14 things pt 1

643 54 128
                                    


Prima che iniziate voglio scusarmi per la lunghezza di questa prima parte, so che in genere non dovrebbe essere così ma lol mi piaceva l'idea. Vi amo

_

Non ci poteva credere. Due settimane.

Quattordici giorni erano tutto quello che gli restava da vivere, se non avessero trovato un donatore di reni compatibile al suo.

Era appena uscito dallo studio del suo dottore, mentre cercava di ricomposi e di ricacciare indietro le lacrime che tentavano di scivolare sul suo viso.

Aveva solo 21 anni, perchè doveva morire così? Probabilmente, avrò fatto qualche cosa di brutto nella mia vita passata, pensò

C'erano tante cose che avrebbe voluto fare prima di morire, ed ora aveva solo due settimane e nessuno con cui passarle.

Non aveva genitori, lo avevano abbandonato
Non aveva amici, lo avevano abbandonato

Quindi si ritrovava a combattere tutto questo da solo, a soli ventuno anni

Ma lui sapeva che prima o poi sarebbe successo, che prima o poi sarebbe morto.

Chi ci sarebbe stato al suo funerale? Molto probabilmente nessuno, ma infondo forse se lo meritava di essere solo, anche nel giorno della sua morte

I suoi piedi lo portarono nel bar accanto casa sua, ci passava la maggior parte del tempo lì

Per quanto possa dargli fastidio essere circondato da persone estranee, lì in quel buco di bar riusciva veramente a sentire quel calore che gli si espandeva all'interno del petto

Si sedette al solito posto, vicino la grande vetrata dove riusciva a vedere la sua città prendere vita

I bambini che correvano, le madri che correvano dietro di loro, ed i ragazzi innamorati che si tenevano per mano sorridendosi

Tancredi non aveva mai vissuto nessuna di quelle emozioni, non aveva mai corso per andare al parco e non aveva mai avuto il lusso di tenere per mano la persona che amava

La vecchia signora Agnese gli portò il solito succo alla pesca che prendeva ogni pomeriggio; anche se quella bevanda era l'ultima fra le tante che voleva bere.

Ma il dottore gli aveva necessariamente vietato ogni tipo di alcolico se voleva vivere per quelle altre due settimane, e perchè lui doveva uccidersi volontariamente?

"Scusa, posso? Mi metto sempre qui quando vengo e non farlo ora sembra strano" un ragazzo della sua età, forse più piccolo, capelli castani e sguardo timido indicava la sedia nella posizione opposta alla sua

Tancredi annuì, infondo non c'era niente di male a far sedere un estraneo al tuo stesso tavolo no?

"Grazie mille. Oggi è stata una giornata particolarmente stressante, il mio capo.." il ragazzo, di cui Tancredi non era a conoscenza del nome, continuava a parlare mentre chiamava distrattamente una cameriera ed ordinava una ciambella glassata al cioccolato

Il riccio lo guardava curioso ed anche un po' infastidito, era un chiacchierone. Non aveva smesso un attimo di parlare, era letteralmente andato a finire sul discorso di quanto poco fossero amati i quokka.

"Ti hanno mai detto che parli tanto?" il più grande lo interrupe, spegnendo il sorriso che aveva l'altro sul viso

"Oh, ehm mi dispiace. Insomma non volevo darti fastidio, se vuoi me ne vado subito" si alzò di scatto iniziando a raccogliere tutte le sue cose. Paranoico, ecco cos'era.

"No. Resta pure, mi fa piacere passare dei momenti prima di morire con qualcuno" sussurrò l'ultima frase tra se e se, sperando che il moro dall'altra parte del tavolo non l'avesse sentito

Os TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora