Zaira
-Adil, va tutto bene?-chiedo preoccupata.-Certo, ho solo preso un pugno da uno che ha cento kili di muscoli, ma sto bene.-mi scocca un'occhiolino e inevitabilmente mi scappa un sorriso.
-Sono sicura che non voleva.-tento di giustificarlo ma Adil scuote la testa in segno di negazione.
-Voleva farlo eccome.-afferma con un'alzata di spalle.
-Ma non importa, un pugno in faccia non mi spaventa.-
-Ah sei un tipo tosto allora? Dal tuo modo di vestire non si direbbe.-scherzo cercando qualcosa da mettergli sulla faccia nel frigo dell'area ristorazione.
-Cos'ha il mio modo di vestire che non va?-chiede fingendosi offeso.
-Troppo serioso, sembri un avvocato più che un attore.-affermo prima di tagliare una fetta di burro e passarla sulla guancia di Adil.
-Vuoi mettermi anche della marmellata sopra?-chiede schifato.
-Vuoi che ti rimanga un livido enorme?-
-No.-
-Allora sta zitto.-sentenzio mentre lui annuisce e mi sorride.
Can
Can...--No Omar, non riprendiamo i soliti discorsi.-fermo le sue parole sul nascere.
-Ultimamente ho altro per la testa e nemmeno il mio lavoro, la cosa che più credevo di amare a questo mondo a parte i miei familiari, riesce a farmi rinsavire.-confesso con sincerità.
-Sono del tutto consapevole di aver creato disagi e ritardi e mi dispiace per cui sono ben deciso a lasciare l'incarico.-
-COSA?-Omar si alza di scatto venendomi quasi addosso.
-È giusto così.-rispondo cercando di andarmene ma lui blocca la porta con un piede e mi mette una mano sulla spalla.
-La situazione c'è sfuggita di mano ma conosco le tue potenzialità e sono convinto che potremmo ancora fare un lavoro eccellente.-
-Omar io...-mi siedo e chiudo gli occhi in cerca delle parole giuste ma la realtà è che non so nemmeno io quale siano.
-C'entra qualcosa Zaira?-chiede ad un tratto.
-Le questioni amorose tra colleghi non vanno mai a buon fine e...-
-Non c'entra niente Zaira.-mi affretto a dire, se dovessero decidere di togliere uno dei due dal cast probabilmente sarebbe lei e non ho intenzione di ostacolare il suo percorso.
-Sono cose private e...-
-Devono rimanere tali Can, sei riuscito a fare grandi cose in questi anni, perché rovinare tutto così?-si siede al mio fianco parlandomi per la prima volta da amico.
-Non riesco più a ragionare in maniera lucida, è tutto confuso nella mia testa.-
-Ti do queste due ultime settimane dell'anno per capire e chiarire i tuoi problemi, rilassati, vai in vacanza, fai ciò che credi mentre io porterò avanti il lavoro con Zaira, Adil e gli altri, sto volendo dare un'altra opportunità a questo lavoro comune ma dopodiché Can o stai dentro o stai fuori.-Omar è calmo mentre parla tanto che fatico a riconoscerlo.
-Siamo d'accordo?-mi allunga una mano che io stringo prima di andare via senza aggiungere una parola.
Cerco Zaira e dopo varie informazioni la trovo in compagnia di Adil, lo sta medicando a quanto vedo anche se a modo suo e stranamente non mi da fastidio ma provo solo una grande tenerezza per lei.
-Zay possiamo parlare?-chiedo alzando un poco la voce così da farmi sentire, lei annuisce e si lava le mani prima di venirmi incontro.
-Omar mi ha dato due settimane di stop.-inizio mentre cammino avanti e indietro nel parcheggio.
-Sono convinto che mi farà bene e farà bene anche a voi non avermi tra i piedi ad ogni scena.-guardo i miei scarponcini come se fossero la cosa più interessante a questo mondo.
-Capisco.-mormora torturandosi le dita e solo quando alzo lo sguardo sul suo viso mi accorgo di alcune lacrime sulle sue guance.
-Non hai altro da dire?-chiede asciugandole con la manica del maglione.
-La lettera è molto bella.-dico avvicinandomi a lei.
-Ma?-
-Ma cosa?-
-C'è sempre un ma, Can.-
-Mia cara Zay stai parlando con la persona più anticonvenzionale di sempre, con me il sempre diventa mai e il mai diventa sempre.-rispondo togliendole i capelli dal viso.
-Non c'è un ma, non stavolta.-aggiungo baciandole la punta del naso.
-Adesso torna a lavoro, ci sentiamo dopo.-la accarezzo dai capelli fino a scendere al viso, alle spalle e alle braccia per poi prendergli le mani e baciarle entrambe sui palmi.
-Ci sentiamo dopo.-acconsente rientrando mentre io salgo in macchina e guido senza una meta precisa.
Zaira
Le ore passano in fretta nonostante l'assenza di Can, superata la scena del bacio è stato tutto più facile.-Sei stata bravissima oggi.-si complimenta Omar prima di alzare le dita in segno di saluto.
-Ti accompagno a casa?-Adil mi sbuca alle spalle facendomi sobbalzare.
-No grazie, vado a piedi per un po' e se dovesse servire prendo un taxi.-rispondo risoluta indossando il mio cappotto.
-Aspetti lui?-
-Lui chi?-
-Can, chi sennò!-esclama ovvio, nego con la testa e cammino fino ad uscire dal set, l'aria gelida mi investe facendomi rabbrividire.
-Se non viene lui, ti accompagno io.-sentenzia Adil venendomi dietro.
-Adil no, devo fare una commissione prima di rientrare. Ti ringrazio ma non preoccuparti.-dico in un tono che non ammette repliche.
-Come vuoi.-si arrende prendendo un bigliettino, ci scrive sopra qualcosa prima di infilarmelo in tasca.
-È il mio numero, chiama se hai bisogno.-dice camminando a ritroso verso la sua auto, io sorrido in segno di ringraziamento e comincio a camminare.
Casa è esattamente nella direzione opposta ma i piedi si muovono da soli come se io non avessi il controllo, arrivo ad una stazione degli autobus e presa dal freddo salgo sul primo mezzo che capita ma ancora una volta il mio istinto ha la meglio e questo mi lascia proprio a pochi metri da lui.
Cammino per una decina di metri ritrovandomi di fronte alla sua villa: il cancello è socchiuso così ne approfitto per entrare, la sua macchina è parcheggiata ma dalle tende scure non riesco a vedere niente.
Faccio un giro nel giardino così da trovarmi uno spiraglio ma quando finalmente lo vedo mi accorgo di una donna dai lunghi capelli scuri che balla a stretto contatto con lui.
-Che stupida che sei, Zaira!-dico a me stessa cercando di non crollare proprio lì.
Corro a più non posso ritrovandomi ormai abbastanza distante dalla villa di Can e fin troppo distante da casa sentendomi frustrata, impotente e ancora stupida.
Prendo il telefono e chiamo un taxi rientrando a casa con il corpo mezzo congelato e il cuore totalmente in frantumi.
-Nilù, dormi?-chiedo entrando nella stanza buia della mia amica.
-Si, dormivo.-risponde seccata.
-Scusami.-mormoro ma le lacrime sono state trattenute troppo a lungo e adesso vogliono uscire prepotenti.

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Scordarmi Chi Ero
FanfictionCan, un giovane attore e modello di fama mondiale, era stato chiamato per un nuovo ruolo in una serie romanica. Avrebbe dovuto fingere ancora una volta di essere innamorato, avrebbe dovuto fingere ancora quel si al matrimonio finto e magari avrebbe...