Finalmente una festa in cui mi sentivo vivo, completamente me stesso e pronto a dare tutto ciò che avevo.
Certo c'erano stati dei problemi coi vestiti, ma avevamo risolto subito, alla fine Francesco aveva insistito talmente tanto con gli autori per fare la gemella di Shining con Stefania, che non avevano avuto altra alternativa che cedere.
Eppure non gliene avevo parlato del disagio che vestirmi da donna mi provocava, gli era bastato incontrare il mio sguardo per capire cosa non andava, per capirmi... è questo ora come non mai, mi spaventava.
Il giorno prima, a bordo piscina era stato magico, mi sentivo di nuovo collegato a lui, volevo tornare a ciò che eravamo. Avevamo deciso di ricominciare e avevo tutta l'intenzione di farlo, i miei sentimenti potevano aspettare, l'importante era averlo per me, anche se non come volevo, almeno era al mio fianco.
Ridestatomi dai miei pensieri mi diressi verso la Mistery room, dove tutto era allestito alla perfezione per passare la serata. Un grande tavolo, ragnatele e ragni finti, luce soffusa, atmosfera spettrale.
Neanche a dirlo il mio posto era accanto a Oppini, come in sala da pranzo del resto.
Chiaccherava amabilmente con tutti, e siccome il vestitino gli arrivava fino a poco prima del ginocchio, gli posai una mano sulla coscia.
Generalmente non ero così tattile, ma con lui sentivo il bisogno di contatto anche se non stava parlando con me, mi rassicurava.
Poco dopo lui posò la mano sulla mia, girandola e incastrando le nostre dita, guardandomi con un sorriso dolce.
Parlavano tutti, il volume della musica era alto, ma io vedevo solo lui, non riuscivo nemmeno a concentrarmi sui discorsi di Rosalinda, troppo preso da quel tenero gesto.
Finita la cena, eravamo tutti in piedi, quando vidi Rosalinda e Dayane baciarsi con la lingua, un bacio profondo, passionale.
Sospirai, 'beate loro' pensai. Io una cosa del genere non l'avrei mai potuta fare. Ma quella sera, avevo deciso di divertirmi e non mi sarei fatto abbattere.
Col mio vestito da polpo e i miei tacchi mi diressi in giardino pronto a scatenarmi, la musica e l'alcol mi ronzavano nelle vene, mi sentivo libero.
Proprio per questo chiesi alla regia "I Want to Break Free" dei Queen, Freddie Mercury era uno dei miei miti assoluti.
Ballai con tutti, con Rosalinda una canzone pop, con Stefania una canzone dei Beatles, con Maria Teresa una canzone della Carrà, mi ritrovai persino a ballare con Dayane.
E dispensai baci a stampo a diversi uomini della casa, prima Pierpaolo, poi Zelletta e poi persino Enock, quella era la mia serata.
Francesco in tutto questo era come la mia ombra, mi accompagnava e seguiva in ogni cosa facessi, un po' in apprensione, almeno fino a quando, entrambi ubriachi fradici perdemmo la cognizione del tempo e dello spazio.
Lui non l'avevo baciato, me ne ero ben guardato, ma in quel momento non riuscivo proprio a ricordarmi del perché. Ero ubriaco, facile il giorno dopo dare colpa al vino, perché non approfittarne.
E così feci, proprio a fine serata, non ricordandomi di aver finito le sigarette, mi avvicinai a lui per chiederne una.
Ero instabile non riuscivo a reggermi in piedi, lui sembrava messo meglio, ma non di molto. Lo abbracciai, anche se mi disse di averle finite, perché se mi sentivo felice era anche merito suo, della sua vicinanza.
"Ah è così Tommy, ora mi consideri di nuovo?" Disse ma senza rancore nella voce.
Feci il broncio. "Fra sei tu che non mi caghi, ti rendi conto che ho baciato tutti tranne te? Dobbiamo rimediare no?"
Non gli diedi neanche il tempo di replicare, che lo afferrai per le guance, dandogli diversi baci a stampo.
Tanti e piccoli baci, diversi sulle labbra, uno sul naso e l'ultimo sul collo.
Poi lo strinsi forte a me e gli chiesi di dormire assieme. Ero consapevole che fosse una pessima idea, ma in quel frangente il mio cervello non riusciva proprio a capire il perché.
Francesco non mi rispose, non subito.
"Francy, Francy dai vieni a dormire con me? Me lo hai chiesto spesso, ora te lo chiedo io, mi sento solo e il letto è grande"
Il suo sguardo cambiò, si fece se possibile più vitreo, mi massaggiò leggermente la base della nuca ribattendo con calma apparente.
"Tommy ti ho chiesto di poter dormire con te varie volte e mi hai sempre risposto di no, perché ora hai cambiato idea? Perché sei ubriaco? E poi hai Maria Teresa nel letto con te non sei solo"
Sì certo, ma Maria Teresa non era la stessa cosa, decisamente no. Forse desideravamo potermi addormentare accanto a lui perché ubriaco, forse no, sapevo solo che lo desideravo e nessuno dice no a Tommaso Zorzi. Quando voglio qualcosa la ottengo, sempre, per lo meno nei limiti del ragionevole. E forse un etero, fidanzato non era poi così ragionevole, ma non mi importava, non quella notte.
Cercai di essere il più persuasivo possibile, gli sussurrai all'orecchio
"Fra davvero, non è solo il vino a parlare. Mi piacerebbe almeno una volta addormentarmi e svegliarmi accanto a te, poter dormire abbracciati. Ho bisogno di affetto si nota? Cioè poi se preferisci di no, possiamo sempre dormire lontani, non devi accettare per forza, la mia era solo un opzione, lungi da me dirti come-"Mi mise un dito sulle labbra, interrompendo il mio straparlare.
"Sei un ubriaco particolarmente loquace a quanto vedo, stai tranquillo tesoro, dormiremo abbracciati se è quello che vuoi"Tesoro, mi aveva chiamato tesoro. Io detestavo i nomignoli, le smancerie, ma non ebbi il cuore di correggerlo, anzi detto da lui mi fece anche piacere. Speravo di non star diventando un sottone patologico, povero me.
Entrato in stanza non badai alle telecamere, spogliandomi completamente per mettermi il pigiama. Fortunatamente il liscio arginò i danni, coprendomi col suo corpo, mentre mi cambiavo.
"Sta più attento Tommy okay?" Un altra carezza sulla guancia, dopo uno sguardo rovente, di cui però non mi accorsi.
Non aveva guardato il mio corpo quando ero nudo davanti a lui, semplice non l'attraevo, era inutile cercare qualcosa dove non c'era.
Non avevo nè tempo, n'è voglia di pensarci però, volevo solo andare a letto ora. Aspettai che si stendesse accanto a me, prima di arrampicarmi addosso a lui, un po' come un koala.
"Fra"
"Mm"
"Fra ti piaccio?"
"Tantissimo"
"Mi vuoi bene"
" Più di quanto pensi"
"Dormiamo tutta la notte così?"
"Dormiremo così tutte le notti che vorrai"
Quella conversazione mi mise calma, il suo tono, le sue carezze lente sulla schiena, le mie sulla sua pancia piatta sotto la maglia.
Anche lui aveva le mani sotto la maglia, segno evidente che entrambi avevano bisogno del contatto pelle contro pelle.
Con le mani gli toccai poi il collo, prendendo poi a baciarlo piano, la sua palle era così morbida, così calda, volevo rimanere così.
E proprio così ci addormentammo stretti l'uno all'altro, il mio respiro sul suo collo, con le labbra che lo sfioravano e la sua mano poco sopra i miei boxer.
Ero a casa.
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Con te
FanfictionInizio col dire che è da tanto che non pubblico una storia. Questo è il mio ritorno e ho deciso di concentrare la mia storia su Tommaso e Francesco, due personaggi del gfvip. Ovviamente è una storia di fantasia, ho grande rispetto per le loro vite...