La nottata è stata per me abbastanza tormentata.
Mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a dormire, chissà Giacomo cosa avrà pensato. Certo, era buio, seppur avesse sentito lo schiocco di un bacio, si poteva tranquillamente giustificare come un bacio sulla guancia. Tommy gli dava le spalle, probabilmente il biondo non aveva visto niente, ma ero comunque angosciato.Ero sempre stato un uomo libero, avevo sempre inseguito quello che volevo, le mie passioni, nell'amore e nel lavoro e ora dovermi nascondere, mi pesava. E soprattutto, pensavo a quanto potesse pesare a Tommy.
Sospirai. A lungo andare lo avrei potuto perdere, ne ero cosciente ed era la cosa che più mi spaventava. Questo non faceva altro che farmi capire che il sentimento che provavo per quel ragazzo, era vero e profondo.
Quando acessero le luci, ero ancora in dormiveglia, non mi sentivo affatto riposato, ma non aveva senso star lí a rimuginare, meglio alzarsi.
Uscito dalla stanza, incontrai Tommy che era appena uscito a sua volta dalla camera da letto, ed era ancora in pigiama, coi capelli arruffati e insonnolito. Era bellissimo pure così. Lo presi per mano, portandolo in lavanderia.
"Dobbiamo controllare se la lavatrice ha finito" dissi più a favore delle telecamere del corridoio, che per lui.
Una volta dentro, lo baciai tenendolo appoggiato alla porta. Tanti piccoli baci a stampo.
"Cosa ho fatto per meritarmi questo buongiorno?" Mi sorrise felice il più piccolo.
" Nulla, mi mancava baciarti. Vorrei svegliarmi e svegliarti sempre così"
"Sei fin troppo dolce Franci"
"Ah, allora se vuoi saluto Giacomo così la prossima volta"
"Non ti azzardare" fece il più piccolo, furente di rabbia alla sola idea.
Risi di lui e ripresi a baciarlo.
Poi mi rigirai i suoi riccioli tra le dita.
"Amore, per quanto vorrei stare qui a baciarti, dobbiamo parlare di ieri notte, dobbiamo pensare a cosa diremo venerdì in puntata. Sicuramente il fatto che sono venuto da te nel cuore della notte verrà fuori, lo sai che Giacomo non si tiene un cecio in bocca"Il più piccolo sospirò.
"Ci ho già pensato. Diremo che ultimamente sto avendo più attacchi d'ansia del solito e tu sei preoccupato per me, ed è per questo che ieri notte sei venuto a controllare che andasse tutto bene e che per lo stesso motivo volevo dormire assieme a te. Alla fine è vero. Solo tu mi tranquillizzi, mi dai sicurezza, mi dici le cose giuste quando ne ho bisogno.""Spero davvero di aiutarti a vincere questa tua ansia, è quasi il mio scopo qua dentro fartela passare. Se potessi prenderla io per te lo farei, anche ora. Non c'è niente più importante per me di vederti sereno e felice e so che la situazione in cui siamo sicuramente per la tua ansia non è tra le migliori..."
"Francy, aspetterò va bene? Si, tutta questa incertezza, il sapere che tu ora risulti ancora fidanzato fuori, mi fa star male, se vuoi mi sento anche in colpa per Cristina, che non metto in dubbio sia una bravissima ragazza. Ma io non rinuncio a te, ci ho provato e davvero non posso. Mi fido di te e del fatto che appena potrai sistemerai tutto, quindi ti prego non mi deludere."
"Non lo farò...piccolo"
Mi diede una pacca sul sedere. Forte.
"Tommaso ma che fai? Sei manesco eh"
"Ma Oppini, tu stai male! Piccolo? Piccolo a chi? Che sono alto quasi un metro e novanta. Ma vedi tu, pure il ragazzo smielato devo sorbirmi adesso"
"Sono il ragazzo quindi eh?"
Il venticinquenne preso in contropiede cominciò a balbettare.
"Ehmm...ecco Fra, noi non ne abbiamo mai parlato, quindi cioè, io, mi scuso se tu...forse non vuoi, pensavo che, nel senso scusa...mi faccio troppe aspettative"
Lo zittii con un altro bacio a fior di labbra.
"Certo che lo voglio. Sai che devo solo risolvere le cose, ma uscito da qui sarai il mio ragazzo e non ci nasconderemo più. Non ho paura del giudizio degli altri, per quanto mi possa fare star male, se ho te al mio fianco"
Il più piccolo dopo questa mia dichiarazione, si gettò tra le mie braccia, stringendomi forte.
"Ti amo Fra, non sai quanto"
"Anch'io, Tommy, tanto."
Stavamo per scambiarci l'ennesimo bacio, quando qualcuno bussò alla porta.
"Ma si può sapere perché questa porta è bloccata? Sono Giacomo devo prendere delle cose che sono in lavatrice. E tra poco arriveranno i tecnici per riparare le telecamere, se c'è qualcuno che esca"
Che palle. Quell'uomo aveva un pessimo tempismo. Per quanto potesse anche starmi simpatico, era sulla buona strana per essere la mia prossima nomination, se continuava in quel modo.
Anche Tommy, ormai, lo mal sopportava.
"Ora lo ammazzo" Mi disse infatti.
Come volevasi dimostrare. Diciamo che il minore, non spiccava per pazienza.
Lasciammo libera la lavanderia e quando uscimmo Giacomo ci lanciò un occhiataccia.
"Ah, sempre insieme voi due eh, cip e chop"
"Si, sempre insieme. Hai qualche problema con questo Giacomo?"
Okay, Tommaso non la stavo prendendo bene, per niente.
"No no, nessun problema. Sembrate quasi una coppia alle volte. Ovviamente Oppini tu sei etero, ma sei così dolce nei confronti di Tommy, sembri quasi suo padre, sempre pronto ad accudirlo. Ormai gli rimbocchi pure le coperte la notte, eppure Tommaso mi sembravi un ragazzo indipendente, da come ti conoscevo fuori. Cos'è cambiato?"
Vidi Tommaso sbiancare, quelle parole in qualche modo, lo avevano punto sul vivo.
Cercai al di liquidare il dermatologo.
"Giacomo, Tommy è ancora molto indipendente, è solo che quando tengo a qualcuno, mi piace esserci se posso e aiutare quando serve"
"Beh Francesco, fortunata Cristina allora, saresti proprio il fidanzato perfetto. Se ci ripensi, io sono disponibile eh"
Tommaso accanto a me, sembrava stesse per avere un mancamento. Il suo volto era cambiato in cinque minuti, dalla preoccupazione, alla rabbia e al fastidio. Tutte le emozioni erano perfettamente visibili, era un libro aperto.
"Vado a fare colazione, scusate"
Tommaso se ne andò, lasciandoci lì.
"Gli vuoi molto bene vero?" Mi chiese il mio interlocutore, intercettando il mio sguardo, che aveva seguito il riccio per tutto quel corridoio.
"Moltissimo"
"È fortunato"
Feci un mezzo sorriso.
"Io lo sono"
"Sei come un bastone per lui Francesco? Si appoggia molto a te, ne sei consapevole? Riesci a reggere questo peso?"
"Non è un peso e non credo di essere un bastone per lui, non solo. Ma se è di un bastone che ha bisogno alle volte, io ci sono, sono pronto a sorreggerlo"
"Sembra quasi una dichiarazione d'amore" concluse Urtis, quasi ammirato, mentre entrava finalmente in lavanderia.
Se solo avesse saputo.
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Con te
FanfictionInizio col dire che è da tanto che non pubblico una storia. Questo è il mio ritorno e ho deciso di concentrare la mia storia su Tommaso e Francesco, due personaggi del gfvip. Ovviamente è una storia di fantasia, ho grande rispetto per le loro vite...