Capitolo 2.

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Zaira
-Eccola qui.-dice Can spingendomi un poco in avanti mentre io mi limito di alzare una mano e scuoterla in segno di saluto verso quello che credo sia il produttore.

-Ben arrivata!-esclama quest'ultimo guardandomi male.

-Ti sembra questa l'ora di arrivare? È questo l'interesse che hai per la recitazione?-chiede, i suoi occhi non nascondono il fastidio e l'irritazione che sta provando ed io mi sento terribilmente in imbarazzo, mi sento un idiota.

-Non ho scuse, mi dispiace.-dico mortificata.

-Esatto, non ne hai e adesso con che faccia ti presenti qua? Le ragazze sono arrivate addirittura in anticipo mentre tu hai pensato di fare la grande diva e startene a dormire fino all'ultimo.-

-Omar smettila!-interviene Can affiaccandomi.

-Gli imprevisti possono capitare a tutti.-aggiunge alzando le spalle.

-Vogliamo cominciare o dobbiamo stare ancora a discutere?-continua togliendosi il parka verde per poi gettarlo su una sedia.

-Ti muovi?-chiede rivolgendosi a me, io annuisco e lo seguo fino a raggiungere una stanzetta con un piccolo palco e due sedie sotto ad esso.

-Lei è Gabi...-dice Omar indicando una ragazza dalle gambe lunghe e la gonna corta.

-E lei è Ana.-continua puntando il dito su una rossa, anche lei come l'altra un fisico da dea, trucco perfetto e tacchi vertiginosi.

-Sarebbero loro le scelte?-chiede Can guardandole.

-Si.-acconsente Omar.

Can
-Io scelgo lei.-affermo senza nessuna cerimonia indicando la ragazza dietro di me che spalanca gli occhi.

-Me?-

-Lei?-

-Si, lei Omar.-la indico nuovamente con un dito prima di afferrarla saldamente per un braccio e spingerla sotto le luci di scena: viso pulito senza kili di trucco a ostruirle i pori, i capelli sparati qua e là e le gote arrossate per l'imbarazzo.

-Si, lei va benissimo.-dico ancora una volta fiero della mia scelta.

-Dovresti pensarci Can, le ragazze qui hanno avuto qualche piccola esperienza ma lei no. Non so nemmeno perché Sirya l'abbia chiamata.-cerca di convincermi ma io resto fermo della mia idea e per questo nego con la testa.

-Ascolta hai ventiquattrore, potrai darmi una risposta certa domani e magari passare queste ore a testarle.-tenta ancora ed io comincio a perdere la pazienza.

-Ho preso la mia scelta, lei comunque la metterò alla prova ma non qui.-sentenzio prendendo nuovamente la ragazza per un braccio per trascinarla fuori e infine alla macchina.

-Sali.-ordino aprendo lo sportello così da permettergli di salire.

-Dove andiamo?-

-A casa mia, sembra che ti stia uscendo un alieno dalla testa.-rispondo toccando la fronte di lei che fa una smorfia di dolore.

-Ma che hai fatto?-chiedo poi curioso.

-Sono caduta dal letto.-ammette torturandosi le mani nervosamente.

-Davvero?-chiedo, lei annuisce ed io non riesco a trattenere un sorriso.

Zaira
Avrei dovuto rifiutare.

Non sarei dovuta salire in macchina e lasciarmi condurre in una casa in mezzo al nulla ma non ci riesco, Can è sempre stato il mio punto debole.

-Scendi, dai.-mi incita aprendomi la portiera e così lo seguo fin dentro la sua villa lussuosa.

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora