'Per non farti piangere ho fatto l'impossibile'
Risuonavano continuamente nella mia testa
Non so quando ho iniziato a perderlo, forse mentre lo allontanavo quando mi chiedeva di far l'amore, o forse quando ad un suo ti amo rispondevo un 'anche io' a monosillabi
Me l'ha sempre detto che agli 'anche io' non ci hai mai creduto, perchè sono delle parole dettate solo dalla gentilezza e dalla bontà d'animo
Sapevo bene che l'avrei portato ad autodistruggersi, ma ho preferito continuare per la mia strada, distruggendo tutto quello che avevamo costruito
Avevo lasciato che ricadesse in quel brutto giro, avevamo faticato così tanto per aiutarlo a farlo uscire
Io, Diego, Gian, tutti.
Era colpa di tutti, ma sopratutto mia.
Avremmo dovuto fare attenzioni ai piccoli gesti, quando non dormiva la notte, quando usciva e tornava con gli occhi rossi e le pupille dilatate o quando non mangiava e si rifugiava in camera nostra con la scusa di voler dipingere.
Avevamo dato peso ai nostri problemi meno gravi rispetto a quelli che avvolgevano lui
E lui, come sempre, invece di chiedere aiuto ha lasciato che lo sopraffassero portandolo a questo.
Non potevamo farci niente, potevamo solo rimuginare sulle vecchie azioni fatte e a quelle mancate
Lui ora era lì, su quel lettino, quasi in fin di vita
L'aveva trovato Gianmarco nella nostra camera, steso a terra, con gli occhi chiusi e un ago ancora infilato nel braccio
Ci aveva chiamato urlando e piangendo come un pazzo, la cosa peggiore oltre vederlo in quello stato, è stata la consapevolezza di una promessa che nessuno di noi ha mantenuto
Avevamo promesso di non lasciarlo mai da solo a casa, perchè sapevamo come era fatto Tancredi e che ci sarebbe ricaduto.
Morale delle favola, a nessuno è importato, abbiamo continuato con le nostre vite quasi facendo orecchie da mercante.
Lo guardai mentre si sedeva sul bordo di quella collina, aveva le gambe a penzoloni mentre lo sguardo era puntato verso il sole che piano piano calava su di noi
"Vieni qui Emanuele" sbattè la mano accanto a lui invitandomi a sedermi
Lo affiancai evitando di guardare giù, le altezze sono sempre stato il mio debole
"È bello qui" pensai ad alta voce
Accorgendomene solo quando sentì una risposta uscire dalla sua bocca
"Lo so, mi ci portava sempre Berenice prima di..beh hai capito " sapevo quanto fosse difficile per lui ricordare
Me ne aveva parlato, Berenice era sua sorella è morta un anno fa, l'aveva trovata impiccata in camera sua
Senza spiegazioni, solo un messaggio d'addio
Gli poggiai una mano sulla spalla per fargli capire che io ero lì in quel momento, per lui
"Perchè mi hai portato qui?" domandai poco dopo
"Perchè ho deciso di uscirne e per farlo ho bisogno di una mano Lè" vidi i suoi occhi farsi lucidi mentre io mi preoccupavo sempre di più
"Di.. di che stai parlando?"
"È una storia lunga Lè, stammi a sentire" annuì con il capo " Quando Berenice morì, un mio amico, Lorenzo, mi invitò a casa sua per sai.. svagarsi un po'; accettai, pensai che ci sarebbero state delle birre, alcool, sigarette ed esagerando qualche canna che sarebbe poi stata spezzata tra di noi." vidi il suo sguardo perso nel nulla mentre parlava " Quando arrivai lì quella sera, assieme a Lorenzo c'erano altri tipi, Thomas e altri due. Che all'ora non conoscevo. La serata passò 'tranquilla' fin quando, vidi uno di loro cacciare una bustina bianca dalla sua tasca. Sperai con tutto me stesso che non mi chiedessero di provare, ma purtroppo questo non avvenne, misero una striscia di cocaina avanti ai miei occhi." alzò lo sguardo nei miei occhi accennando un sorriso, mentre la mia bocca era completamente spalancata
"Non sapevo che fare, da una parte c'era la parte razionale che mi diceva che sarebbe stata la mia rovina; mentre dall'altra c'era la voglia di non venire deriso dai miei amici, sopraffatto dalla voglia di dimenticare il collo di mia sorella avvolto ad una corda. Sniffai una grande dose di cocaina quella sera, e mi convincetti di aver dimenticato lei, i suoi occhi aperti che mi fissavano e quella corda. Da quella serata ne passarono altre, molte. Non ero quasi mai a casa, e i miei non se ne accorgevano poiché preoccupati a piangere mia sorella. L'unico che si accorse del mio calo di peso, dei buchi sulle mie braccia, del sangue che scendeva dal naso fu Gianmarco. Litigammo una sera, arrivai a dirgli che doveva farsi i cazzi suoi e che doveva starsene nel suo senza rompere le palle a me" gli scese una lacrima che asciugai subito, mentre io sentii gli occhi lucidi
"Lui non mi stette a sentire, mi guardò solo ferito ma rimase con me quella sera,aspettando che la dose entrasse nelle mie vene e collassassi come ogni volta. Non sono mai riuscito ad uscirne Lele. Ieri ha fatto un anno da quando ho iniziato e sono convinto di voler smettere. Ma so che da solo non c'è la posso fare" finì il suo discorso mentre lo avvolsi in un abbraccio
"Ti aiuterò Tanche, te lo prometto. Non ti lascerò solo" sussurrai al suo orecchio mentre le sue braccia circondavano la mia vita
Sentì delle lacrime bagnarmi il collo e lo lasciai sfogare, chissà da quanto tempo avrebbe voluto farlo.
"Ti voglio bene Le"
"Ti voglio bene Tanche"
Poggiò la testa sulla mia spalla ed insieme aspettammo il tramonto
Non avevamo ancora capito di essere innamorati su quella collinetta
So di essere stato uno stupido a farmelo sfuggire così tra le dita, e sapevo che ora avremmo dovuto affrontare di peggio.
Ma io questa volta gli sarei stato davvero affianco, senza indugi né cadute.
Perchè avevo dimenticato quanto prezioso fosse Tancredi, ma ora l'avevo impresso nelle mente.
Sentì una mano stringere la mia
Alzai immediatamente la testa guardandolo con il volto rigato dalle lacrime
"Lele" sussurrò faticosamente e tossendo contemporaneamente
Corsi a prendergli dell'acqua dal comodino, e versandolo in un bicchiere gliela feci bere
"Mi dispiace amore, mi dispiace così tanto" altre lacrime uscirono dai miei occhi quando li incrociò con i miei
"Non fa niente Lè, non è colpa tua" mormorò
"Si che lo è, avevo promesso di restarci accanto e non l'ho fatto. Ma non ripeterò di nuovo lo stesso errore. C'è la faremo insieme Tancredi, te lo prometto" dissi determinato poggiando la fronte sulla sua
Annuì piano
"Ti amo Tancredi" sussurrai sulle sue labbra
Sorrise veramente dopo tanto tempo, per poi chiudere gli occhi e mormorare un semplice
"Ti amo Emanuele"
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Os Tankele
FanfictionÈ una raccolta di os sui tankele. Non vi prometto di aggiornare con costanza. Ma quando avrò delle idee e del tempo libero lo farò.