Incontri segreti 🕸

Persone

La sera mi ritrovo con Fede, o per meglio dire, Def. Lo saluto, sbadiglio ed iniziamo l'allenamento. Dopotutto, per quanto io lo faccia per lui serve anche a me, Peter lavora come un matto e se non tengo il suo ritmo arriverà il giorno in cui mi batterà ad occhi chiusi.
Finiamo e mi precipito verso il mio obiettivo giornaliero da rapinare. Ovviamente devo portarmi dietro Def, G me l'ha chiesto e so bene come le richieste di G siano praticamente degli ordini.
Siamo veloci, funzioniamo bene insieme come duo. Non parliamo, a volte è persino fastidioso tutto questo silenzio; ogni tanto mi guarda pensieroso, come se non mi approvasse.

Mi infilo i soldi nel costume e mi stiracchio « È stato facile oggi. »
Si mette una mano sulla fronte « Se dici così ce la tiri. »
« Non pensavo fossi superstizioso... »
« Non lo sono, ma lo sanno tutti che non si fa. »
« Simpatico... » faccio una smorfia « Allora vado a casa, così, qualunque cosa succeda, potrà succedere solo a te! » sorrido in modo falso.
Mi vorrebbe uccidere.

Cambio direzione per tornare a casa, dopo neanche cinquecento metri sento un tonfo assurdo, dei mattoni che si frantumano, mi blocco. L'ultima volta che ho sentito un rumore così ero a scuola e Peter é finito sotto alle macerie. Il mondo mi sembrava andare a rallentatore, ora é diverso, devo agire prima.
Anche se... non ne avrei veramente motivo. C'è una possibilità che sia Peter, ma il rumore é troppo vicino e oggi non l'ho ancora visto.
E se si trattasse di Fede?

Le mie gambe iniziano a muoversi da sole, come quest'inverno, guardo i miei piedi scorrere sull'asfalto. Mi fermo dietro ad un edificio vicino a dove penso che provenga il suono. Vedo del fumo, alzo lo sguardo, il primo, il secondo il terzo e qualunque altro piano ci dovrebbe essere non c'è più. Il palazzo é distrutto, rimangono solo le mura più basse. Inizio a respirare affannosamente, non so cosa fare, spero solo non siano degli appartamenti ma più semplicemente un ufficio.

Non posso correre fuori, non posso farmi vedere dalle persone.
Persone...
Ci potrebbero essere delle persone lá sotto alle macerie ed io sto ferma a pensare a me stessa, ho persino dimenticato Fede. Mi passo freneticamente le mani tra i capelli.
Dove sei Peter? Dove sei?!?!
Dentro di me urlo, ma non riesco a tirare fuori un briciolo di voce.

Mi volto e cerco di capire qualcosa, non si vede niente: solo fumo, qualcosa starà bruciando. Niente raggi viola per il momento.
Ricomincio a correre entrando in quella nuvola spaventosa, vedo una figura, due di preciso.

Def ha in braccio un ragazzino. Un ragazzino.
Sta cercando di uscire, é senza maschera. Appena lo riconosco gli urlo « Cos'é successo? »
« Non lo so, poco dopo che te ne sei andata é saltato tutto, fortunatamente mi ero spostato di qualche metro sennò sarei senza gambe come minimo adesso. »
« E il ragazzino? » tossisco, guardo il suo volto, é piccolo e dolce con qualche graffio, é coperto dalla maschera di Fede.
« Sta bene penso, spero non abbia inalato troppo fumo. Ci sono altre persone probabilmente, anzi sicuramente, fai ciò che credi. »
« Sí, vai dritto e tra qualche metro sei fuori dal fumo. Cerca di non farti prendere dalla polizia, non hai ancora fatto niente di male. » inizio a correre in mezzo alle macerie.
« C'é qualcuno? » urlo tossendo. Ho quasi un dejavú.
Sento delle voci, menomale. Le raggiungo « Continua a urlare, sto arrivando! » grido.
É un uomo di mezza età circa, ha il busto coperto da pezzi di mattoni, li tolgo velocemente.
« É tutto ok? » chiedo cercando di farlo alzare.
« Mi é caduto qualcosa sulla gamba, ma per il resto va tutto bene, c'è mio figlio con mia moglie qui, ti prego salvali. » tossisce.
« facciamo veloce, venga con me. » giro un suo braccio dietro al mio collo e lo porto sulla strada. Def é tornato, lo faccio mettere al mio posto, « Portalo fuori, io vado a cercare gli altri. »
Lui annuisce, il suo sguardo é preoccupato « Mi fido di te. » dice mentre si gira per uscire dal fumo.