Era solo un gioco? pt 3

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Passarono due mesi da quell'uscita, io e Tancredi andavamo d'accordo.

Diciamo che avevo imparato il suo carattere e me lo sono dovuto far piacere, pur di stargli accanto.

Lui mi piace.

Mi piace quando ride, quando si incazza per cose inutili, quando guida concentrato o quando urla perchè qualcuno ha toccato le sue cose.

Insomma mi ci sono innamorato, e non sono minimamente convinto dal fatto che lui ricambi.

"A che pensi?" è proprio lui ad interrompere i miei pensieri

Eravamo di nuovo al nostro posto, sul solito tronco , solito sguardo perso tra le onde dell'oceano, una sigaretta tra le dita e via

"a tutto e a niente Tanche" avevo imparato a chiamarlo così

"Sai che puoi dirmi tutti vero Le?" rabbrividì alla sua voce cosi vicina al mio orecchio, mi accorsi solo allora che eravamo terribilmente vicini

Le nostre spalle quasi si toccavano, aveva la mano sinistra sulla mia mano destra, tra le dita avevo ancora una sigaretta a metà

La portai subito alla bocca ed annuì alla sua domanda, mentre buttai fuori il fumo dalle labbra lo sentì prendere la sigaretta tra le mie dita e fare l'ultimo tiro prima di buttarla

"Ma quel tiro er-" non finì la frase che mi ritrovai le sue labbra sulle mie, mentre la sua lingua esplorava la mia bocca

Aveva le mani sui miei fianchi, mentre io le avevo portate dietro la sua nuca, alla base dei capelli

Il suo era un buon sapore, era un misto tra menta e nicotina, paradisiaco.

Improvvisamente si staccò e si alzò

"Ti accompagno a casa" disse solo per poi voltarsi ed incamminarsi fino all'auto

Lo guardai confuso ma decisi di assecondarlo

"Tancredi tutto bene?" gli chiesi una volta raggiunto l'auto

"Sto bene Emanuele, e scordati di quel bacio, è stato solo uno stipido errore" sentì il mio cuore spezzarsi a quelle stupide parole

Avevo il magone in gola, e le mie lacrime voleva uscire, ma glielo impedì

"Fammi scendere" sussurrai con la poca voce che avevo ma mi ignorò

"Ti ho detto fammi scendere Tancredi" alzai la voce guardandolo negli occhi

"Non fare il coglione Emanuele, ora arr-"

"TI HO DETTO DI FARMI SCENDERE" gli urlai con tutta la forza che avevo

Accostò con l'auto ed aprì la portiera

"Non risolvi un cazzo facendo così Emanuele" lo ignorai e mi andai a sedere su una panchina dove c'era la fermata di un bus

Vidi gli orari e capì che il prossimo sarebbe passato tra un'ora

Lui era ancora lì, mi fissava

"Vattene" gli dissi freddo

"Tu hai seriamente intenzione di rimanere qui?"

"Si, quindi sei pregato di portare te e la tua stupida macchina da un'altra parte" risposi tranquillamente prendendo il telefono

"Vaffanculo Emanuele" lo sentì dare una botta allo sterzo ma non ci feci caso, mise la macchina in moto e partì mentre io lo guardavo da dove ero seduto

Decisi di chiamare Diego, era la mia unica speranza di non rimanere qui

"Die" lo chiamai appena rispose

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora