era solo un gioco? pt1

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Ero appena entrato dal portone della mia nuova scuola, aveva insistito così tanto con mia nonna nel farmi andare nella stessa scuola di Diego che infine, aveva accettato.

"Vieni, ti faccio conoscere i miei amici" il mio migliore amico mi tirò da un braccio e sbuffai, amavo fare amicizia, ma c'erano giornate dove la mia voglia di vivere è pari a -1.

Venni trascinato fino ad un muretto, dove c'era un tipo che fumava ed un altro che si paccava una ragazza

"Loro sono Gianmarco e Tancredi" Diego mi presentò i due

"Io sono Emanuele, ma puoi chiamarmi Lele" mi presentai al primo tipo, ovvero Gianmarco

Il secondo mi lanciò una breve occhiata per poi continuare a scambiarsi saliva con quella ragazza dai capelli rossi

"Mh, non dargli retta, fa sempre così." alzai le spalle non curante ed accesi una sigaretta anch'io

"Quando la smetterai di fumare?" roteai gli occhi alle parole di Diego

"Quando pioverà e non bagnerà a terra amore mio, ora andiamo?" gli lasciai un piccolo bacio a stampo e lui arrossì

Sapevo che Diego aveva avuto una piccolissima cotta per me, e sapeva anche che non era ricambiata.

Mi avviai con loro dietro in classe e mi sedetti al primo banco che trovai libero

Diego mi aveva già avvisato che si sarebbe seduto accanto al tipo che gli piaceva, un certo Valerio, Gianmarco era seduto accanto ad una certa ragazza ed io stavo solo

Sarà meglio così, stamattina mi girano le palle

Appena appoggiai la testa sul banco sentì lo strisciare della sedia, così alzai lo sguardo per vedere chi aveva preso il posto una volta occupato dal mio zaino

"Sei tu" rivolsi una occhiata annoiata al tipo che ora mi guardava curioso

"Guarda che sei fortunato a stare seduto accanto a me" si pavoneggiò il pollo gonfiato

"Uno, tu ti sei seduto accanto a me, se fosse stato per me non ti avrei minimamente rivolto parola, due, non so nemmeno come ti chiami" bugia, Diego me lo aveva presentato prima insieme con Gianmarco, ma lui era troppo concertato a esplorare la bocca di quella rossa per accorgersi di me

"Sono Tancredi, tu sei Lele, giusto?" evitò la mia frecciatina mentre lo guardai sorpreso, si ricordava davvero di me?

"Giusto"

"Ti andrebbe di prendere un caffe' con me?" girai di scatto la testa verso di lui

"No" rigirai la testa verso la professoressa che da un po' era entrata e stava spiegando qualcosa di storia che io, non capivo assolutamente.

"Ma perchè no?" girai gli occhi al cielo scocciato dalla sua vocina irritante

"Perchè non ti conosco e non mi stai simpatico Tancredi" feci un sorrisino sarcastico e mi girai nuovamente con la speranza di non dovergli più rivolgere parola

"Possiamo conoscerci anche ora Emanuele" posòuna mano sulla mia coscia quasi vicino all'inguine, a quel contatto scattai in piedi sotto gli occhi confusi della classe e balbettando un 'scusate' uscì da quella stanza andando in bagno

Quelle immagini erano di nuovo qui

Lui che mi drogava, le sue mani su di me, lui che mi privava dei vestiti mentre lasciava baci e morsi sulla mia pelle da sedicenne puro

Iniziarono a scorrere le lacrime sul mio viso mentre le scene di quella sera di due anni fa si ripetevano nella mia testa, scivolai sul muro per poi finire seduto a terra con le ginocchia abbracciate dalle mie braccia

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora