XXII. Confronti

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"Dai amore non fare quella faccia, te ne avevo parlato"

La bionda sbuffò.

"Mi avevi detto che avresti provato a chiarire, non ero pronta a vedervi pronti ad amoreggiare sul letto."

Stefania fece il giro del letto e Francesco la tirò su di noi.

"Amore ti adottiamo" dissi io, sorridendo al maggiore.

"Se mai sono io che adotto voi, che sono la più grande. E comunque non vi perdono, cioè vi perdono, se mi raccontate tutto"

"La portineria è sempre aperta insomma" disse convinto Francesco.

"Sempre" rispondemmo in coro io e la Orlando.

"Dai, allora? Mi raccontate qualche dettaglio?"

Feci per iniziare ma la Orlando mi fermò subito.

"Tommy non voglio sentirlo spiegare da te, che sei palesemente sotto tutta Trenitalia. Ma vorrei sentir parlare Oppini e decretare se è degno di te"

Ci abbracciamo poi entrambi, come due comari, guardando il venditore d'auto e esortandolo a parlare.

Lui esordì così:

" Scusate ma cos'è una congiura?"

"Allora Oppini, la Orlando vuole che gli racconti tutto e io vorrei che partissi dal come ti sei innamorato di me"

La sciura mi fece eco.
"Ah Oppini, ti sei innamorato eh? Beh d'altronde potevo immaginarlo, nessuno resiste al fascino di Zorzi qui."

Il liscio arrossì un poco e poi mi guardò dritto negli occhi.

"Ecco io lo sapevo già in cuor mio, ma rendendomi conto che lo potevo perdere, ho davvero capito l'entità di ciò che provavo. Non mi è mai successo prima, non così, soprattutto mai per nessun' altro uomo. Mi spaventa, ma non posso negarlo. Non sarebbe giusto. Io lo amo, non mi importa il resto"

Aveva pronunciato quelle parole in modo così appassionato, certo, come se fossero una verità incrollabile, che se fossimo stati soli lo avrei baciato fino a non avere più fiato.

Stavo diventando romantico, forse? Ma alla fine al cuore non si comanda, no? Quell'uomo aveva abbattuto tutte le mie barriere, e glielo avevo lasciato fare, avevo cercato di allontanarlo ma non potevo. Mi bastava guardarlo per esserne attratto come una calamita. Eravamo perfettamente bilanciati noi infondo, quando io ero il polo negativo, lui era il positivo, e viceversa.

I miei pensieri, furono però bruscamente interrotti dalla mia amica, che mi riportò alla realtà.

"Bellissima dichiarazione, senza dubbio. Sono felice se vi amate e tutto il resto. Ma devo un attimo fare la cinica della situazione, ora Francesco tu lo ami e non vedi il resto. Ma prima o poi dovrai farlo, dovrai parlare con tua madre e la tua fidanzata. Sei pronto a un passo del genere?"

Io per primo avevo quasi paura di quella risposta, avevo preferito scappare piuttosto che metterlo davanti a quella strada così difficile. E cercai di proteggerlo ancora una volta.

"Dai Stefy non esagerare, sembra che ci stiamo per sposare dai non-"

Francesco prese però parola.

"No Tommy, ha ragione. È lecito che lei mi chieda una cosa del genere. E si ci ho pensato, tutte le cose che conosco potrebbero crollare, il mio rapporto con mia madre, quello com Cristina, che prima di essere la mia fidanzata, è stata mia amica per 8 anni, il mio lavoro come telecronista calcistico..."

Mi sentivo male per lui, perché era lui, che avrebbe rischiato il tutto e per tutto per questa nostra storia, non io. Io ci avrei rimesso un cuore spezzato, diverse sedute dallo psichiatra, lui una vita intera di certezze crollate per colpa mia, come un castello di carte al minimo soffio di vento.

"...ma Stefania devo farlo. Non solo per Tommy, ma anche per me. Porterò le persone intorno a me a soffrire, soffrirò anch'io senza dubbio, ma non è poi la fine del mondo. Prima o poi capiranno e se non lo faranno, lo accetterò e andrò avanti, mi basta avere Tommy con me, per tutto il tempo che mi vorrà"

Stefania era visibilmente emozionata, io ero proprio una fontana. Stavo piangendo, senza riuscire a contenermi.

"Oppini ti odio! Ti rendi conto di cosa mi hai fatto? Sembro una donna gravida, sono ancora più sensibile per colpa tua"

Scoppiamò a ridere tutti e tre, la tensione un minimo diminuita.

Stefania fece una carezza a Francesco.

"Vi amate questo è l'importante. Cercherò sempre di sostenervi davvero, voglio solo vedervi felici. Ma se fai soffrire Tommy ti scateno contro Margot!"

"Ah beh capirai Orlando, che gran minaccia"

"Zorzi bada a quel che dici, guarda che Margot sa essere la chiuauaha più feroce che ci sia"

Nel mentre Francesco si era alzato per abbracciarmi, asciugare gli ultimi residui di lacrime che erano rimasti sul mio viso e per stringermi a sé.

La donna guardò quella scena intenerita.

"Io vi lascio da soli allora. Cerco di tenere gli altri distanti da questa stanza almeno per un po', non fate niente che io non farei, mi raccomando" poi un rapido occhiolino, e si alzò per andarsene, mentre io le lanciavo uno dei tanti cuscini di quel letto.

Eravamo tornati noi due, abbracciati in quel letto gigante.

"È andata bene no?" Mi fece il moro.

"Lo pensi davvero? Quello che hai detto?" Gli chiesi speranzoso.

"Sì, ogni parola"

"Ti prometto che farò del mio meglio per non deluderti"

" Non devi fare niente, sii semplicemente te stesso. Pensi di poterlo fare?"

"Beh se nell'essere me stesso includi anche le mie trenta personalità, allora certo. Posso farlo."

Un altra risata, un altro bacio, l'ennesimo.

Adoravo come mi baciava, che fossero baci casti o appassionati, aveva sempre un gesto di riguardo nei miei confronti anche in quel caso. La sua mano era sempre sulla mia testa, a cullarmi, come a proteggermi dal resto del mondo. L'altra invece mi carezzava la guancia, come se fossi fragile. Ma non lo ero, grazie a lui mi sentivo forte, invincibile e avrei voluto esserlo davvero per noi due.

"Vorrei fare l'amore con te..." mi lasciai sfuggire.

"Anch'io non sai quanto"

"Non hai paura?"

"Non sono un bambino Tommy, sono un uomo, penso di poterti soddisfare anche se non sono mai stato con un altro uomo, so come funziona il sesso."

"Beh amore, mi soddisfi anche solo quando ci baciamo, ci confidiamo e ridiamo assieme. Per me avere una complicità del genere è un po' come godere..."

Mi diede uno schiaffo sul culo.

Lanciai un urlo.

"Francy, ma sei pazzo?"

" Lo sono sempre stato. E poi volevo solo avere un anticipazione"

"Un anticipazione di cosa scusa?"

"Volevo sentirti urlare per me" Concluse serio lui.

Beh, se questo era l'inizio, sapevo già di essere rovinato.












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