Can
Arrivo sul set con qualche minuto di anticipo, stamattina Ceyden aveva qualcosa di più importante da fare che seguirmi come un cane da guardia e poi, credo abbia capito il gelo che è calato tra me e Zaira.Quest'ultima è seduta su un muretto con le gambe penzoloni e un bicchiere nelle mani, al suo fianco c'è Adil.
Non mi trovo sorpreso nel vederlo con lei, li ho visti spesso insieme, sono stati paparazzati molte volte, tra di loro pare che ci sia più di un'amicizia ma io non ci credo, non ci ho mai creduto.
Faccio per entrare ma una parola attira la mia attenzione.
Partenza.
Non mi sono mai piaciute le partenze, che siano state le mie o di altri, mi lasciano sempre quel senso di indissolubile malinconia.
Fingo indifferenza portando lo sguardo su un volantino e raffino l'udito per carpire qualcosa in più.
«Non voglio portare troppe cose, solo gli abiti necessari e qualche oggetto alla quale tengo» dice Zaira e in un attimo il mio mondo crolla.
Non c'è Ceyden a tenermi, non c'è lui a dirmi di lasciar perdere, non c'è lui a fermarmi, a dirmi che devo starle lontano.
Mi avvicino a loro con passo sicuro e mi piazzo davanti a lei, il mio sguardo è severo ma non potrebbe essere altrimenti.
«Te ne vai?» chiedo brusco, lei alza lo sguardo su di me, è meravigliata dal mio intervento.
«Non dovresti origliare» risponde senza davvero dare una spiegazione alla mia domanda.
«E tu non dovresti ignorarmi ma lo fai» vomito le parole con rabbia, forse sarebbe stato meglio avere Ceyden al mio fianco oggi.
«Tutto questo non ha senso» mormora balzando in piedi con un saltello.
«No, infatti, tutto ha perso senso dal momento che hai iniziato a non rispondere più alle mie chiamate» parlo mentre lei raccoglie le sue cose velocemente, non ha mai voluto ascoltare ciò che avevo da dirle, è cocciuta e, se prima era una cosa che adoravo, adesso riesce solo a farmi imbestialire.
«Limitiamoci ai contatti di lavoro, fuori dal set io e te non abbiamo niente da spartire» il suo tono è glaciale, freddo, distaccato.
Le sue parole mi arrivano come lame incandescenti che squarciano la carne e la feriscono.
Io e te non abbiamo niente da spartire.
Questa non è lei.
«Chi sei?» chiedo, il mio cuore ferito e sanguinante mi impedisce di andarmene e mollare il colpo seduta stante.
«Sono ciò che hai creato, Can» colpito e affondato.
Saluta Adil con un bacio sulla guancia ed entra lasciandomi lì, fermo, svuotato.
«Cosa sai?» mi affretto a chiedere a quest'ultimo prima che se ne vada.
«Andrà in America» risponde, non so cosa sia cambiato in lui, il suo astio nei miei confronti sembra diventato comprensione.
«Per quanto tempo?» domandò ancora.
«Un anno, forse qualche mese in più» risponde, il suo tono è apatico.
«Va via per colpa mia?» alzo il mio sguardo su di lui che scuote la testa incredulo.
«Va via perché ne ha bisogno, lasciala andare Can, non ostacolarla» queste sono le ultime parole che mi dedica prima di voltarsi e andare via.
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Scordarmi Chi Ero
FanfictionCan, un giovane attore e modello di fama mondiale, era stato chiamato per un nuovo ruolo in una serie romanica. Avrebbe dovuto fingere ancora una volta di essere innamorato, avrebbe dovuto fingere ancora quel si al matrimonio finto e magari avrebbe...