-Senti, non possiamo fare un picnic sull'erba come i comuni mortali?-domanda Zaira appena scesa dall'auto.
-No.-rispondo secco prendendo dal cofano il cestino che ho preparato prima di uscire da casa e due coperte spingendo poi il pulsante della chiave automatica che permette alla macchina di chiudersi.
-Andiamo.-la invito afferrandole una mano iniziando a camminare tra gli scogli, ho voluto organizzare qualcosa per lei, qualcosa di diverso e speciale lontano da tutti, lontano da Adil.
-È tutto buio.-piagnucola cercando di fermarmi.
-Ho portato una torcia.-la informo tirandomela dietro.
-Ma che senso ha? Avremmo potuto mangiare due panini davanti al camino a casa tua e saremmo stati tutti felici e contenti.-brontola fermandosi di scatto.
-Non costringermi a portarti con la forza.-la avverto in tono minaccioso.
-Non mi piace questo posto, ho paura.-
-Ci sono io con te, hai paura anche con me al tuo fianco?-chiedo addolcendo la frase con una carezza sulla sua guancia.
-Non guardarmi così.-borbotta tentando di rimanere seria.
-E invece ti guardo così eccome.-dico poggiando il cestino su una roccia per poterla afferrare dai fianchi e stringerla.
-Ti piacerà, ne sono sicuro.-sussurro al suo orecchio.
-Se così non fosse possiamo andarcene?-chiede speranzosa.
-Sicuro.-mi metto una mano sul petto per dare la mia parola e gli afferro nuovamente la mano prima di recuperare il cestino e avanzare nel buio della notte.
Le rocce si fanno via via più difficili da percorrere ma con attenzione riesco a raggiungere una piccola incavatura, avanziamo per qualche altro metro ritrovandoci nella parte più interna della grotta.
-Siamo arrivati.-dico accendendo la torcia per far stare Zaira più tranquilla.
-Can...-
-Si lo so, è bellissimo.-la interrompo fiero ma lei scuote la testa non esattamente convinta.
-Questo posto è macabro.-dice guardandosi intorno.
-È romantico.-ritento io.
-Per una coppia di scheletri forse.-risponde lei, io mi guardo intorno e mi sento improvvisamente uno sciocco.
Effettivamente di romantico in questa sera così gelida e nuvolosa non c'e nulla ma nonostante ciò per me questo posto conta tanto ed è per questo che ho deciso di portarla qua.
-Senti mi dispiace, avrei dovuto fare un sopralluogo prima e renderlo meno raccapricciante ma ci tenevo a portarti qui.-confesso giocando con le chiavi.
-Perché?-domanda curiosa avvicinandosi a me.
-Perché è in questo posto che sono nato.-
-Qui?-sembra estereffata, io annuisco e lei mi sorride.
-Forse possiamo mangiare mentre mi racconti cos'è successo.-mi passa un dito sul naso e stende una delle due coperte a terra per poi sedersi sopra ad essa, io mi siedo dietro di lei e la circondo con le mie braccia poggiando il mento sulla sua spalla.
-Mio nonno amava la pesca e così decise di invitare anche i miei genitori sulla sua barca...-comincio a parlare dopo aver diviso i sandwich uno per ciascuno.
-Ma sai io faccio sempre di testa mia e anche allora decisi di nascere prima del dovuto facendo venire le doglie a mia madre in mare aperto.-
-Can, con te non c'è mai da stare tranquilli.-ridacchia scuotendo la testa.
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Scordarmi Chi Ero
FanfictionCan, un giovane attore e modello di fama mondiale, era stato chiamato per un nuovo ruolo in una serie romanica. Avrebbe dovuto fingere ancora una volta di essere innamorato, avrebbe dovuto fingere ancora quel si al matrimonio finto e magari avrebbe...