Capitolo 26.

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Zaira non credeva ai suoi occhi, quando Can gli aveva parlato di un castello aveva pensato semplicemente ad una grande villa con tante, tantissime stanze e invece si appena arrivati dovette ricredersi: si trattava davvero di un castello con tanto di giardino e torri circolari.

Nilù e Zaira si guardavano stupefatte intorno, sembravano due bambine ad un nuovo luna park e Can non riusciva a smettere di sorridere guardandole.

-Ma quindi dormiranno qua gli ospiti?-chiese Zaira a quest'ultimo avanzando in direzione dell'ingresso.

-Dormiremo anche noi qua, ho già fatto sistemare una stanza per la tua amica e una per noi.-le sussurrò Can all'orecchio, Zaira sentì un brivido correre lungo la schiena ma si finse indifferente.

Entrarono insieme e in ben che non si dica furono intercettati dalla madre di Can che li raggiunse.

-Zaira, tesoro temevo non venissi più.-disse abbracciandola.

-Non voleva lasciare la sua amica da sola.-spiegò Can e Guldem sorrise ampliamente.

-Sei una brava ragazza.-le accarezzò una guancia e dopo essersi presentata a Nilù ed aver fatto un'occhiolino complice al figlio raggiunse il centro della sala.

-Buonasera signori, come ogni anno io e il mio bel figlio abbiamo preparato un tango da ballare insieme, saremo lieti di accogliere chiunque voglia unirsi a noi.-disse ad alta voce dopo aver attirato l'attenzione dei presenti battendo una posata su un calice.

-Uh ti stava aspettando per il grande pezzo.-commentò Zaira, li aveva già visti ballare insieme anche se quella volta l'aveva scambiata per un'altra.

-Te l'ho già detto, lei deve sempre mettersi in mostra.-rispose Can raggiungendo poi la madre, la musica partì e i due cominciarono a ballare.

-Si muove bene il tuo ragazzo.-rise Nilù e Zaira non poté che annuire d'accordo.

A metà della canzone Guldem lasciò il figlio e si diresse verso Zaira, la prese per mani e la trascino accanto a Can.

-Ballate voi due.-disse unendoli con prepotenza.

-Signora cara io non so ballare e...-

-Ti guiderà Can, lui è bravissimo.-insistette la donna.

Zaira era tesa mentre Can ne approfitto e strinse a sé la sua partner, la guardò intensamente prima di sollevarla quel poco che bastava a lui di muoversi e trascinarla con sé nei suoi movimenti.

-Can, mi sto rendendo ridicola.-borbottò Zaira vicino all'orecchio di lui.

-Non si nota nemmeno che sono io a muoverti. Lasciati andare.-consigliò Can e Zaira finalmente decise di ascoltarlo.

-Devi fidarti di me.-aggiunse stringendola ancor di più, Zaira annui e si lasciò trasportare dalla musica e dalle braccia del suo amore che la circondavano e la tenevano stretta e dai suoi occhi che la trapassavano senza tregua.

Can aveva perso il controllo di sé in quel ballo dai movimenti sensuali e senza rendersi conto delle sue azioni diede vita ad un bacio dai mille sapori, dalle mille sensazioni.

-Non so quante volte io debba ancora ripetermi, ma sposiamoci.-più che una proposta di matrimonio sembrava una supplica, un po' come le altre volte che Can lo aveva detto.

Zaira non riusciva a prendere del tutto sul serio le sue intenzioni, diceva sposiamoci nei momenti in cui la gelosia o il desiderio prendevano possesso della sua ragione ma poi finiva lì, non si aspettava un anello da mille e mila euro, non gli piacevano nemmeno i gioielli, gli sarebbe bastata la proposta fatta in modo tradizionale ma era consapevole che non sarebbe arrivata presto, o almeno era quello che credeva lei.

La musica finì e lasciò il posto ad una melodia suonata con l'arpa da una donna in fondo alla sala, aveva i capelli biondissimi legati in uno stretto chignonne, la carnagione chiarissima e un vestito bianco e lungo fino alle caviglie, sembrava un angelo; Teneva gli occhi chiusi mentre pizzicava le corde del suo strumento con le dita leggere.

-Questo è il mio regalo per voi.-disse Guldem raggiungendo i ragazzi, Zaira era rapita dalla musicista mentre Can era grato a sua madre per aver saputo ricreare l'atmosfera giusta a quel momento.

-Grazie mamma.-disse infatti prima di prendere la mano di Zaira e accarezzarne il dorso.

-Non mi sento di fare sermoni...-iniziò a parlare Can.

-Anche perché ci stanno guardando tutti.-abbassò un poco la voce così che solo lei potesse sentirlo.

-La nostra relazione è nata da poco, pochissimo se ci pensi ma infondo tu mi conosci da tutta la vita ed io, beh io ormai ricordo tutto di te, dei tuoi sorrisi timidi dietro all'apparecchio, delle tue magliette xxl solo perché eri più formosa del resto della classe, delle tue unghie che si infilzavano nei palmi delle mani quando eri nervosa per le interrogazioni e dei tuoi occhi lucidi quando mi guardavi ed io non capivo.-fece una pausa per dare il tempo a Zaira di assimilare le sue parole, lei tremava e aveva la pelle d'oca.

-Sai i ricordi sono sbocciati solo di notte, mentre dormivo sottoforma di sogni ma io so che erano reali. Quella eri tu, eravamo noi dieci anni fa.-

Can sospirò, non avrebbe mai pensato di fare questa cosa ma Zaira era quella persona che si trova una volta nella vita, quella persona per cui ne valeva la pena: si inginocchiò sotto lo sguardo scioccato di tutti i presenti, Nilù cacciò un urletto saltellando come una cheerleader ad una partita di football americano.

-Zaira, vuoi diventare mia moglie?-la domanda fu veloce, Zaira lo guardò e si sentì mancare la terra sotto ai piedi, si sentiva come dentro ad una fiaba, il castello c'era, il principe pure.

-Si.-un sì secco e deciso uscì dalle labbra carnose di lei, aveva aspettato a lungo.

Can si alzò e infilò l'anello all'anulare di Zaira, poi la sollevò e la baciò sulle guance ripetutamente mentre tutti, o quasi, applaudevano alla coppia.

La serata finì bene, salutarono e ringraziarono gli ospiti insieme a Guldem che, nonostante avesse intuito le intenzioni poco caste del figlio per il dopo festa, decise di sequestrare Zaira e di portarla in camera con sé.

-Devi aspettare fino al matrimonio.-aveva raccomandato la donna al figlio che brontolava mentre raggiungeva la camera che aveva preparato inutilmente per loro due.

Angolo Autrice:
Sono imperdonabile, vi ho fatte attendere settimane per un capitolo e mi scuso tanto ma stanno succedendo un milione di cose nella mia vita in questo periodo.

Finalmente a breve uscirà il mio primo libro cartaceo e sono stata impegnata a sistemare le varie cose burocratiche con la casa editrice, dire che sono felice è dire poco, spero che non succeda nulla che possa compromettere questa cosa.

Vi auguro una buona serata e vi ringrazio per la comprensione. ❤️

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora