. » mi sussurra all'orecchio, mi ha raggiunta in un secondo.
Gli levo le mani e salgo su un tetto.
Mi segue.

« oramai é un mese e mezzo che ci consociamo, non credi di dovermi qualche indizio su di te? » continua, « pfff...» non volto nemmeno la testa e tiro dritto passando da un tetto all'altro.
Non molla, dovrò girare tutta la città prima di poter tornare a casa?

« Va beeeene, non mi vuoi dire niente, allora proseguiamo uno dei nostri "incontri occasionali" »   dice un po' in lontananza.
Io non riesco a smettere di pensare al fatto che in panni civili sia tutt'un'altra persona.
Mi fermo un attimo.

Si fionda verso di me « Lo sapevo che non mi avresti detto di no » si toglie la maschera e mi bacia stringendomi per i fianchi.
« Andiamo in un posto più appartato, su! » esclama, mi prende in braccio senza neanche aspettare il mio consenso e inizia a saltare fino ad una vietta a fondo chiuso.

« Come mai hai così tanta fretta oggi? » mi decido di parlare,
« Sono particolarmente arrapato »
« Calma i bollenti spiriti, non ce l'hai la ragazza? »
« No, non ho il tempo per una relazione e tu? »
Guardo in basso, mi mette sempre un po' in soggezione questa domanda, lui mi fissa con fare prepotente e non voglio dargli altri motivi per prendermi in giro.
« non fa niente, anche se ce l'hai non mi interessa. » si risponde da solo e prima che potessi dire qualunque cosa mi tappa la bocca con un altro bacio. 

Tutta la faccenda di Peter e Spiderman mi ha confusa, oggi non sono totalmente in me e se ne é accorto.

Io sono appoggiata al muro, mentre lui é davanti a me con un braccio appoggiato al muro ed uno sul mio fianco. Cos'è diventato casto tutto d'un tratto?

Tocco il suo membro da sopra la tuta e cavoli! É veramente eccitato, « Come mai tutta questa eccitazione oggi? E dire che non ho ancora fatto niente... »
« Beh, vederti concludere quella trattativa da donna dominante mi ha fatto un tale effetto che non sono riuscito a venire a fermarti... »
« Quindi mi hai visto? Maledetto! » é sempre un passo avanti a me.
« Già ed é stato, come dire, potresti ripetermi ciò che hai detto a quei due? »
« Cosa?!? Non ho detto niente di lontanamente a sfondo sessuale! » lo guardo schifata.
« Ma se ce l'avevano duro come non mai! Immagino che avere il tuo piede in faccia sia stata la cosa più eccitante gli sia mai capitata. » ridacchia.
« Taci pervertito! E smettila di ripensare a quelle scene, sento che ti stai eccitando senza che faccia niente! »
« ora ripetimi ciò che hai detto loro dai e con lo stesso tono. »
Mi imbarazza un po', ma lo devo fare per fargli vedere che non ho detto niente di strano, schiarisco la voce « ehm ehm... » Mi interrompe, « aspetta, mettiti nella stessa posizione »
« quale posizione?!? »
« Sopra il tetto con le gambe accavallate e le braccia incrociate che ti schiacciano il seno. »
« Pff, deficiente. »
« Dai, mostrami che non eri eccitante... »
Mi lancia sopra il tetto e mi metto in posizione.

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