Mi hai seguito

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L'aria fresca mi accarezza il volto, la pelle, non scenderei mai più da qui.
Dopo tutto con Peter non è andata come avrei voluto, ma ha ceduto un pochino. Forse prima o poi riuscirò a fargli mettere da parte tutto il suo eroismo e a renderlo un minimo egoista.
Giusto tanto da renderlo felice, niente di più, lo so che penserà sempre e comunque prima agli altri che a se stesso.

Sto cercando di rendere meno eroico un eroe; questa effettivamente è una missione da villain.

Il suo comportamento di oggi mi ha comunque stupita, sembrava quasi avesse acquisito l'originale carattere di "Spiderman" per come l'ho conosciuto io.
Scuoto la testa rendendomi conto che più ci ripenso più faccio fatica a comprenderlo.

Sarà ora che vada, meglio che dorma almeno un po' stanotte. Mi alzo in piedi stiracchiandomi, sbadiglio e mi preparo a saltare giù.

A un tratto sento una tegola spostarsi e mi giro immediatamente.
« M-mary? »
« Peter. » rimango di sasso. Come è possibile? Stava dormendo! In più seriamente si è portato dietro la tuta? Me lo sarei dovuta aspettare!!! Il peggio però è che se fossi scesa qualche secondo fa non sarebbe successo nulla; ed ora quale scusa mi invento? Come posso giustificare di essere nella sua stessa città nel suo stesso periodo?
Se potessi urlerei a squarcia gola per la rabbia, che situazione di merda.

« Cosa ci fai qui? » si leva la maschera avvicinandosi « Non dirmi che mi hai seguito... ».
« Io, in realtà... »
« Ascolta, non è giornata, evita di temporeggiare così. »
« Sí, ti ho seguito. Te l'ho detto che so dov'è la tua scuola e ultimamente ti ho spiato. »

Diana pensa ad una buona scusa, sbrigati.

Il suo volto diventa confuso, quasi spaventato « Perché lo fai? »
« Io... ecco, dopo che ti sei confidato con me mi sono preoccupata... »
« E serviva seguirmi in gita??? »
« No, però sapevo fosse con lei ed ero curiosa. » guardo in basso, non mi sono mai trovata così in difficoltà nell'inventore una scusa.
« La mia vita è per caso un reality per te? Una bella serie tv da guardare? Non puoi farti i fatti miei così! » risponde alzando gradualmente il tono di voce.
« Ti ho detto che ero preoccupata. » mi impongo seria.
« Sul serio? » mi guarda tornando vulnerabile.
« Sí. Scusami, non avrei dovuto seguirti »
« Già, ma grazie, non mi aspettavo fossi così sentimentale »
Non te lo aspettavi perché in realtà è una scusa.
Si siede di fianco a me « Beh, quindi ora cosa vuoi fare? Su dai siediti, così in piedi non riesco neanche a guardarti in faccia. »

Cerco di riassumere un'espressione normale e mi siedo.
« Io beh, non voglio fare niente, dimmi di te, alla fine come è andata? »
« Io... ecco, sono stato uno stronzo »
« Hai fatto apposta? »
« All'inizio sì, l'ho trattata male, lo dovevo fare, ho cercato di farle capire che non sono una brava persona. Il modo in cui l'ho lasciata non è stato abbastanza, eppure mi è sembrata distrutta, pensavo di esserci riuscito ad allontanarla; invece continua a volermi e io non so resisterle... »
« Quindi all'inizio l'hai trattata male apposta... e poi? »
« Poi ecco, mi sono... divertito. »

Scusa cosa?!?
Mi giro verso di lui con sguardo accigliato e soprattutto confuso.
Il Peter che conosco che si diverte a fare lo stronzo? Non l'ho mai visto così, cioè solo quando...

« Peter non è che per caso ti eccita? »
Spalanca gli occhi imbarazzato balbettando « C-c-cosa mi dovrebbe e-eccitare? »
« Fare lo stronzo. » rispondo decisa.
« Perchè dovrebbe? »
« Pensaci, i nostri primi incontri, le prime volte che l'abbiamo fatto, tu eri così... »
« Stai per caso flirtando con me? » gli spunta un sorrisetto sulla bocca.
« Se non ti sto nemmeno toccando! » rispondo ridendo.

Appoggia la sua mano sulla mia « Sí in realtà me ne sono accorto che a volte sono un po' diverso, non riesco a spiegarti il motivo, in certe situazioni mi escono le parole di bocca senza pensarci, ma adesso non sono così. »
Faccio fatica a guardarlo senza pensare a qualche ora fa, arrossisco imbarazzantemente.
« Cos'hai? Sei diventata rossa come un peperone! »
« Stavo solo pensando a cose trascorse. »
« Con me? »
Abbasso lo sguardo trattenendo il mio sorriso eccitato.
Si sporge verso di me per guardarmi in viso « No, non è possibile, proprio adesso ci devi pensare? » si mette a ridere.
« Sí scusa è più forte di me, ora parlami di qualcos'altro sennò non smetto di pensarci » mi copro il volto con le mani.
« No dai dimmi almeno a quale momento stai pensando! »
« No questo non posso. Ti ho detto di parlare di altro »
« Sei proprio una stupida. » lo vedo sorridere attraverso le dita.

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