Capitolo 18

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-Manda un messaggio alla tua amica, stasera rimani a dormire da me.-ordino mentre tento di asciugare i miei capelli con un rotolo di carta igienica.

-Devo dire a Omar che sarebbe opportuno tenere degli asciugamani in caso di bisogno.-aggiungo con una smorfia.

-Nessuno si fa la doccia qua.-risponde Zaira, si è rivestita ma i vestiti gli si sono appiccicati addosso visto che nemmeno lei è riuscita ad asciugarsi.

-Nessuno tranne te.-obietto raggiungendola.

-Io stavo solo cercando di nascondermi da te, pensavo che non avresti mai avuto il coraggio di entrare lì.-confessa facendomi ridere di gusto.

-Beh adesso sai di cosa sono capace quindi è meglio che fai la brava.-gli scocco un'occhiolino e le circondo le spalle con un braccio.

-Sarei dovuto entrare completamente nudo, i miei jeans sono zuppi.-continuo a parlare mentre insieme ci dirigiamo verso l'uscita.

Zaira
-Zaira.-una voce dietro le nostre spalle mi fa sobbalzare.

-Adil!-esclamo paonazza come se fossi appena stata colta in flagrante.

-Come stai? Sei scappata all'improvviso, ti ho cercata dappertutto.-si avvicina a noi e dal suo sguardo capisco che non sta mentendo.

-Adil grazie, sto bene.-gli sorrido.

-Ero solo andata a fare una doccia, quando sono stressata è come una medicina.-

-Una doccia... Con lui?-chiede guardando Can dalla testa ai piedi.

-NO!-strillo con voce stridula.

-Lui, lui l'ha fatta per conto suo.-borbotto arrossendo nuovamente.

-Se non sbaglio Omar lo aveva mandato a casa per un po', perché dovrebbe venire a farsi una doccia qua?-chiede confuso più che mai.

-Perché non sono affari tuoi e comunque da domani torno a lavoro.-risponde prontamente Can.

-Buonanotte.-aggiunge tirandomi via.

-E se ha visto qualcosa?-chiedo andando completamente nel panico quando siamo in macchina.

-Impossibile, la porta era chiusa e comunque non abbiamo fatto nulla di così sconvolgente.-risponde senza dare alcun peso all'accaduto.

-Non preoccuparti, è tutto ok.-mi accarezza una guancia e mi prende una mano intrecciando le nostre dita.

Can
Quando arrivo a casa sono già le dieci di sera, apro la porta e tiro dentro anche Zaira semicongelata a causa dei vestiti bagnati.

-Un bagno caldo ora ci farebbe comodo.-le sussurro all'orecchio sperando vivamente che lei accetti.

-Can!-mi rimprovera lei con le gote completamente color cremisi.

-Che c'è?-chiedo mostrando la mia espressione più innocente, gli prendo il labbro inferiore tra le dita e sto per morderlo quando tutte le luci della sala si accendono contemporaneamente.

-Can!-la voce di mia madre mi arriva alle orecchie, per un momento mi ero totalmente dimenticato della sua presenza.

-Mamma, buonasera.-la saluto muovendo le dita, Zaira sembra sul punto di vomitare.

-Mamma lei è Zaira, Zaira lei è mia madre o meglio...-mi abbasso quanto basta per poterle parlare all'orecchio.

-La mia bruna.-

-Ciao cara, benvenuta.-mia madre la accoglie con un sorriso e una stretta di mano che la ragazza ricambia con estrema timidezza.

-Come mai avete tutti gli abiti bagnati?-chiede poco dopo scrutandoci.

-Si è messo a piovere?-domanda ancora.

-Si, più o meno.-rispondo con un sorriso.

-Tesoro se vuoi posso prestarti dei vestiti asciutti.-parla direttamente a Zaira che annuisce.

-Sarebbe meglio un pigiama, rimarrà qua stanotte.-preciso versandomi del the caldo in una tazza.

-Rimarrà qua?-mia madre sembra sconvolta.

-Si.-

-Can che intenzioni hai?-chiede, le braccia incrociate.

-Nessuna intenzione.-alzo le braccia fingendomi indignato, lei alza un sopracciglio ma non risponde.

-Vieni con me, potrai asciugarti, metterti qualcosa di pulito e riposarti.-dice prendendo sotto braccio Zaira per poi trascinarla via senza darmi il tempo di infierire.

-Ed io mi farò il bagno da solo e dormirò altrettanto solo.-sbuffo amaramente scuotendo la testa.

Zaira
-Sai, somigli tanto ad una persona che conosco.-dice rovistando nella sua valigia.

-Ah si?-chiedo torturandomi le dita nervosamente.

-Si. Non la vedo da anni ormai a dire il vero.-ride e tira fuori una camicia da notte.

-Non indosso pigiami, spero non sia troppo scomodo per te.-me la consegna e mi indica il bagno.

-No, si figuri.-rispondo nascondendomi dentro, tiro un sospiro di sollievo e accendo il telefono cercando immediatamente il numero di Can.

Zaira: ci sono -2° e tua madre mi ha dato una camicia da notte.

Can: se dormi con me non ti servirà nemmeno quella.

Zaira: Can sono seria.

Can: anch'io, nella mia stanza fa meno freddo e poi ci sono io che posso riscaldarti.

-Tesoro tutto bene?-la signora bussa alla porta, io guardo il telefono e lo metto nella borsa prima di privarmi dei vestiti bagnati e asciugarmi i capelli con il phon.

Quando esco, tremante per il freddo, la vedo davanti ad uno specchio a pettinarsi i lunghi capelli neri.

-Tesoro vieni, per avere i capelli sempre in ordine e senza nodi è bene pettinarli ogni sera.-mi fa sedere al suo posto e come una mamma mi pettina i capelli canticchiando una canzoncina per bambini.

-Avrei voluto una figlia femmina con cui condividere tutti i miei segreti.-confessa accarezzandomi le spalle.

-Su, andiamo a letto.-mi lascia un bacio sulla guancia e mi fa cenno di raggiungerla nel letto a doppia piazza.

Non passa molto tempo e il suo respiro diventa calmo e regolare, si è addormentata beatamente mentre io ancora tremo come una foglia.

-Zay?-la porta si apre cigolando e Can, in pantaloncini e canotta, fa il suo ingresso.

-Tale madre, tale figlio.-mormoro infreddolita.

-Vieni con me.-mi prende la mano e mi trascina fuori dalla stanza.

-Se tua madre si sveglia...-

-Non si sveglierà, è una dormigliona esattamente come il sottoscritto.-mi interrompe facendomi fare una piroetta per poi fischiare in segno di gradimento.

-Ti sta bene.-dice giocando con una spallina.

-Però sei gelata e non va bene.-mi abbraccia da dietro e improvvisamente tutto il mio corpo si riscalda e i miei denti smettono di battere.

-Dormi con me.-dice portandomi nella sua stanza, l'aria è decisamente più calda e il climatizzatore sopra la finestra ne ha sicuramente il merito.

Ci stendiamo l'uno accanto all'altro e ci guardiamo per secondi, forse minuti prima che lui si decida a parlare.

-Sei bellissima.-dice togliendomi i capelli dal viso e in un secondo le sue labbra sono sulle mie, le sue braccia possenti mi stringono al suo corpo e le sue gambe muscolose fanno altrettanto.

-Buonanotte Zay.-mi augura senza allentare la morsa letale che ci unisce.

-Buonanotte Can.-

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora