XLVIII. Ponti

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Ero distrutto. A cosa mi aveva portato l'essere onestо? A niente, se nemmeno la persona che amo, mi aveva creduto c'era poco da fare.

La verità è che era una storia vecchia, chiusa e passata, di tanti anni prima, ma che ancora faceva male. Io volevo davvero bene a Christian, semplicemente non doveva essere, non ero attratto, non potevo biasimarmi per un sentimento che non c'era, che non è mai nato. Chissà che non fosse stato proprio il karma ora a punirmi. In un libro una volta avevo letto " Amerai chi non ti ama, per non aver amato chi ti amava". Frasi da baci perugina, avrebbe detto Tommaso.

Già, e lui mi amava? Come può esistere l'amore senza la fiducia? Io mi fidavo di lui, avevo scelto di sciogliere ogni mia riserva, eppure non meritavo lo stesso trattamento a quanto pare. Come sempre non ero abbastanza.

Con questi pensieri mi diressi a fare la valigia, ero solo in stanza arancione, ma Andrea vedendomi entrò a farmi compagnia.

"Così fai la valigia? Vedrai che non esci"

"Non mi importa più. Una parte di me vorrebbe uscire oggi"

Andrea si stese sul letto, dando due pacche al materasso per farmi capire che mi volesse accanto a lui.

Andai da lui e per un po' rimanemmo in silenzio.

"Qualunque cosa sia, sono sicuro che risolverete. L'amore è così, l'importante è essere abbastanza forti da superare le sfide insieme"

Strabuzzai gli occhi.

"Tu insomma...tu...tu...lo sai? Come lo sai?"

Mi posò la mano sul braccio, per porre fine a quel mio balbettio.

"Fra tranquillo, non ti giudico. Non lo farei mai. Semplicemente ti voglio bene e sono tuo amico e poi mica sono cieco"

Sospirai.

"Questa volta è finita"

"Allora non vi amate abbastanza"

"Come puoi dire una cosa del genere?"

"Non avresti pensato di uscire altrimenti. Dai Francesco, ti ho sempre visto come una persona dal forte carattere, anche in questa casa hai lottato per dimostrare che sei un entità a sé stante e non il 'figlio di'. Per far capire che non sei semplicemente il cognome che porti. E ora per amore, per una qualche cazzata o fraintendimento ti arrendi"

"Non è una cazzata, non si fida di me"

"Gli hai dato motivo di dubitare di te?"

"No mai"

"Ne sei sicuro?"

Ci pensai un po' su, certo dovevo ancora chiarire con Cristina, magari sapendo che ero single avrebbe capito che ero serio nelle mie intenzioni. Ma ne avevamo parlato e lui stesso mi aveva detto che avrei dovuto parlagliene al di fuori, soprattutto perché qui i contatti sono impossibili e anche perché dopo la dichiarazione di amore che mi aveva fatto in diretta nazionale, l'avrei umiliata. Era stato Tommaso il primo a insistere su questo.

L'unica soluzione alla fine sembrava sempre la stessa: uscire per mettere a posto le cose. Rischiare.

"Andrea devo uscire. Solo così posso dimostrargli la verità dietro le mie parole, coi fatti "

"Non c'è altro modo?"

"Purtroppo no"

"Pensi che sarebbe d'accordo?"

"Non credo"

"Aspetta fino alla puntata allora, datti e datevi tempo"

"Io non posso farcela così"

Mi girai il vis nascosto sul cuscino. Andrea mi fece una carezza calmante sulla schiena.

"Certo che puoi, hai superato cose ben più difficili di queste. E se hai bisogno ci sono io, c'è Stefania, Enock, Elisabetta, noi ti vogliamo bene"

"Anch'io ve ne voglio"

"Non voglio vederti così però okay? Ora vai a farti un bel bagno così ti rilassi. Anzi sai cosa c'è? Vado io a prepararti la vasca."

Il mio amico, si alzò velocemente dal letto, ma lo afferrai per un polso.

"Andre..."

"Si?"

"Grazie"

"E di cosa? So che tu avresti fatto lo stesso"

Con un ultimo sorriso si dileguò e io chiusi gli occhi, solo per poco, giusto il tempo di una canzone. Ne partì una che non avevo mai sentito prima.

We were worlds apart
Eravamo mondi separati

So I fell from the stars
Così sono caduto dalle stelle

I travelled long and I travelled far
Ho viaggiato a lungo e ho viaggiato molto

Then deep in the dark
Poi, nel profondo del buio

I followed a spark
Ho seguito una scintilla

And it led straight to your heart
E ti ha portato dritto al cuore

There'll be oceans for us to tread
Ci saranno degli oceani da percorrere

There'll be bridges for us to mend
Ci saranno ponti da riparare per noi

There'll be oceans for us to tread
Ci saranno degli oceani da percorrere

There'll be bridges for us to mend
Ci saranno ponti da riparare

Quella melodia non mi era affatto familiare e l'inglese non era certo il mio forte. Ma Bridges,  significava ponti. Ponti che in quel momento erano stati tagliati,  ma che io avrei voluto ricostruire.  Se solo ne avessi avuto l'occasione.  Vidi nell'altra stanza l' oggetto dei miei pensieri, piangeva non mi avevo visto. Era ora di fare il primo passo avanti. Perché si sa l'orgoglio in amore non porta a niente. Quel ponte andava costruito.






*Angolo Autrice*
Ciao a tutti,
Ieri non ho aggiornato e in diversi mi avete scritto, chi in maniera molto educata. Chi invece in maniera più sgarbata, accusandomi di non rispettare gli impegni.  A malincuore vi informo che non riuscirò ad aggiornare ogni giorno,  visto che ho ripreso l'università, ma appena posso aggiorno.  La storia sarà conclusa, vi prego di rispettare questa cosa, perché come tutti ho i miei impegni.
Grazie mille a tutti ❤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 22, 2021 ⏰

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