Can, un giovane attore e modello di fama mondiale, era stato chiamato per un nuovo ruolo in una serie romanica. Avrebbe dovuto fingere ancora una volta di essere innamorato, avrebbe dovuto fingere ancora quel si al matrimonio finto e magari avrebbe...
Zaira La solita sveglia delle sette mi costringe ad aprire gli occhi, fortuna che avevo messo il telefono vicino così che posso staccarla senza dovermi spostare dal caldo abbraccio di Can.
Mi ha circondata interamente col suo corpo facendomi sentire al sicuro, facendomi sentire a casa e per la prima volta mi sono addormentata tranquilla, senza che le mie ansie o preoccupazioni invadessero il mio sonno con brutti sogni o risvegli inutili.
Lo guardo mentre delicatamente poggio la mano sul suo viso e lo accarezzo, solitamente non mi piacciono gli uomini con la barba ma lui sta bene in ogni modo.
-Era una sveglia quella che ho sentito?-mormora senza riuscire ad aprire gli occhi.
-Si.-
-Perché?-apre gli occhi lentamente illuminando giornata.
-Volevi scappare mentre io dormivo?-domanda poi stringendomi ancora di più.
-No.-
-E allora perché l'hai messa?-
-È rimasta programmata.-spiego velocemente.
-Mi sento più stanco di quando mi sono addormentato.-confessa stiracchiandosi senza mai lasciare la presa su di me.
-La prossima volta dormiremo in camera, sul letto.-aggiunge sbadigliando.
-Buongiorno comunque.-dice lasciandomi un bacio sulla guancia e facendo un sorriso degno degli angeli in paradiso.
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-Buongiorno.-rispondo sapendo già di avere l'espressione di un ebete in viso ma l'amore è così, ti rende debole e ridicola a volte.
Nascondo il viso sotto al mio braccio e mi giro dall'altro lato cercando per quanto possibile di avere un comportamento normale ma il mio nascondiglio dura poco poiché Can afferra entrambe le mie braccia e le intreccia dietro al suo collo.
-Penso che tu sia l'unica che non fa venire spaventi appena sveglia.-dice togliendomi una ciocca di capelli dalla faccia.
-Sei bella così.-aggiunge facendo diventare le mie guance di un colore simile al rosso cremisi.
-Comunque... Facciamo colazione e andiamo sennò chi lo sente Omar se arriviamo in ritardo proprio il primo giorno di registrazioni?-si alza in piedi lasciandomi intontita e raggiunge spedito la cucina.
*
-Come abbiamo fatto ad arrivare in ritardo essendoci svegliati alle sette io non lo so.-borbotta Can parcheggiando l'auto nel piazzale dedicato.
-Mi pare ovvio, ci metti più a prepararti tu che una donna.-lo incalzo scendendo quasi di corsa dall'abitacolo.
-Non mi stavo preparando, mi sono addormentato nella vasca da bagno.-confessa grattandosi la nuca, ora mi spiego come mai quando è uscito dal bagno aveva tutti i polpastrelli delle dita raggrinziti.
-Sarà stato rilassante.-commento pensando al fruscio avvolgente dell'acqua calda sul corpo.
-Molto, possiamo fare anche questo insieme se vuoi.-mi lancia uno sguardo e un sorrisetto irriverente prima di passare avanti e raggiungere il set.
-Stavo pensando di chiamare le guardie ufficiali per una caccia all'uomo.-ci accoglie Omar livido di rabbia.
-Abbiamo avuto un imprevisto.-risponde Can.
-Abbiamo?-chiede lui.
-Cos'è ormai siete un tutt'uno?-
-Si, più o meno.-
-Senti abbiamo già perso tanto tempo, andate nei camerini, troverete i vostri vestiti, parrucchieri e truccatori. Fate presto.-sentenzia nervoso più che mai.
Can Quando esco dal camerino Zaira è già con Omar e un'altro tizio che non conosco, mi avvicino a loro e Omar non perde tempo presentandomi il ragazzo come il finto fidanzato di Zaira.
-Nel copione non c'è nessun fidanzato.-obietto confuso.
-Evidentemente non hai letto l'email che ti ho spedito qualche giorno fa.-
-Omar... Potevi dirmelo sai? Ci vediamo tutti i giorni e non è carino aggiungere dettagli senza che io ne sappia nulla tanto meno se...-
-Perche ti arrabbi tanto?-mi interrompe Omar.
-È Zaira ad avere qualche scena in più, non tu.-aggiunge con un'alzata di spalle.
-Quindi tu lo sapevi?-chiedo a lei che annuisce solamente.
-Ok, se per te va bene...-lascio la frase in sospeso e mi allontano dal trio nervosamente.
-Can, aspetta.-Zaira mi corre dietro e mi si para davanti, è truccata e dagli abiti eleganti che gli hanno messo addosso non sembra nemmeno lei.
-Perché non me lo hai detto?-chiedo senza girarci intorno.
-Perché non è importante, sono parti in più che dovevo studiare e...-
-E non ti ho forse aiutato in queste settimane a studiare?-la interrompo bruscamente.
-Si ma... È una cosa insignificante, davvero non sono parti difficili, dobbiamo solo...-
-Ti dovrà mettere le mani addosso?-la interrompo di nuovo.
-Io ehm... Dipende da cosa intendi tu per mettere le mani addosso.-risponde chiaramente confusa.
-Intendo questo.-la afferro dai fianchi e la faccio sbattere al mio corpo abbracciandola con prepotenza.
-E questo.-passo le mie mani ripetutamente sulla sua schiena.
-E quest'altro.-gli tocco il viso e gli sposto i capelli che sono fuoriusciti dalla coda.
-Ti dovrà mettere le mani addosso?-chiedo di nuovo e lei a quel punto annuisce.
-Si ma...-
-Ho bisogno di un caffè.-mormoro senza farla finire di parlare, la lascio lì e raggiungo la mia macchina.
Ho sentito fin da subito qualcosa di strano con Zaira, è come se ci fosse qualcosa di grande, di insormontabile tra di noi eppure ci conosciamo da poco o per lo meno, credevo fosse così ma la realtà è che abbiamo fatto parte l'uno del passato dell'altro anche se io non la ricordo minimamente e mi fa imbestialire non ricordare, non avere la benché minima traccia di quel che è stato.
Spingo il piede sul freno quando noto l'insegna di un bar, imbocco lo spazio di strada tra i due marciapiedi e scendo ordinando subito un caffè nero e amaro come il mio umore in questo momento.
Zaira -Si è arrabbiato?-chiede Adil, il nuovo attore che dovrà fingersi il mio ragazzo.
-Io... Penso di si.-rispondo guardando la porta chiusa da dove è uscito Can.
-Non c'è motivo di essere geloso, sa benissimo che chi fa questo lavoro potrebbe essere costretto ad avere scene più intime e...-
-Intime che?-sbotto io girandomi di scatto.
-Non in questo caso ma a lui è capitato.-risponde con noncuranza.
-Ormai lo conoscono in tutto il mondo e tutti abbiamo visto almeno uno dei suoi progetti lavorativi e gli è capitato spesso di dover fingere di andare a letto con le ragazze o doverle baciare con trasporto o...-
-LO SO.-strillo per fermare quel fiume di parole che mi riporta alla mente tutte le scene ambigue a cui ha preso parte.
-Senti, chi se ne frega di lui, non è mica il tuo ragazzo... Andiamo a provare, tra un'ora registriamo.-
Non è mica il tuo ragazzo.
Non è il mio ragazzo e me ne faccio una croce ogni giorno per quanto lo amo.