"È una scelta loro, non sta a me decidere"
Tommaso aveva risposto così a Dayane e si era poi rabbuiato. Del resto come biasimarlo, si parlava del fatto che io facessi un figlio con quella che era ancora la mia fidanzata e che poco meno di una settimana prima in puntata mi aveva dedicato parole d'amore.
Che casino.
Quel pomeriggio speso insieme era stato bellissimo, dalla dolcezza, alla passione, eravamo riusciti a ritagliarci uno spazio tutto nostro. Ma purtroppo era finito tutto troppo in fretta ed eravamo tornati bruscamente alla realtà. Anche troppo bruscamente.
" Oppini e a te piace Tommaso come nome di un futuro figlio?" Sì aggiunse allora Sonia, pensare che inizialmente mi stava anche simpatica. Ma sotto l'influenza di Dayane mi sembrava un altra e pensare che credevo che anche quest'ultima stesse cambiando. Che ingenuo in entrambi i casi.
"Si Tommaso, è un bel nome"
Il riccio mi guardò senza fiatare, gli occhi lucidi. Lo stavo facendo soffrire ed era l'ultima cosa che volevo. In fondo, lui cosa pensava di essere in quel momento per me, gli avevo confidato di amarlo, ma se pensasse che lo considerassi solo un amante?
Rabbrividii. Dovevo mettere le cose in chiaro il prima possibile con Cristina e mia madre, ma mi era impossibile. Più volte avevo chiesto agli autori in confessionale di farmi parlare con loro, ma si erano sempre rifiutati. No ai contatti esterni se non per sorprese in puntata o per estrema urgenza. Quelle erano le regole e non sarebbero di certo cambiate per me. A volte mi sembrava di vivere in una gabbia dorata. Ero costantemente ripreso, non potevo essere totalmente me stesso e dire e fare ciò che volevo, stare con la persona che amavo.
Già Tommaso mi aveva cambiato la vita. Senza di lui quel percorso non aveva senso di esistere, era lui il mio compagno di Grande Fratello e speravo al di fuori compagno nella vita vera.
Con quei pensieri in mente lo cercai con lo sguardo tutta la sera, notavo che anche lui ogni tanto mi guardava, ma il suo sguardo aveva perso un po' della luce di quel pomeriggio, era più spento, quasi cupo e io volevo solo rassicurarlo, baciarlo, stringerlo e dirgli che andava tutto bene, che noi stavamo bene, ma non potevo.
Per la prima volta mi resi conto di quanto sarebbe stato difficile fingere per un altro mese, ma ero consapevole di non avere altra scelta.
Un altro mese, posso farcela, cominciai a ripetermi più volte come un mantra.
Quella sera io e Tommaso rimanemmo distanti, poche le battute scambiate tra noi, pochi i contatti, tanta la paura di insospettire gli altri, soprattutto visto che avevamo passato quasi tutta la giornata insieme.
La parte più difficile sarebbe stato vederlo andare a letto con un altro uomo, ancora. Sapevo che era Giacomo e che tra loro era tutto passato ormai, che il più piccolo mi amava, ma era tutto così nuovo, così fresco e il fatto che un altra persona potesse stargli affianco in quel modo e non io, mi infastidiva.
Ma non potevo fare niente, anche perché se mi fossi messo a dormire tra lui e il dottore, il mio futuro ragazzo avrebbe fatto sicuramente una scena madre. Conoscevo i miei polli.
Alla fine era anche rassicurante che anche Tommaso fosse almeno un minimo geloso di me, mi faceva sentire desiderato. Certo, il problema è che lui era bellissimo a differenza mia e avrei avuto sicuramente più difficoltà a scacciare i pretendenti una volta fuori di lì, ma lo avrei fatto con molto piacere.
Forse stavo pensando troppo in grande e troppo in avanti, ma non potevo farci niente. Mi sentivo quasi come un ragazzino alla prima cotta, anche solo pensarlo mi distraeva da qualsiasi cosa stessi facendo, portandomi a sorridere come un ebete.
Andrea sempre molto percettivo ai miei cambi di umore, se ne accorse subito che c'era qualcosa di diverso e me lo fece notare mentre cenavamo.
"Fra, che sorriso che avevi guardando il vuoto. A che pensavi?"
"Al fatto che sono felice"
Mi girai appena pronunciate quelle parole verso Tommy, seduto di fronte a me dall'altra parte del tavolo, lo guardai dritto negli occhi e ci scambiammo un sorriso segreto d'intesa.
La cena passò tranquilla, si parlava del più e del meno anche di stupidaggini se si vuole, tutti erano intenti in qualche conversazione.
Io parlavo con Pierpaolo e Enock, ma devo ammettere di non star prestando particolare attenzione a quella discussione sul calcio, perché ero intento a fare piedino a un certo Tommaso Zorzi sotto il tavolo.
Un adolescente in piena crisi ormonale, ecco cos' ero diventato.
Il minore mi assecondò intrecciando poi i suoi piedi coi miei, non ci eravamo nemmeno girati a guardarci, parlavamo con altre persone, ma entrambi avevamo bisogno di contatto. Ci eravamo ritrovati da così poco, avevamo bisogno di sapere che l'altro c'era. Anche a costo di sembrare ridicoli.
Diciamo che quella notte non fu particolarmente movimentata, andammo a letto anche abbastanza presto, ma non riuscivo a prendere sonno.
Chiudevo gli occhi e vedevo Tommaso, i nostri baci e le carezze di quel pomeriggio. Se solo fossimo stati da soli avremo fatto l'amore ne ero sicuro, ma non potevamo, non in quella casa e forse era un bene. Volevo fare quel passo con lui solo dopo aver chiuso con la mia fidanzata, volevo poterlo fare mio, ma allo stesso tempo considerarmi suo completamente, senza remore.
Sbuffai, quella notte dormire sarebbe stato impossibile.
Mi alzai dunque per bere un po' d'acqua e poi quasi come spinto da una forza invisibile andai in stanza blu. I miei occhi impiegarono un po'di tempo ad abituarsi a quel buio pesto, ma poi finalmente lo raggiunsi, stava dormendo, un adorabile broncio sulle labbra.
Mi avvicinai, inginocchiandomi al suo fianco e toccandogli la guancia delicato e lo vidi aprire gli occhi. Eppure ero convinto stesse dormendo.
"Fra che ci fai qui? E se ti vede qualcuno?" mormorò.
"Ero qui per darti il bacio della buonanotte"
"Che stupido che sei alle volte Francesco Maria Oppini" mi rimproverò bonariamente, scuotendo la testa con un sorriso. Poi continuò
"Vieni qui"
Ci scambiammo un bacio dolce e casto sulle labbra e gli diedi un bacio sulla fronte.
"Buonanotte amore" sussurai.
"Buonanotte a te"
"Buonanotte Francesco" si aggiunse una terza voce, quella di Giacomo.
Non risposi e uscì di lui, sperando che Tommaso inventasse qualche scusa plausibile per entrambi.
Ci mancava solo Giacomo...
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Con te
FanfictionInizio col dire che è da tanto che non pubblico una storia. Questo è il mio ritorno e ho deciso di concentrare la mia storia su Tommaso e Francesco, due personaggi del gfvip. Ovviamente è una storia di fantasia, ho grande rispetto per le loro vite...