Love trip pt 2

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Sembrava andare tutto male in questo viaggio, o meglio nella mia vita.

Più cercavo di Evitarlo, più lui era tra i piedi, assurdo.

"Non te la prendere Tanche, lo stiamo facendo per voi" fu la scusa di Diego una volta arrivati in Hotel, avevo già sistemato le  mie cose ed il mio letto, perchè si, i letti erano, almeno quelli, singoli. 

Entrò lui in tutta la sua compostezza, mi evitò come se fosse stato lui quello ferito.

Che coglione.

Avevamo le camere di fianco e li sentivo mentre Gianmarco e lui cantavano concedimi, senza nessun problema, come se io non fossi solo nella stanza accanto

In fondo non era colpa loro se in quella canzone mi ci rispecchiavo.

Sentì bussare alla porta e mi alzai, era Zoe 

"Cosa c'è Zo?" 

"Dobbiamo andare a mangiare lil, vieni" mi prese per mano e mi portò nella sala pranzo dell'hotel

Io e Zoe eravamo i primi,  vidi arrivare Gian e Diego ridendo prendendo poi posto

Mi capitò Gian affianco, non vidi però Lele e Valerio

Quei due ultimamente stanno sempre insieme, e la cosa mi infastidisce.

Eccome se mi infastidisce.

"Tanche posso chiederti una favore?" mi rivolse la parola Gian guardandomi

"Si?" risposi tentennando

"Ho dimenticato la giacca sopra, potresti andare a prenderla?" mi guardò supplicandomi con lo sguardo

"Eh va bene, ma la prossima volta ci vai tu coglione" mi alzai e andai in camera sua, era palese fosse li

E poi volevo sapere quei due dove fossero

Entrai in camera sua e cercai dappertutto, come ultimo posto cercai nel suo armadio e la trovai

"Tu che ci fai qui?" mi girai di scatto alla sua voce

"Mi ha mandato Gian a prendere una giacca ora me ne vado"

"Ma ha mand- oh no no no" si rivolse alla porta tentando di aprirla con scarsi risultati 

Mi avvicinai a lui e misi la mano sulla maniglia, per caso la scontrai con la sua che ritirò subito

Milioni di brividi percossero il mio corpo mentre lo guardai negli occhi

Mi allontanai da lui andandomi a sedere a terra in un angolino

Lo guardai mentre continuava ad urlare minacce ai ragazzi che erano dall'altro lato della porta, era così terribile stare con me?

"Tu non dici niente?" si rivolse a me 

"Cosa vuoi che faccia? sai quanto sono testardi, non ci faranno uscire. Quindi calmati e siediti aspettando che si convincono a lasciarci" dissi tentando di dimostrarmi tranquillo

Mi guardò un attimo per poi andarsi a sedere proprio di fronte a me

Ci fu silenzio da parte mia e qualche sospiro pesante dalla sua, sapevo quanta fobia provava per i posti chiusi, ragione per cui mi alzai aprendo la porta finestra, per poi andarmi a sedere di nuovo, con il peso del suo sguardo addosso

Mi portai le ginocchia al petto, circondandole con le braccia, appoggiandoci poi la testa sopra

"L'ho lasciata" alzai sorpreso la testa di scatto verso di lui

"che stai dicendo?" mi schiarì la voce

"Che l'ho lasciata Tancredi, ho lasciato Aurora" trattenni un sorriso a quelle parole 

"Perchè l'hai fatto?" chiesi

"Non fare finta di essere triste, so che non lo sei" arrossì fino alla punta dei capelli sotto il suo sguardo divertito "comunque non l'amavo più, e se proprio devo dirlo, non penso di averla mai amata" 

"Ma tu mi hai detto di essere innamorato" gli dissi confuso, mi aveva mentito?

"Già, ma non lo sono di lei" 

" E di chi lo sei?" abbassai la voce

"Io.. io penso di ess..essermi innamorato di te" alzò lo sguardo fissandolo nei miei occhi

"Di me? Come fai ad essere innamorato di me?" chiesi tremante 

"Non lo so Tancredi, sono innamorato e basta" scivolò una lacrima sulle mie guance 

"Sono difficile Lele, non riuscirei a renderti felice" scossi la testa piangendo

" Sai che ho sempre amato le cose difficili Tanche" tremò la voce anche a lui

"Non sono giusto per te, ti farei soffrire"

"Lascia che sia una mia scelta Tancredi" scossi la testa alle sue parole

Era ovvio che lo volevo, che volevo stare con lui. 

"Io non credo che tu ne sia sicuro Lele, l'ultima volta sappiamo entrambi com'è andata a finire" 

"Ero confuso Tanc, all'ora, mi faceva paura provare quel sentimento nei tuoi confronti. Mi faceva paura amarti. Non sono certo di niente, manco come andrà tutto ciò Tancredi, ma se fossi certo di qualcosa, sarei certo di amarti Tancredi"

Si era palesemente avvicinato a me aveva il naso a pochi millimetri dal mio, alternavo lo sguardo deglutendo dai suoi occhi che avevo sempre amato alle sue labbra che avevo sempre bramato

"Ci faremo del male Lele" sussurrai

"So che ci amiamo Tanche, ci basterà" sussurrò prima di appoggiare le sue labbra sulle mie e dare via alle danze tra le nostre lingue

Quando ci staccammo senza fiato, poggiò la fronte sulla mia, ne approfittai per lasciargli un bacio sulla punta del naso, e mi sorrise dolcemente

"Guarda che ora puoi anche smetterla di contattarla con profili falsi su instagram" disse divertito mentre volevo sprofondare in un buco nero

"Non andava bene lei per te, volevo solo aiutarti" dissi a bassa voce

"Beh ci sei riuscito, ora sono da te" alzai lo sguardo verso i suoi occhi e gli sorrisi sornione

Sentimmo un rumore provenire dalla porta e ci girammo verso quest'ultima vedendo una chiave sbucare da sotto 

Ci guardammo scoppiando a ridere, avevano palesemente ascoltato tutto quei coglioni

"Andiamo a goderci Amsterdam amore?" tremai a quel nomignolo ma decisi di annuire ed alzarmi da terra, lo presi per mano per poi uscire insieme da quella stanza.

D'ora in poi ci saremmo stati solo noi, Tancredi e Emanuele.

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora