Capitolo 16

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Can
Guardo il telefono ancora una volta ma niente, nessuna risposta di Zaira ai miei tredici messaggi.

-Tesoro che hai?-chiede lei in tono apprensivo.

-Niente, finiamo la cena.-cerco di tranquillizzarla ma il mio stomaco chiuso la dice lunga sul mio stato d'animo.

-Non hai toccato cibo, la tua gamba fa su e giù da mezz'ora e controlli il telefono occhi due minuti.-si alza e mette le braccia conserte.

-Sono tua madre, ti ho partorito e conosco ogni tua sfumatura.-aggiunge con sapienza.

-Mi conosci e sono tuo figlio quindi non ti dispiace se finiamo qua la cena e scappo di casa per qualche ora, vero?-chiedo alzandomi, inevitabilmente la sovrasto con la mia altezza.

-No signorino, prima dimmi che hai.-insiste, lo sguardo serio puntato su di me.

-Non lo so mamma, ok?-sbotto nervoso, voglio solo andare da lei.

Prendo la mia giacca e le chiavi della macchina e senza indugiare oltre esco di casa.

-CAN TORNA QUA.-la sento urlare ma non me ne preoccupo, faccio retromarcia e corro via, mi presento a casa sua e suono come un disperato ma non è lei che mi apre la porta.

-Che bel coraggio hai a presentarti qui.-commenta la rossa quasi schifata.

-Dov'è Zaira?-chiedo senza troppe cerimonie.

-Non c'è.-

-E dove può essere se non qui a quest'ora?-

-Non sono affari tuoi.-

-Fammi entrare.-

-No.-

-Entro lo stesso, con o senza il tuo permesso.-la avviso impaziente.

-Ed io chiamo la polizia.-mi minaccia guardandomi male.

-Chiamala se ne hai il coraggio.-la sfido entrando in casa senza farmi alcun tipo di problema.

La cerco in cucina ma non c'è e nemmeno nella sua stanza e perfino il bagno è vuoto, l'unica stanza che non ho ancora visto è quella di Nilù.

-Lasciami passare.-dico cercando di aprire la porta.

-È la mia stanza, non hai nessun diritto di entrarci.-si difende lei e so che ha ragione ma io ho bisogno di vederla, di sapere che sta bene.

-Ti prego Nilù.-tento con le buone ma lei rimane ferma sui suoi passi.

-Ho bisogno di vederla.-

-Peccato che lei non abbia bisogno di vedere te.-risponde risoluta facendomi perdere la pazienza.

-Non sono un tipo che usa le maniere forti con le donne ma tu mi hai costretto.-dico prima di prenderla come un sacco di patate e chiuderla a chiave nel bagno.

Apro la porta della stanza e finalmente la vedo, distesa sul lettino della sua amica con gli occhi chiusi e il respiro lento.

-Allora stavi dormendo.-un sospiro di sollievo lascia le mie labbra insieme ad un sorriso.

Mi avvicino a lei e le accarezzo i capelli.

-Buonanotte Zay.-sussurrò baciandole una guancia prima di lasciare la stanza, liberare Nilù ed uscire di casa.

Torno a casa col cuore più leggero, sta bene e questo per ora mi basta.

-Scusami mammina.-dico, non appena entro in casa la vedo con le braccia ancora incrociate e l'espressione corrucciata.

-Dove sei stato?-chiede cercando di rimanere severa ma so già di averla conquistata.

-A bere qualcosa.-rispondo vago.

-Con chi?-

-Con un'amico.-

-Non ti credo.-il suo sguardo è inquisitore.

-Non preoccuparti mammina, sono abbastanza grande da cavarmela.-sviio il discorso ma ancora non basta.

-Can, stai combinando qualcosa di losco?-chiede facendomi quasi cadere la mascella.

-Me lo stai chiedendo davvero?-

-Non so che pensare, in tanti anni quando sono venuta a trovarti non hai mai mollato una delle mie cene per correre chissà dove.-

-Lo so, avevo bisogno di uscire.-

-Per andare dove?-

-Non mi piacciono gli interrogatori, me ne vado a letto.-rispondo stufo, mi chiudo nella mia stanza e mi lascio cadere sul letto con ancora i vestiti addosso.

Zaira
Mi trascino sui miei passi mentre cerco di darmi una sistemata per andare a lavoro, la giornata di ieri mi ha messa ko ma nonostante ciò devo andare avanti, voglio andare avanti.

Esco di casa e cammino ma anche il cielo sembra avercela con me e d'improvviso comincia a piovere e l'unica soluzione che ho è rifugiarmi sotto un balcone.

-Perfetto, anche questa ci mancava.-commento nervosa, faccio avanti e indietro limitando i miei passi a pochi metri ma quando guardo l'ora mi rendo conto di quanto sia tardi e il panico mi assale facendomi innervosire ancora di più.

-COS'È, NON VUOI PROPRIO VEDERMI FELICE TU EH?-urlo a chiunque ci sia lassù, la gente mi guarda come se fossi matta e ne hanno tutte le ragioni.

Mi rassegno e solo quando metto le mani in tasca mi ricordo di Adil, il bigliettino col suo numero è rimasto nel cappotto.

Zaira:ciao Adil, scusa il disturbo 😬 sono Zaira, posso chiederti un passaggio? Sono rimasta bloccata dalla pioggia.

Lo invio subito, non posso perdere ancora tempo.

Adil: per fortuna avevi il mio numero 😜 mandami la posizione, arrivo
subito 💋

La sua risposta arriva in pochi secondi e come da lui richiesto gli invio la posizione sperando che faccia presto.

Can: buongiorno Zay ❤️

Il suo buongiorno arriva come un pugno sulla bocca dello stomaco, chiudo gli occhi e respiro lentamente prima di chiudere la chat e spegnere il telefono.

-Sembri un pulcino spelacchiato.-la voce di Adil irrompe tra lo scroscio della pioggia.

-Quanto sei divertente.-commento sarcastica entrando in macchina.

-Lo so.-mi sorride e inaspettatamente mi lascia un bacio sulla guancia.

-Se vuoi posso passare a prenderti ogni giorno.-dice svoltando ad un'angolo.

-Oh no grazie, sarebbe troppo disturbo e non mi piace disturbare.-rispondo in fretta.

-Non è un disturbo Zaira, mi fai compagnia e poi è di strada.-mi schiaccia un'occhiolino e parcheggia l'auto ma blocca gli sportelli senza farmi scendere.

-Adil scendiamo, si farà tardi.-

-Voglio solo dirti che non devi permettere a nessuno di farti sentire come se fossi un disturbo, per me non lo sei quindi smettila di pensarlo.-

-Grazie Adil.-

Lui non risponde ma sorride e sblocca gli sportelli, fa il giro dell'auto e mi ripara dalla pioggia sotto il suo ombrello.

-Grazie Adil.-dico di nuovo non appena entrati.

-Smettila di ringraziarmi, vedi di asciugare i capelli e darti una sistemata, pulcino spelacchiato.-mi fa una linguaccia e con il suo solito sorriso va a salutare il resto del cast.

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora