Feeling like a book pt 2

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Ero pigramente appollaiato sul letto, tenevo in mano il mio libro preferito:

Cime tempestose

L'avrò riletto mille volte, e mille volte ha continuato ad affascinarmi 

Ma sembra che neanche le vicende amorose di Heathcliff e Catherine riescono a distogliere i miei pensieri dalle immagini che si susseguono nella mia mente da ieri sera

Avevamo deciso di andare ad una festa di un ragazzo del campus, con avevamo, intendo io con i miei amici

Sembrava stesse andando tutto per il verso giusto, era una serata tranquilla, certo tipi che ci provavano con chiunque e gente che ti vomitava addosso

Ma tralasciando quei particolari, sembrava che stesse veramente andando tutto bene

Ad un tratto però, mentre Diego mi stava bellamente spiegando come aveva fatto a fare amicizia con il tipo della festa, tutti si mossero all'unisono verso il giardino

C'era chiaramente una rissa, sarebbe scontato dirvi che era coinvolto il mio coinquilino?

Beh, in ogni caso lui era lì, con quell'espressione furiosa e i pugni serrati  che urlava qualcosa di sconnesso all'avversario che riconobbi essere Andrea 

Un tipo che veniva nella mia stessa classe  e che molte volte ci aveva provato con me 

Ma questo ora non era importante, la cosa veramente importante ora era dividerli e capire perchè cazzo il mio coinquilino aveva un occhi nero, e l'altro invece il naso rotto

"Die, dobbiamo fermarli. Subito!" urlai al mio migliore amico

Mi guardò per un secondo poi scosse la testa sbuffando ed andò a recuperare il mio compagno di classe

Aiutato da qualcuno che manteneva Tancredi, che  sembrava essere Gianmarco

Mi avvicinai lentamente ad Andrea, ed una volta  sicuro che Diego l'avrebbe accompagnato in infermeria, mi avvicinai al mio coinquilino

Che tremava ancora di rabbia

"Tanc.." lo chiamai abbassandomi al suo livello

Gianmarco era momentaneamente scomparso, l'aveva fatto sedere sotto un albero e, cosa molto probabile, sarà andato a prendere una bottiglietta d'acqua

"Che cazzo vuoi" sputò

"Che è successo?" mormorai facendo passare il mio sguardo sul suo volto, notando delle ferite da cui scorgevano piccole quantità di sangue

"Non sono problemi tuoi Emanuele, vattene" parlò a bassa voce

"Ma hai il viso spaccato Tancredi" insistetti avvicinando la mano al suo viso

La bloccò subito, fermandola con la sua e portandola a terra

"Non mi toccare, e poi non deve interessarti"

"Fatti almeno medicare" sussurrai

"No. Gian starà arrivando" rivolse lo sguardo alla folla di persone di fronte noi

Lo guardai scocciato per la sua testardaggine e sbuffai

"Sai benissimo che Gian non arriverà. Non ora. Lo hanno letteralmente inghiottito. Vieni con me e finiscila di fare il coglione per una volta, voglio solo aiutarti"

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora