XVII. Lo faccio per te

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Mi sentivo in paradiso, certo Francesco non aveva detto di amarmi, ma in fondo era presto, già il fatto che avesse scelto me era importante. Alla fine era lui quello che aveva più da perdere, non io.

La madre, la fidanzata, chissà come l'avrebbero presa. Chissà se ero davvero io la persona giusta per lui, e se lo avessi fatto soffrire? D'altronde ero imprevedibile, lo stavo trascinando in una relazione che era l'ignoto, rispetto a tutto ciò che lui aveva sempre conosciuto fin'ora.

Quei giorni prima della puntata del lunedì passarono sereni, parlammo di tutto con lui, delle cene che avremo voluto fare una volta fuori, delle nostre famiglie, dei nostri nonni, dei nostri valori, e per quanto diversi, sotto molti aspetti ci scoprimmo simile. La famiglia era fondamentale per entrambi, vedevo come gli brillavano gli occhi quando parlava di Alba e Franco e questo mi spaventava, se loro non mi avessero accettato?

Cercai di mettere da parte tutte le mie ansie e paure, per lui, per essere io a dargli forza per una volta. Ma quella fatidica puntata del lunedì crollai. Bastarono delle semplici parole di Alfonso.

"Francesco ho una sorpresa per te, vai in Mistery"

Un videomessaggio, era Cristina, una donna senza dubbio bellissima.

Parlò di quanto lo amava, di quanto gli mancava, che fosse l'uomo più buono e generoso che avesse mai conosciuto, che non vedeva l'ora di costruire un futuro insieme a lui, condividere la quotidianità, costruire una famiglia, avere dei figli.

Lei gli era grata perché in passato aveva sofferto molto e lui aveva cambiato la sua vita riempiendola di felicità e amore, era visibilmente emozionata in quel videomessaggio e anche Francesco lo era.

Io piansi, non potevo fargli questo, quella donna poteva essere quella giusta per lui. Era così bella, genuina, sicuramente si amavano prima di iniziare il grande fratello, chi ero io per intromettermi? Per rovinare i loro sogni?

Un matrimonio, dei figli, lui avrebbe dovuto rinunciare a tutto questo per ricominciare da capo, con me. Non potevo lasciarglielo fare, non per me, non ero così egoista.

Francesco spese parole di ammirazione per lei definendola una grande donna, ma senza dire che la amava, ma era sottinteso, sicuramente il sentimento c'era ancora, non poteva svanire in un mese e mezzo.

Alfonso mi chiese il motivo del pianto, gli risposi che li vedevo così belli insieme che era impossibile non emozionarsi.

Ma la Elia non credette nemmeno a questo "Tommaso mi dispiace tanto, ma io non ti credo, tu piangi perché vorresti essere al posto di Cristina, non è così?"

"Antonella non essere ridicola, non voglio ciò che so di non poter avere"

Successivamente i discorsi cambiarono, intratteni tutti presentando l'ennesima sfilata, ma qualcosa in me si era rotto, la decisione era stata presa.

Finita la puntata, presi il maggiore con me e lo portati in lavanderia.

La prima cosa che fece fu abbracciarmi.
"Tommy mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo. Ti prometto che chiederò in confessionale di parlare domani e chiarirò tutto. Voglio poter stare con te, davvero."

Mi baciò e io lo lasciai fare, consapevole che quel bacio sarebbe dovuto essere l'ultimo.

Fu la cosa più difficile della mia vita staccarmi da lui e pronunciare quelle parole, ma non avevo scelta.

"Fra ascolta, io volevo dirti che dobbiamo finirla qui. Io ti amo lo sai, ma siamo troppo diversi, questa nostra storia al di fuori di qui non potrebbe mai funzionare, siamo realisti. Non devi gettare al vento la vita che hai avuto fino ad ora per me, io non te lo permetto"

Riuscii a essere fermo e deciso, sapevo che avrei dovuto affrontare la sua ira.

"No, noi non dobbiamo finire proprio niente, se è perché non ti ho ancora espresso i miei sentimenti a parole, non devi temere, io ti amo. Vedendo Cristina oggi, mi sono solo reso conto, di quanto sia tu quello che voglio. Non voglio una vita perfetta, mi basta avere te"

Sembrava disperato, ma ormai avevo deciso non avrei cambiato idea, sarebbe stata dura, ma dovevo farlo.

"Francesco io non ti amo abbastanza, va bene? Fuori da qui non ti avrei nemmeno degnato di uno sguardo, quindi questo mi fa capire che forse il luogo comune è vero, qui dentro è davvero tutto amplificato."

Mi scosse prendendomi per le braccia.
"Tommaso ma che cazzo dici, ma ti senti quando parli? Non puoi essere serio"

"Sono serissimo, è stato bello Fra, ma finiamola qui"

"Va bene finiamola qui, ma non pensare che io resti con Cristina solo perché tu stai facendo tutto questo. Io non la amo, io amo te"

"Tu la ami invece, ho visto il tuo sguardo mentre ti parlava"

"Era uno sguardo pieno d'affetto, ammirazione per una persona stupenda, ma non la amo e non mi faccio dire da te con chi dovrei stare e chi no. Questa è follia, mi sembra di stare vivendo un incubo."

Sembrava deciso a non fare un passo indietro e a onorare la sua parola, decisi allora di dargli la stoccata finale.

"Sono confuso anche perché ieri Giacomo mi ha toccato, prima di andare a dormire "

"Giacomo ha fatto cosa? Io lo ammazzo"

" No non lo farai, io ero d'accordo, mi è piaciuto. Ci siamo fatti una sega a vicenda. Avevo bisogno di rilascio e me l'ha dato, cosa che con te non era ancora successa"
Era falso. Totalmente falso, solo l'idea di farmi toccare da un altro uomo che non fosse lui mi dava il voltastomaco, ma potevo vedere la sua sicurezza vacillare a quelle mie affermazioni, ed era quello a cui volevo arrivare.

"Tu mi ami e arrivi ai preliminari con un altro uomo? Non c'è che dire complimenti"

Era distrutto potevo vederlo, un mix di emozioni passarono sul suo viso, dalla rabbia, alla tristezza, al dolore. Era un libro aperto, sapevo di averlo ferito, ma era necessario.

"Francy capisci perché non può funzionare tra noi? Io non sono un tipo fedele e non penso che a te piaccia condividere" Era la seconda minchiata che sparavo quella sera, ero un uomo da una persona alla volta, facevo una fatica immane a gestire il rapporto con una sola persona, figuriamoci più.

"Io non ti credo"

Lo guardai dritto negli occhi.
"Credimi perché è così"

Scoppiò a piangere davanti ai miei occhi. Non me l'aspettavo.
Poi sussurò flebile ma perentorio.
"Esci"

So che l'avevo portato io in quello stato , ma questo non significa che mi piacesse vederlo soffrire, era solo per quel momento. Sarebbe stato molto meglio dopo, mi dissi. Continuava a piangere coi capelli che gli coprivano il viso, i singhiozzi erano però comunque percepibili e con le mani si teneva ancorato alla lavatrice come se avesse paura di cadere.

"Fra io-"

"Esci"

"Ascolta mi dispiace so che-"

"Ti ho detto di uscire. Ora. Esci da questa cazzo di stanza Tommaso, vai via. Non riesco nemmeno a guardarti in faccia" Questa volta me lo urlò e io lo rispettai, 'lo fai per lui', continuavo a ripetermi come un mantra. Tra qualche anno ti ringrazierà.

Tornai in stanza e scoppiai a piangere sul cuscino, Stefania che era in stanza in quel momento e che non avevo visto, si alzò stringendomi forte al petto.

"Piangi bambino mio, piangi. Dopo parleremo di quello che è successo, ora sfogati"

Avevo lei, ma mi sentivo comunque male per quello che avevo fatto. Avevo perso tutto.





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