Capitolo 23

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Per la prima volta ho messo impegno in questo progetto, avevo bisogno di distrarmi da tutto ciò che riguarda Zaira e lavorare mi ha permesso di farlo, ho svuotato la mente per un po' e questo mi è servito a ragionare sulla questione e adesso sono più convinto di prima che per non dilagare in una situazione difficile bisognerà tenere la nostra relazione segreta per un po'.

Mi avvio al camerino e mi privo della camicia che ho usato per quasi tutte le scena prima di rimettermi la mia tshort extra-large.

-Ho visto cosa hai fatto a Zaira.-Adil entra senza annunciarsi e già di per sé questa cosa mi irrita se poi consideriamo che è stato lui a farlo mi fa andare fuori di testa.

-Cosa vuoi?-chiedo infastidito.

-Perché ti ho sempre in mezzo ai piedi?-aggiungo infilandomi gli scarponcini ai piedi.

-Ho visto che l'hai baciata, non sono mica scemo.-dice allargando le braccia.

-Non ti vuole, perché non lo capisci?-aggiunge facendomi sorridere.

-Te l'ha detto lei per caso?-chiedo inarcando un sopracciglio.

-Me l'ha fatto capire e poi ti ha schiaffeggiato, solo uno stupido non se ne renderebbe conto.-risponde serio.

-Capisco.-dico semplicemente.

-Comunque Zaira è solo un'amica.-mi costa dire queste parole, soprattutto a lui ma cerco di autoconvincermi che questa menzogna durerà ben poco.

-Stagli alla larga, quella ragazza è troppo per te.-mi avverte prima di uscire dal camerino lasciando la porta aperta.

Conto fino a tre prima di mettermi il giaccone ed uscire, raggiungo il parcheggio e rimango in attesa di vederla così da poter cenare insieme e magari farla rimanere da me ma quando esce tutti i miei piani si infrangono.

-Adil non preoccuparti, posso prendere l'autobus.-dice Zaira ma lui nega con la testa.

-Ci possono essere tanti malintenzionati in giro a quest'ora della sera...-alza il viso e mi guarda male per poi tornare con lo sguardo su Zaira.

-Ti accompagno a casa così potrò fare sogni tranquilli.-conclude aprendo lo sportello della sua auto.

Zaira mima uno "scusa, ci vediamo domani" in mia direzione e sale sul veicolo lasciandomi solo e furioso.

-Quanto potrà durare la mia pazienza non lo so.-affermo prima di salire in macchina.

Non torno a casa, non ci riesco, il mio pensiero fisso è lei.

Raggiungo il suo quartiere e suono alla porta ma ad aprirmi non è lei ma la sua amica.

-Dov'è Zaira?-chiedo agitato.

-Non è ancora rientrata, avrà fatto tardi con i mezzi, è un gran casino muoversi senza un'auto.-spiega Nilù ma io so la verità, so che non ha preso i mezzi e so che a quest'ora dovrebbe essere a casa da un po'.

-Ok, grazie.-dico girandomi di spalle.

-Puoi aspettarla dentro se vuoi.-propone ed io sono troppo nervoso per rimanere ad aspettare.

-No, non fa niente. La raggiungo magari ha bisogno di un passaggio.-rispondo cortese, lei annuisce e chiude la porta nell'esatto istante in cui io faccio partire la chiamata verso Zaira.

-Pronto?-risponde quasi immediatamente.

-Dove sei?-chiedo senza giri di parole.

-Un collega ha deciso di offrirmi la cena nel ristorante vicino al lavoro.-risponde secca.

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora