Even after death

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Lele era così stanco,

A tal punto di non sapere se ce l'avesse fatta a reggere ancora.

I fan, i paparazzi, l'agenzia, la famiglia, aurora.

Per ora tutto quello che lo circondava era un fottuto problema.

Aveva solo uno spiraglio di luce nella sua vita, Tancredi.

Sapeva però che per il suo migliore amico non era la stessa cosa, o almeno lo credeva.

"Che hai Le?" Tancredi lo raggiunse e si sedette accanto a lui poggiando il mento sulla sua festa abbracciandolo

"Niente Tanche, sono stanco" sussurrò e sentì appena il groppo in gola e le lacrime agli occhi

"Cos'è successo?" chiese il suo migliore amico confuso

"Sono stanco Tancredi. Sono stanco di fingere. Stanco di essere ciò che non sono" ammise lasciandosi andare tra le lacrime

"Che stai dicendo?" mormorò l'altro

"Sto dicendo che di Aurora non me ne fotte un cazzo" non sapeva perché se la stesse prendendo con quella ragazza

Ma era la prima cosa che gli era passata per la mente, non poteva farsi scappare di essere innamorato.

Non con lui, non ora.

Non dopo notti passate con Diego a piangere.

"Si può risolvere Le, non c'è solo lei come ragazza sulla terra. Potrei chiamare Martina e mag-" lele lo interruppe subito

Gli dava troppo fastidio il modo in cui Lele parlava di quella, era geloso.

"No grazie" rispose freddo

"Va bene, ma allora perchè non la lasci stare?"

"Sappiamo tutti perchè sto mentendo quella relazione con Aurora, Tancredi. Mi serve per pararmi il culo. Perchè a quanto pare alle persone non vado bene" disse Emanuele sarcastico, mettendo a tacere quella vocina che continuava a suggerire di dire al suo migliore amico di essere innamorato di lui

"Okey Lele, ma puoi sempre dire la verità. Le fan ti supportano lo sai bene. Ci amano perché siamo veri Le"

"Cosa credi che diranno quando sapranno che Emanuele Giaccari non è chi dice di essere, ma è che gay?" chiese asciugando l'ennesima lacrima scivolata sulla sua guancia

"Cosa dovranno dire Le? Non credo abbiano fatto un casino con me o i ragazzi. Infondo siamo tutti uguali" se ne uscì così

Il suo ragionamento era un pochino contorto e magari non spiegato bene, ma cosa aspettarsi da Tancredi;

Quando parlava era un libro stracciato.

"Cosa stai cercando di dire Tanc?"
Lele voleva sentirselo dire

"Sto dicendo che è ora di uscire allo scoperto, e di lasciare quella Aurora che mi rompe solo le palle quando ti è vicino" merda pensò Tancredi, forse questo avrei potuto evitarlo

Lele invece gioiva interiormente

"In che senso?" fece poi respirando a fondo

"Niente, ti sta rubando molto tempo. Quasi quasi la Tankele per colpa sua non esiste più" quanto sei sfacciato Tancredi, pensò Emanuele

"Ah si? Quindi vuoi dirmi che è colpa di Aurora se non siamo più quelli che eravamo prima? Certo perchè è Aurora che ti sta attaccato al culo 24su 24 e non quella Peia del cazzo" urlò liberandosi dalle sue braccia e da quel peso che sentiva

Finalmente glielo aveva detto.

Ora si sarebbe sentito bene con se stesso.

O forse no.

"Cosa cazzo c'entra lei ora?" si alzò stufo Tancredi

"Lei c'entra sempre Tancredi!Sempre! Non mi caghi più, quasi quasi non esisto per te. Ed io sono solo a combattere i miei fottuti demoni" urlò alzandosi anche lui, ancora una volta, in lacrime.

"Cosa ti sta succedendo Le" si avvicinò il più grande accarezzandogli la guancia

"Penso di essermi innamorato di te Tanche"gli rivelò l'altro

Consapevole che ora il rapporto che avevano sarebbe andato a distruggersi.

Sorprendentemente però Tancredi si allungò sulle punte e gli baciò le labbra, sotto lo sguardo sorpreso del suo compagno.

"Cosa significa questo?" chiese Emanuele con le labbra gonfie e gli occhi lucidi.

"Significa che io di essere innamorato di te lo sapevo già da un pezzo stupido coglione" gli sorrise

"Davvero?"

"Davvero Le, Davvero" risero di gioia insieme

Entrambi  erano la conseguenza dell'altro, e nessuno di loro poteva starci senza.

Lele non sapeva stare senza Tancredi.

Tancredi non esisteva senza Lele.

Erano ognuno le cose che mancava nella vita dell'altro.

Erano così belli insieme, ma anche così pericolosi.

Una bomba ad orologeria, così li descrivevano i loro migliori amici.

In quella brutta giornata, erano il 7 ottobre, e tutti erano riuniti nella chiesetta del paese dei due ragazzi.

Era il loro funerale, avevano deciso di seppellirli insieme, e di fare un unica cerimonia.

Sarebbe stato ciò che volevano pensarono Gian  e Diego.

"Erano le persone più assurde che si potessero mai incontrare. Da sole erano forti, ma insieme, insieme erano tutt un'altra storia" Parlò Gianmarco con il volto rigato dalle lacrime

Al suo fianco c'era Diego, aveva appena finito di raccontare come i due si erano messi insieme.

Conoscevano ogni singola parola, si ricordava come se fosse stato ieri ogni volta che Lele gliela raccontava.

Pensava che non si meritavano quella fine, erano morti in un incidente autostradale.

Stavano tutti e 4 raggiungendo i propri amici ad un bar nell'angolo, quando un auto li prese in pieno.

Gianmarco e Diego essendo sul lato destro ne uscirono illesi; per gli altri due non ci fu nulla da fare.

Rimasero in coma per due mesi, poi il medico diede il risultato finale.

A mantenerli in vita era solo una stupida spina, e loro non erano egoisti, non lo erano mai stati. Decisero quindi di lasciarli andare.

E fu così che le spine vennero staccate, e che le loro anime volarono in cielo, unite da un grande amore.

Loro erano morti certo, ma c'era una cosa in cui tutti i loro amici erano d'accordo:

L'amore che ognuno provava per l'altro non sarebbe mai svanito, così come il loro forte legame.

Erano come Joker e Harley, si sarebbero amati, odiati, uccisi, salvati ma sempre insieme.

Niente e nessuno poteva dividerli.

Nemmeno quelle due ragazze, Martina e Aurora. La prima aveva accettato la cosa, già la immaginava.

Fu contenta quando Tancredi gliene parlò, riuscì anche a parlare con Lele e farci amicizia.

Per la seconda invece le cose furono difficili, non accettava per niente che Lele l'avesse abbandonata per Tancredi.

Cosa aveva lui che lei non aveva?

L'unica cosa che non ha mai capito è che loro sono TANCREDI E EMANUELE.

E che nessuno può distruggerli, nemmeno la  morte.

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora