Capitolo 19

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Apro gli occhi ritrovandomi a due centimetri dalle labbra di Can, non posso non sorridere vedendolo così dolce, assopito e ingenuamente bellissimo.

Mi scosto da lui quanto basta per alzarmi e lascio la stanza

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Mi scosto da lui quanto basta per alzarmi e lascio la stanza.

Can
Che sono un dormiglione penso che ormai lo sappia mezzo mondo eppure il mio dormire tanto e in qualunque circostanza non fa testo adesso.

Non appena la sua figura non è più in contatto con la mia i miei occhi si spalancano e la mia testa continua ad urlarmi -alzati, corri a prenderla- il mio corpo accetta quei comandi e in men che non si dica sono già in piedi, fuori dalle coperte.

Esco dalla stanza a piedi nudi e mi basta seguire la scia del suo profumo per trovarla.

La porta del bagno è chiusa a metà e lei è nascosta dietro ad essa ma lo specchio fa il suo dovere e il suo riflesso mi offusca la vista: seminuda, l'intimo bianco contro la sua pelle ambrata, i capelli quasi neri sciolti e le punte che accarezzano l'ultimo strato della sua schiena.

Deglutisco a fatica mentre mi passo una mano sulla fronte, la mia temperatura è così alta che se la misurassi adesso supererebbe i 40 gradi.

Zaira saltella su un piede cercando di infilarsi il jeans nero, voleva andarsene prima ancora che mi svegliassi?

Entro in bagno e chiudo la porta a chiave nascondendo quest'ultima sul mobile più alto e la afferro da dietro.

-Dove vuoi scappare tu?-la mia bocca si scontra con il suo orecchio mentre lo dico.

-Can!-esclama girandosi.

-Mi hai spaventato.-aggiunge subito dopo.

-Scusami tesoro ma non hai risposto alla mia domanda, vuoi scappare da me?-chiedo giocando con una ciocca dei suoi capelli.

-No.-risponde con un sorriso.

-Oh bene perché non te lo avrei mai permesso.-la stringo a me e la dondolo tra le mie braccia.

-Sei bellissima.-le accarezzo la pancia e solo in quel momento mi accorgo di un piccolo gioiello attaccato al suo ombelico.

-Non mi ero accorto di questo ieri.-dico giocandoci con le dita.

-Non ti facevo una da piercing.-

-Infatti non è una mia idea.-risponde grattandosi la nuca.

-Nilù ha il brutto vizio di sfidarmi e questo è il risultato di una sfida che ho vinto con lode.-ride al pensiero ed io la seguo continuando a muovere la piccola pietra a forma di cuore.

-Però l'hai tenuto.-

-Si, infondo ho sofferto per farlo quindi col cavolo che lo tolgo.-poggia la mano sulla mia e sorride.

-Hai un bel caratterino, mi piace.-mi complimento pizzicandole una guancia con le dita.

-Dovrei vestirmi, si sta facendo una certa ora.-mormora guardando lo schermo dello smartphone.

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