XXXIX. Solamente noi

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*Attenzione prego, capitolo interamente con contenuti sessuali. Se non siete interessati, non leggete.*

Mi guardava dal basso, come il diavolo tentatore che era. Prima di concentrarsi sulla mia erezione, prese a baciarmi le cosce, per poi salire e arrivare alle ossa illiache, mordendo la porzione di pelle sottostante, per poi lasciarci un succhiotto.

"Hai bisogno di marcare il territorio ora?" Cercai di stemperare la tensione.

"Beh, sono un ariete e come segno siamo molto possessivi"

"Non sapevo fossi diventato un astrolog-"

Tommaso non mi lasciò terminare la frase, che iniziò a leccare la punta della mia erezione, quasi fosse il suo lecca lecca personale.

Scavò poi le guance e la prese tutta, fino a toccare il fondo della sua gola.

"Tommy Dio..."

Mi guardò attraverso le ciglia, gli occhi lucidi per lo sforzo, lo sguardo furbo.

Cominciò poi a scendere e salire, leccando le vene del mio cazzo, inglobandolo, quasi come se quel movimento fosse per lui la cosa più naturale del mondo.

Quando diceva di essere bravo, non scherzava. Mi mordevo la mano per non emettere gemiti troppo rumorosi, ma era difficile.

Poi il colpo di grazia. Sì staccò. Pensavo di aver fatto qualcosa di sbagliato e glielo chiesi, toccando con il pollice le sue labbra ora gonfie e rosse.

"Amore tutto bene?"

"Sì, ecco...se ti va, vorrei provare una cosa..."
Sembrava quasi timido, in quella sua richiesta.

"Certo, tutto quello che vuoi"

"Ecco io...io vorrei che tu mi scopassi la bocca"

Cazzo.

"Tommaso, tu mi vuoi morto"

"No, ti voglio e basta"

Deglutii annuendo, ero io a dirigere il gioco, ma ero comunque alla sua mercé, poteva fare di me quello che voleva.

Prese la mia mano, mettendola sui suoi capelli, incoraggiandomi a stabilire il ritmo. Iniziai piano, avevo paura di ferirlo con troppa irruenza, ma quando lo vidi gemere intorno alla mia erezione, come se il solo darmi piacere lo soddisfasse, persi definitivamente il controllo.

Presi i suoi ricci tra le mani iniziando a usare la sua bocca per darmi piacere, mentre lui continuava a gemere, fino a mandarmi al limite.

"Tommy...Tommy amore io...dio sei incredibile piccolo...spostati, sto per-"

Lo guardai un ultima volta e quelle iridi furono la mia rovina. Cominciai a venire copiosamente, mentre il più piccolo ingoiava tutto, per poi dare un ultima leccata alla mia erezione e leccarsi le labbra.

Le mie gambe cedettero, mi buttai praticamente su di lui, facendolo cadere all'indietro, tenendo la sua testa tra le mani.

Lo baciai avido, sentendo il mio stesso sapore sulla sua lingua. Poi iniziai a dargli piccoli baci su tutto il viso.

"Ti amo, quanto è vero Dio, ti amo"

Il riccio rise a quella mia continua dimostrazione di affetto.

"Deduco ti sia piaciuto?"

" Piaciuto? C'è bisogno di chiederlo? È stato il miglior pompino che abbia mai ricevuto in vita mia"

Lo baciai di nuovo appassionatamente quella volta. Per me non esisteva nient'altro, solamente noi.

Sentii che era duro contro di me.

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