24-Tradimento, troia, perdita

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<<e poi?>>chiedo.

<<e poi cosa?>>chiede. Mi accoccolo di più al suo petto.

<<domani ritornerai quello di sempre>>specifico. Sospira stringendomi la vita.

<<ti assicuro di no>>annuisco titubante. Dentro di me so che, questo è solo un intervallo di felicità in mezzo la tempesta. Con i pensieri in testa, mi addormento.

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<<svegliati>>sento sussurrare. Apro lentamente gli occhi trovandomi due pozze azzurre. Mi viene un sorriso spontaneo, sapere che è con me e che non è lo stronzo. Mi mostra un sorriso che farebbe innamorare anche Malefica.

<<tra qualche quarto d'ora c'è lezione>>dice facendomi mugolare dandogli le spalle. Lo sento ridacchiare con la voce roca facendomi venire dei brividi. Sento il letto muoversi, segno che si è sdraiato. Fa per avvolgere la mia vita con un braccio, ma mi alzo prima che compia il gesto. Fa il labbruccio mentre io gli faccio la linguaccia. Non posso perdere ancora le lezioni. Ho fatto troppe assenze e nessuno sa il vero motivo. La scusa delle vacanze a casa mia e bla bla bla. Vado verso il suo armadio e gli rubo una felpa. Mentre la indosso, mi accorgo che Henry non c'è.

<<Henry dov'è?>>chiedo mentre mi infilo nella sua felpa, che mi arriva alle cosce. Sorride alla vista di me con la sua felpa. Non capivo perché alle ragazze piacciono le felpe dei ragazzi...ma ora si.

<<è andato a lezione in anticipo>>dice venendomi incontro allacciando le sue possenti braccia alla mia vita. 

<<è bello vedere te, piccola e bassa come un minion, nascosta nei miei vestiti>>ridacchia lasciandomi un bacio sulla testa. 

<<tutta questa dolcezza dove l'hai comprata?>>chiedo ridacchiando e staccandomi. Mugola contrariato.

<<Cole...non posso permettermi altre assenze>>gli spiego. Sbuffa contrariato.

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<<signorina Davis, mi sa ripetere la lezione?>>chiede. La guardo distratta mentre la morsa allo stomaco inizia a farsi più stretta. Nonostante fossi distratta, so tutto.

<<stiamo parlando di Dante Alighieri, un poeta che scrisse la Divina Commedia. Nato nel 1265 e morto nel 1321 a Ravenna. E...>>mi interrompe con un cenno. Ricomincia a spiegare la lezione, mentre io sto cercando di non pensare alla morsa allo stomaco.

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<<sono state le 5 ore più schifose della mai vita e tu? Mi chiedi come va>>sbuffo divertita. 

<<si ma...ieri non sei ritornata nella nostra stanza>>fa un sorriso sornione. Le do una spinta leggera.

<<Hope! E no, non l'abbiamo fatto>>sussurra l'ultima parte con un sorriso da ebete. Mi fa piacere pensare che rispetta i miei limiti. Inizia a ridacchiare, ma la sua risata cessa guardando qualcosa alle mie spalle. Confusa, faccio per girarmi, ma mi prende per le spalle. 

<<che c'è dietro le mie spalle?>>ringhio tra i denti. Continua a guardare dietro di me, senza degnarmi di alcuna attenzione. Fuggo dalle sue mani e mi giro. Parli del diavolo e quello mi fa le corna. Davvero ci sono cascata? Eppure chiamavo "troia" chi la dava al primo che passa. Mi dovrei sentire "troia" per aver affidato il cuore a un donnaiolo? Illusa. Una povera illusa sono. Davvero ho creduto che avrebbe potuto cambiare per me? Non si cambia da un giorno all'altro e questa ne è una prova.

Sento il cuore sbriciolarsi, si sbriciolarsi. I pezzettini c'erano, ma si sono spezzati anche quelli e rimangono solo briciole. Sento un bruciore all'occhio, capendo che potrei scoppiare a piangere come una disperata. Mi giro verso la mia migliore amica che mi guarda dispiaciuta.

<<tranquilla, tanto non avevamo detto di stare insieme...>>la guardo per qualche secondo per poi camminare diretta verso la nostra stanza. Prendo le scale, magari camminando posso smaltire quel groppo in gola che ho. Raggiungo la stanza. Apro la porta e me la chiudo alle spalle per poi buttarmi sul letto. 

la prossimo volta, caro Cole, avvisami che sono solo un giocattolino sessuale. Dove sono andati tutti i piani che avevo programmato? E la mia regola niente rapporti?

mi asciugo le lacrime, prendo il telefono e chiamo Mason, l'unico con cui voglio parlare.

<<pron...>>non lo lascio finire.

<<al parchetto vicino il college, ti aspetto>>abbandono la chiamata e sospiro. Apro le ante del mio armadio e mi accorgo che ho indosso la sua felpa. La tolgo e la metto sotto il cuscino. Neanche un giorno e mi scarichi? Ti diverti? Perché io no.

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Cole pov's:

la stacco da me con uno spintone, ma che cazzo fa?

<<MA CHE CAZZO FAI?>>sbraito contro di lei. Si avvicina, ma mi allontano. Notando il mio gesto si infuria anche lei.

<<non durerete, non ti darà mai ciò posso darti io>>dice con un sorrisetto. 

<<sei una troia del cazzo!>>esclamo andandomene infuriato.

<<farò di tutto per averti!>>sento dire da lei. Pff, non siamo mica qui a vendere. Vado verso il bagno, ma vengo tirato da un gomito. Se è lei giuro che l'ammazzo.

<<HAI ROTTO CAZZO!>>le urlo in faccia in preda alla rabbia, ma poi mi pento. Vedo i suoi occhi vacillare per un po', ma poi riacquista la forza.

<<SEI UN INFAME DEL CAZZO! PENSAVO CHE TI IMPORTASSE DI LEI...e di me...>>sussurra l'ultima parte. In tutta la mia vita non ho mai urlato in faccia a mia sorella e questo per lei significa molte cose, quindi non l'ho mai fatto...finora.

<<scusa, pensavo fossi...>>non finisco che se ne va. Ecco bravo, hai perso tua sorella e non solo, ma anche la ragazza che ti ha fatto battere il cuore dopo tanto tempo.

La mia bellissima cazzata di sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora