Capitolo 27

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Angolo Autrice:
Finalmente dopo mesi sono tornata, ieri ho finito la stesura del mio terzo romanzo ma chi mi conosce sa quanto io ami scrivere perciò non mi fermo mai ed eccomi qua. Mi è sembrato giusti regalarvi un capitolo bello scoppiettante visto l'assenza. Godetevelo e fatemi sapere che ne pensate. Appuntamento a sabato prossimo con un nuovo capitolo.
Baci ❤️

Zaira
-Perché hanno spostato il set?-brontolo indispettita.

-Li era più comodo arrivarci e poi guarda che palazzone, chissà quante scale ci saranno.-mi affaccio al finestrino solo per poter vedere e mi si gela il sangue, avrà circa undici o dodici piani.

-Ti verrò a prendere e ti accompagnerò io quindi non temere per la lontananza.-Can mi mette una mano sulla coscia e la stringe per tranquillizzarmi mentre io giro il viso e gli sorrido.

-E poi sarebbe meglio fissare la data del matrimonio al più presto così che...-

-D'accordo Can, fisseremo la data non appena avremo superato questa giornata dentro questo inferno di cemento.-lo interrompo inoriddita, l'auto di Can si ferma nel parcheggio sotterraneo e quest'ultimo mi apre la portiera permettendomi di scendere.

Can mi prende la mano e intreccia le nostre dita spingendo il pulsante che fa chiudere l'auto per poi trascinarmi all'ascensore.

-Preferisco le scale- mormoro guardando quella scatoletta blindata davanti a me.

-Zaira, dobbiamo salire all'ottavo piano- tenta di persuadermi.

-Ho paura degli ascensori- confesso guardandomi intorno, trovo la porta che mi porterà alle scale e tento di raggiungerla ma Can mi abbraccia da dietro tirandomi indietro.

-Ci sono io, amore mio- sussurra, le sue labbra si scontrano con il lobo del mio orecchio e una serie di brividi mi percorrono convincendomi che forse posso fare questo sforzo.

-Va bene- annuisco e faccio un lungo respiro prima di entrare insieme a Can.

Le porte si chiudono e Can non perde tempo, mi afferra il polso e mi fa scontrare col suo petto, mi prende il viso tra le mani e mi bacia avidamente finché l'ascensore si ferma con un rumore sordo e le luci si spengono.

-Can!- urlò.

-Sono qui- accende la torcia del telefono e mi abbraccia.

Can
-Stai tranquilla- dico accarezzandole i capelli ma il suo petto inizia a far su e giù, non riesce a respirare.

-Zaira, ascoltami- la guardo dritto negli occhi cercando di rimediare ad una situazione surreale, era irrequieta da tutta la mattina come se sentisse che ci fosse qualcosa di sbagliato in quel posto.

-Respira amore mio- mi siedo e me la lascio cadere sulle gambe abbracciandola più che posso.

-Zaira, mi spaventi!- sono mortificato e l'unica cosa che mi viene spontanea fare è baciarla, ancora, come prima.

Il respiro di Zaira sembra  regolarizzarsi lentamente mentre le mie labbra toccano delicatamente le sue.

-Ho paura- mormora sulla mia spalla.

-Lo so, amore, adesso chiamo qualcuno- la rassicuro, cerco il numero di Omar in rubrica e schiaccio il tasto verde facendo partire la chiamata.

-Il cliente da lei chiamato, non è raggiungibile- la vocina metallica mi riempie le orecchie, Zaira scuote la testa sull'orlo delle lacrime.

-Tesoro è tutto ok, ci sarà stato un blackout generale" le accarezzo una guancia prima di posare le labbra sulla sua bocca socchiusa, ad ogni bacio è sempre più tranquilla.

-Sembra la scena di uno dei film che ho girato- confesso ironico per distrarla.

-Baciavi così la protagonista?- chiede curiosa.

-No, non bacerei nessuno come faccio con te- la stringo al mio petto sperando che l'ascensore riparta al più presto.

-Chiamo Adil- dice lei ad un tratto.

-Magari ha il telefono acceso- spiega velocemente, io annuisco non esattamente felice e lei fa partire la chiamata ma non ottiene alcuna risposta dall'altra parte.

-Moriremo qui- piagnucola Zaira coprendosi il viso con le mani.

-Non essere tragica, ci tireranno fuori di qui in ben che non si dica- la rassicuro ma questo non basta, si allontana da me e inizia a battere i pugni sulle porte scorrevoli dell'ascensore.

-Tirateci fuori di qui- urla.

-Zaira, le porte sono troppo spesse- tento di farla ragionare, la sollevo e la intrappolo alla parete.

-Non succederà nulla, fidati di me- dico, non ho mai avuto molte paure e non posso comprendere a pieno il terrore di Zaira ma farei qualsiasi cosa pur di proteggerla.

-Baciami, Can- supplica con le lacrime che ancora le rigano il volto, io sorrido, le afferro il mento con due dita e torno a baciarla, stavolta con più decisione.

Le nostre lingue cominciano a danzare insieme, succube l'una dell'altra mentre la temperatura del mio corpo sale completamente rapito da lei e dalla sua bocca e dai suoi occhi che continuano a fissarmi come un cucciolo di cervo spaesato.

Io sono il lupo, lei la preda.

La prendo in braccio tenendola sollevata dalle cosce e le bacio il collo e le clavicole lasciate scoperte dalla maglietta e ancora il lobo dell'orecchio e la fronte.

Le luci si riaccendono e io maledico chiunque lo abbia riparato così in fretta, era la prima volta che l'avevo in pugno e che non sarebbe potuta scappare.

Le porte si aprono direttamente all'ottavo piano e ad attenderci ci sono Omar e Adil.

-Cosa cazzo state facendo?- strilla Omar.

Lascio subito scendere Zaira e tento di ricompormi ma so di non avere scusanti a quello che hanno visto.

-Aveva paura- farfuglio incerto, come gli spiego il problema ben visibile dietro ai miei pantaloni?

-E tu hai ben pensato di scopartela perché aveva paura?- Omar mi tira fuori e mi trascina nel suo ufficio mentre Adil si occupa di aiutare Zaira.

-Cosa cazzo ti prende Can?- sbotta infervorato, battendo le mani sulla scrivania.

-Le registrazioni vanno a rilento e tutto questo a causa di una tua tresca con la protagonista?- aggiunge.

-Non è una tresca!- esclamo offeso.

-Io e Zaira stiamo bene insieme e...-

-Quindi siete una coppia?- spalanca gli occhi e mi osserva in attesa di una risposta.

-Si- mormoro sinceramente.

-Quindi tu all'inizio hai scelto lei solo perché è la tua fidanzatina?-

-Assolutamente no Omar, è iniziata dopo e in ogni caso non devo render conto a te della mia vita privata- esplodo nervoso.

-Vi ho esplicitamente chiesto di non avere relazioni all'interno del cast e voi ve ne siete altamente infischiati- si lascia cadere sulla poltrona girevole con le mani alle tempie.

-Omar non lo abbiamo scelto noi, è successo e basta-

-Ed io ora cosa dovrei fare?- chiede Omar scuotendo la testa.

-Fai ciò che devi ma non escludere Zaira dal progetto, lei è brava-

-Can, tu sei la mia gallina dalle uova d'oro, tu, non lei-

-Non escluderla dal progetto o potrai dire addio alla tue uova d'oro- sentenzio uscendo dall'ufficio.

Cerco Zaira e la trovo pochi minuti seduta con accanto Adil che le accarezza la schiena.

-Stai bene?- mi abbasso per poterla guardare e lei annuisce debolmente.

-Vattene- ordino ad Adil che in risposta nega con la testa.

-Che cazzo vuol dire no?- lo fulmino con lo sguardo, non è giornata.

-Lasciala in pace, le hai rovinato la carriera- dice serio, Zaira non parla e non mi guarda, non può pensare una cosa del genere, non lei.

Scordarmi Chi EroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora