Tancredi's fever

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Sembrava che fossimo tornati a quando avevamo 5 anni, e facevamo il gioco del silenzio. Dimenticandoci però che in realtà avevamo 20 e 21 anni.

Questa situazione andava avanti da due giorni, si era arrabbiato perchè avevo fatto un commento sul culo di un tipo, amico di Diego, e lui si era ingelosito.

Mi aveva semplicemente guardato e poi si è alzato chiudendosi nella sua camera.

"ha mangiato?" chiesi al mio migliore amico che sembrava venire da quella direzione

"No Lele, non ha mangiato. Dice le stesse cose che ripete da due giorni, ovvero che ordinerà d'asporto ironizzando sulla cucina di Gian" si sedette sbuffando

"Cosa ti costa andare di la e chiedergli scusa?" continuò poi

"Non devo chiedere scusa a nessuno Diego, e poi ti ricordo che sono io il tuo migliore amico, non lui. Dovresti difendere me" parlai come un bambino

"Questo non significa che tu abbia ragione Lele. Mettiti nei suoi panni, tu avresti combinato di peggio." guardai a terra imbronciato

Beh, la ragione l'aveva

Probabilmente mi sarei comportato così passando il tempo a piangere poiché a lui sarebbe potuto piacere il culo di un altro e non il mio

"Che dovrei fare?" chiesi moscio passandomi  le mani sul viso

"Vattelo a prendere coglione, ti sta aspettando a quella porta da due giorni. Credo sia anche il momento che tu ci vada" mi spronò Gianmarco che era appena uscito dalla sua camera

Perchè si, apriva solo a lui

"Beh, se apre solo te significa che vuole te, non me" dissi guardandolo male e fulminandolo  con lo sguardo

"Oh no, Lele ti prenderei a calci in culo" si intromise il mio migliore amico che mi guardò scocciato

"Sei un coglione, alzati immediatamente da quel divano e va da lui" Gianmarco venne da me e mi alzò tirandomi da un braccio

Sbuffai e mi arresi, andando a bussare alla porta del principino

"Vi ho già detto che non voglio nessuno.  Vi costa così tanto lasciarmi da solo, che cazzo!" sorrisi sentendo il suo tono da incazzato

Mi era mancato e non me ne sono reso conto

"Sono io Tanche" non sentì voci provenienti dall'altra porta, lo presi come un suo invito ad entrare

Cosa che feci chiudendo la porta dietro di me

Lo trovai seduto alla scrivania, stava disegnando sul suo album, come ultimamente faceva

"Che disegni?" mi avvicinai a lui cercando di sbirciare, ma fu più agile di me e chiuse l'album

"Niente" si girò verso di me guardandomi

"Che vuoi?" mi chiese scontroso

"Uhm, Tanche mi dispiace" dissi torturandomi il labbro con i miei denti superiori

Lo guardai in viso, e vidi quanto era stanco

Aveva due occhiaie enormi, gli occhi rossi e il naso pure

Abbassai la testa ad un lato, ha la febbre?

"Hai la febbre?" gli chiesi avvicinando la mia mano alla sua fronte, ma lui prontamente si allontanò

"Non sono problemi tuoi" si alzò da quella sedia allontanandosi e andando verso l'armadio

"Non fare il bambino Tancredi, vieni qua" lo raggiunsi e lo racchiusi tra le mie braccia e la cabina armadio che avevamo in comune

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora