XXXI. Novità

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Dovevo parlargli, non potevamo andare avanti così. Era il giorno della puntata, lunedì 9 Novembre e quel fine settimana ci eravamo ignorati totalmente.

Mi mancava tantissimo, avevo voglia di chiarire con lui, ma non sapevo come e soprattutto dove. Le telecamere ora funzionavano tutte perfettamente e non potevamo chiuderci costantemente in bagno, saremo sempre stati interrotti.

Sospirai.

Gli avevo promesso che sarei rimasto con lui fin quando mi avrebbe voluto al suo fianco, ed ero tornato in stanza arancione per un capriccio.

La verità è che ero rimasto deluso. So che è stupido ma speravo in un po' di tatto da parte sua. Avevo fatto quei dannati addominali con Giacomo, perché non avrei avuto motivo di fronte agli altri di rifiutare, ma lui poco dopo si era vendicato fin troppo bene.

Aveva usato un mio punto debole contro di me. Infatti il giorno prima avevo avuto un incubo terribile, non mi sentivo abbastanza per lui, dati anche i nostri tredici anni di differenza, ed ero arrivato a pensare che lui preferisse uno degli altri ragazzi a me e lui neanche a distanza di un giorno, coi suoi comportamenti, non aveva fatto altro che far riaffacciare quell'idea.

Avrei voluto chiarirci prima della puntata, ma lui sembrava lontano, sfuggente.

Chissà se se ne era già fatto una ragione o semplicemente stava meglio senza di me.

Quella sera si fece i ricci con il ferro, la mia acconciatura preferita su di lui .

Poco prima dell'inizio della puntata ci chiese come stava e non riuscii a trattenermi.

"Sei stupendo, come sempre. D'altronde sei bellissimo in tutti i modi, lo saresti anche con un sacchetto in testa." Esclamai, guardando il suo completo di un beige tenue e la camicia bianca e nera stile fumetto.

Il più piccolo arrossì, abbassando gli occhi.
"Grazie Fra, anche tu non stai male"

Poi mi sorrise, il nostro primo momento condiviso in quei due giorni.

Giacomo, come sempre, scelse di intromettersi.

"Oppini scusa e a me non li fai i complimenti?"

Basta, non ne potevo più e chiusi il discorso velocemente, questa volta senza lasciar adito a fraintendimenti.

"Stai bene anche tu Giacomo. Ma preferisco Tommy, devi ammettere che è perfetto sempre"

Il chirurgo allora si lasciò cadere in una delle sedie di piazzetta Morra e Tommaso mi si avvicinò, sistemandomi il colletto del giubbotto in pelle con delle scritte che avevo scelto per quella serata.

"Ti piaccio così tanto con questo outfit?" Mi sussurò piano.

"Mi piaci sempre e lo sai" gli lanciai uno sguardo eloquente, dandogli poi un piccolo bacio sul collo.

"Dopo parliamo va bene?" Mi chiese lui, non c'era rabbia nei suoi occhi, solo stanchezza.

"Certo piciu"

Non mi corresse quella volta, ma invece sorrise a quel nomignolo.

Poco dopo fummo chiamati dagli autori per metterci a sedere e Alfonso iniziò con le clip e le novità in serbo per noi.

Quel giorno sarebbe entrato un nuovo concorrente: Mario Ermito.

Piacente, bisessuale, muscoloso e dagli occhi blu.

Studiai le reazioni di Tommy e nei suoi occhi vidi riconoscimento.

"Tommy, mi risulta che tu e questo gran pezzo d'uomo vi siate sentiti qualche volta, visto che è bisessuale. È vero?"

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