Did you really love me?

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Mi hanno sempre chiesto perchè io continuassi a venirti a prendere.

Nonostante gli abbracci forzati, i sorrisi finti ed i rifiuti che facevano crollare il mio cuore pezzo per pezzo.

Come cazzo facevo a spiegare loro che ero completamente fottuto? Ero irrimediabilmente innamorato e niente e  nessuno avrebbe potuto cancellare ciò.

Quando ti incontrai volevi sempre qualcosa: un nuovo cuore, un nuovo vestito, un fiore o anche solo una nota. 

Ed io non mi sono mai tirato indietro dall'abitudinale mazzo di girasoli che ti portavo ogni qualvolta ci dovessimo incontrare. Ancora oggi, se dovessimo vederci te li porterei.

Ti porterei a ballare, a guardare le stelle, al cinema a vedere il tuo film preferito, all'acquario di Genova, anche se a me i pesci fanno schifo, e lo farei solo per rendere felice te.

Quando ti ho incontrato, non conoscevi l'amore. Ed ora, siamo qui, a guardarci con la collera che sale nel petto, la gola che si stringe e gli occhi che bruciano. Avresti mai pensato che saremmo arrivati ad avere vergogna nello stare nello stesso letto?

Novembre non perdona, ma Maggio è una croce.

Forse abbiamo cantato troppo, ed ora non abbiamo piu voce.

E siamo ancora qui, incapaci di parlare con la collera che sale, e la voglia di noi che scompare.

Ma nonostante questo, la mia voglia di vederti ancora, non ha rispetto. Non ha rispetto per me.

Il problema è che  i miei sentimenti sono contrastanti: quando te ne vai, io non sento più niente.
Quando non ci stai, non sento più niente.

Quello che è stato, è stato. Ora non serve più a niente.

Quando ti ho incontrato, eri geloso. Ora il tuo cuore è in ansia, e la testa è persa nei casini. Ed io avrei voluto davvero aggiustarli tutti, mettere tutto in ordine perché sai quanto io odi il disordine. Ma, se sarebbe servito per aiutare te, io il disordine lo metterei nella mia di testa.

La voce del destino, una nota, un fiore.

Il mondo che attorno a me, non aveva colori.
Un'altra volta qui, a guardarci, la stessa collera che sale, la gola che stringe, ma questa volta, le lacrime scorrono libere sul mio viso, sul mio collo.

Quand'è  che siamo arrivati a questo?

Ed il fatto che ora tu mi stia baciando per dispetto, cercando un modo per far sì che io resti e rimanga zitto mentre guardo te stare con lei, mi fa sentire una merda, quasi usato oserei dire.

Non hai avuto rispetto per me, non hai cercato di capire anche solo per un attimo quali fossero le mie necessità. E per quanto io cerchi di odiarti, non mi è possibile.

Purtroppo mi sei entrato dentro, e come un fottuto tornado hai scombussolato tutto, prendendolo con te e portandolo via. Ed il tentativo che ora cerchi di fare, incollando i pezzi, rimettere su la casa è invano. Non c'è possibilità che io ritorni ad essere tuo, che tutto ritorni come prima.

E sai, la colpa non è interamente tua, è anche mia. Avrei dovuto insistere di più, avrei dovuto mettere giù le paranoie e chiamarti quando avevo bisogno di te, avrei dovuto lasciare che facessi parlare la mia bocca, invece di star a sentire la mia mente.

Ma non fa niente, questo varrà per le relazioni future. Anche se so, che tu non uscirai dalla mia testa per un bel po'.

Ed è per questo che mentre te ne vai, io non sento più niente.
Ora che non ci sei più, io non sento più niente.
Quello che è stato, è stato. Ora, non serve più a niente.

Sto iniziando a lasciarmi scivolare tutte le emozioni da dosso, devo pure eliminarti in qualche modo, e se questo equivale a tornare quello prima di te, va bene.

Sai, ti ricordi quando parlammo del concetto d'amore nel piccolo principe?

Dicesti che era una cosa stupida, basata solamente sui racconti dei bambini. Ed invece non è così.

Sappiamo tutti che gli insegnamenti delle favole sono lo specchio della realtà:

La bella e la bestia: ci insegna ad andare ben oltre le apparenze, e a non fermarci a queste. Che l'abito non fa il monaco, e che molto probabilmente è la pecora che mangia il lupo, e non il contrario.

Lilo & Stich: ci insegna che se due persone si amano, si può superare tutto. Anche quelle cose che sembrano impossibili da lasciare dietro.

Cenerentola: ci insegna che  dare aiuto è importante ma che  allo stesso modo  è importante saperlo chiedere.

Il piccolo principe invece, ci insegna la differenza tra amare e voler bene.

Se vogliamo bene a qualcuno, abbiamo alcune aspettative. Se l’altra persona non ci dà quello che ci aspettiamo, stiamo male. Il problema è che c’è un’alta probabilità che l’altro sia spinto ad agire in modo diverso da come vorremmo, perché non siamo tutti uguali. Ogni essere umano è un universo a sé stante. Voler bene significa sperare, attaccarsi alle cose e alle persone a seconda delle nostre necessità. E se non siamo ricambiati, soffriamo. Quando la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e delusi.

Amare significa desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse. Amare è permettere all’altro di essere felice, anche quando il suo cammino è diverso dal nostro. È un sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Per questo, l’amore non sarà mai fonte di sofferenza.

Quando amiamo, ci offriamo totalmente senza chiedere niente in cambio, per il puro e semplice piacere di dare.

Ed è per questo che quando si ama, non si soffre mai.

Ed ora mi viene da chiederti:

Mi hai mai amato o mi hai voluto solo bene?

__________
non sono stata capace di rileggerlo, quindi se ci fossero errori, già sapete :)

-sav🦋

💛.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2021 ⏰

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