Moving into the emptiness

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Ironico come alle volte il tempo si adatti perfettamente al tuo umore.

Quel giorno Roma era nuvolosa, il sole era nascosto da grandi nubi grigie

Grigie, come il mio umore e quello di Tancredi. Non avevamo litigato, pensavo semplicemente che fosse una giornata no per entrambi, o un po' per tutti.

Corinne, la nostra manager, ci aveva avvisati che sarebbe stato l'ultimo giorno a casa nostra, ci saremmo poi traferiti in una casa più grande, con altre persone.

Chi sono? Non lo so, non mi interessa, tanto era sicuramente qualcun altro della OneShot Agency, il conoscevo tutti, quindi mi andava bene così.

Il mio cervello si era fermato quando la parola 'trasferimento' era uscita dalla bocca di Cori.

Certo, ero felice del fatto che ci trasferissimo in una casa più grande, ma se da una parte il mio cuore batteva forte per la contentezza, dall'altro stava piano piano morendo, stava battendo piano, in memoria di tutti quei momenti di felicità che abbiamo vissuto lì dentro

Il nostro primo giorno a Milano, il primo contratto con l'agenzia, le prime piccole feste in una casa tutta nostra, la prima sbronza autorizzata, la crescita di Gianmarco con il piano, Diego e la musica, tancredi e il cinema, io e Tancredi.

Intono a noi girava un mondo tutto nostro, e quella casa ne era la prova

Dio quante cose aveva visto, ha visto il nostro rapporto d'amicizia finire, quello d'amore iniziare, ha visto le litigate, i pianti, l'amore non ricambiato, le scenate di gelosia, ha visto la nostra prima volta, ha visto la paura, ha visto noi.

In quelle quattro mura c'eravamo noi, c'era impresso il nostro odore, c'erano impresse anche le sigarette smezzate a metà, nelle notti disastrose, dove poi si finiva per far l'amore.

Ricordavo ogni minimo momento passato in quella casa, che riguardasse me e Tancredi, perfino le occhiaie sui visi dei ragazzi, quando la mattina dopo ci alzavamo e loro incrociavano i nostri sguardi, ma sempre sorridendo e mai con il volto rabbioso

Roma era cupa, come me ed il mio ragazzo ed i nostri migliori amici se ne erano accorti, talmente tanto da decidere di lasciarci da soli e rifugiarsi in quella che ormai, era la loro camera

Ero rinchiuso nel mio angolo del divano, guardavo Tancredi e mi chiedevo se con l'uscita definitiva da questa casa, sarebbe stata anche la nostra definitiva rottura

C'era qualcosa che non andava, e l'aveva capito anche lui

Percepivo i suoi pensieri, infondo erano un po' anche i miei, ed ero abbastanza sicuro di conoscerlo e smettere di tremare quando lo vidi girarsi verso di me e guardarmi dritto nelle pupille

Aveva gli occhi lucidi, forse un po' più dei miei e varie contrastanti emozioni si facevano spazio per lottare in quelle pozze, in quel momento, così verdi

Avrei voluto tanto proteggerlo, come lui ha fatto, e sta facendo con me. Una notte mi disse che ero la sua sweet creature, mi ricordo che lo guardai confuso non sapendo a cosa facesse riferimento, e ricordo anche il suo insulto e un ' smettila di sentire quei quattro stronzi che sparano cose a cazzo e va a sentire Harry Styles coglione!'

Il giorno l'ho cercata su Spotify, e come un coglione mi sono sciolto sentendo quelle parole, anche se non ci avevo capito un cazzo sentendola in lingue originale, cercai la traduzione e la lessi, pezzo per pezzo, riga per riga.

Ma quello che io ora mi chiedevo era questo, sarei stato ancora la tua sweet creature? Saremmo stati ancora due cuori ed una capanna? E soprattutto, ti lascerai portare ancora a casa?

C'era silenzio nella stanza, era iniziato a piovere, quindi l'unico rumore che si sentiva era quello della pioggia che sbatteva contro i vetri delle finestre, così rilassante, eppure, così fastidioso

Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei smeraldi verdi che mi fissavano, come se fossi ipnotizzato.

Sentivo il bisogno di guardarlo, guardarlo sempre.

Guardarlo quando sorrideva, guardarlo quando era triste, quando era arrabbiato, quando era confuso ed anche quando era al limite della passione.

L'avrei guardato mille volte, e tutte le mille volte, il mio sguardo sarebbe stato lo stesso, quello di un innamorato.

Dopo ci fu solo tempesta.

Sì alzò dal suo posto e venne verso di me prendendomi la mano

Lo seguì in silenzio, senza parlare con il sorriso che sembrava voler spuntare

Arrivammo in stanza, l'emozione si attorcigliava nello stomaco, le farfalle erano impazzite, continuavano a far su e giù per la mia pancia mentre lui si girava verso di me e poggiava le sue labbra sulle mie

Non mi ero nemmeno reso conto di aver trattenuto il respiro, quel bacio era tante cose

era aria, era una richiesta d'aiuto, era sole, era la promessa di restare

Nessun rumore solo gli schiocchi dei nostri baci

Mi portò a stendere sul letto, senza mai staccare le nostre labbra, se non in quel millisecondo che serviva per far toglierci le maglie, poi tornarono a cercarsi, bisognose di quel contatto

Era strano come le sensazioni fossero sempre le stesse della prima volta, con Tancredi non ti stancavi mai, era come se fosse sempre la prima volta in tutto

Litigate, risate, pianti, l'amore.

Era come in un loop infinito, le emozioni erano sempre le stesse, ma ogni volta c'era quel pizzico di amore, di voglia, in più, che ti faceva girare la testa, come l'eroina.

Non ti stancavi mai, più ne avevi, più ne volevi.

Tancredi rappresentava a pieno l'eroina. Ti portava a toccare il cielo con un dito, ma poi ti riportava giù talmente veloce da farti schiantare.

Nessun rumore solo i nostri corpi che si dedicavano le promesse d'amore

Ed io lo avevo accettato, avevo detto si agli effetti collaterali.

Se davvero noi non ci fossimo più, avrei dovuto accettarlo, perchè sapevo che gli effetti collaterali sarebbero stati come una brutta sbronza; sarebbe passata prima o poi.

O quanto meno lo speravo.

Nessun rumore solo i nostri corpi che si stavano urlando l'amore reciproco

Alla mente penseremo dopo, quando entrambi saremmo stati abbastanza lucidi da riuscire a mettere una parola su tutto questo

L'amore è infame, non sai mai cosa poterti aspettare, un giorno va bene, l'altro ma vale, tre vanno bene e quindici male.

Ma infondo cosa saremmo noi senza l'amore?

Non avremmo modo di sognare, di emozionarci, di piangere, sorridere, ridere a petto pieno, giurare di odiare, giurare di amare.

L'amore purtroppo, o per fortuna, è parte fondamentale di noi.

Ma tu Tancredi, dimmi

Saresti disposto a considerare me ancora la tua sweet creature dopo questa notte?








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