<<mai detto di non esserlo>>gli dico freddamente. Non lo vedo dal pomeriggio che abbiamo passato insieme, anzi è diventato più freddo di prima. Mi prende per il polso e mi trascina dentro la stanza dei bidelli. Ma è scemo?
<<che vuoi?>>chiedo. Mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite.
<<che voglio io? Che vuoi tu con quello! Sai, pensavo che non eri come le altre, ma lo sei. Sei una puttana! Mi dispiace per i tuoi genitori!>>lo guardo torva. Ha detto veramente che sono una puttana.
<<beh...ti sbagli, ti svelo alcune cose. Mio padre è morto. Mia madre è un fantasma e mio fratello non l'ho mai conosciuto>>lo guardo con le lacrime agli occhi. Sospiro cercando di mantenere le lacrime e non scoppiare. Esco dalla stanza e mi dirigo verso il dormitorio femminile.
sono una puttana. Sono una puttana. Sono una puttana. Mio padre è morto per un mio capriccio, di conseguenza colpa mia. Mia madre sta male per la sua morte, di conseguenza e logicamente è colpa mia.
apro la porta della camera. In questi anni in molti mi hanno definita tale, ma detto da lui, fa male. Il motivo? Non so perché. Mi butto sul letto e inizio a pensare.
se solo non l'avessi conosciuto. Non sarebbe successo ciò che è successo. Mi manchi papà.
la porta si apre e intravedo la figura di Hope. Mi asciugo le poche lacrime che sono uscite e le sorrido. Il suo sorriso è spento come lo sguardo. Batto la mia mano ripetutamente sul mio letto per incitarla venire.
<<che succede?>>le chiedo. Alza lo sguardo e scoppia in un mare di lacrime. Mi abbraccia e ricambio. Le accarezzo i capelli.
<<mia madre verrà domani>>sua madre...Una ragazza così felice non merita questo. Non merita una madre come lei. Mi viene un'idea.
<<Hope...>>la chiamo. Alza lo sguardo e mi incita a parlare.
<<e se le facciamo credere che tu qui non ci sei?>>chiedo. Le si illuminano gli occhi e sorride battendo le mani. Ecco questa è la mia migliore amica.
<<così potremo scamparla>>potremo?
<<potremo?>>chiedo. Annuisce.
<<si io e Cole>>a pronunciare il suo nome, mi vengono i brividi e le immagini in cui diceva che sono una puttana.
<<si...potete stare da un mio amico>>dico. Annuisce e mi abbraccia fortissimo.
<<ti voglio bene. L'ho detto sin da subito che siamo delle grandi>>le sorrido ricambiando l'abbraccio. Si stacca e dice di andare in bagno. Ci sono ancora due ore di scuola, ma le lascio perdere. Dopo di aver urlato a Hope, vado fuori in giardino. Il panorama, non è molto bello. Vorrei tanto disegnare in questo momento, ma non trovo il giusto posto. Mi giro intorno per vedere che nessuno mi guardi e scavalco il muro di legno.
gironzolo per di qua e di là e trovo la mia macchina. La scopro e con le chiavi che ho sempre a portata di mano, apro la portiera. Mi manca correre e infatti sono emozionata per sta sera. Parto iniziando a guidare normalmente, ma quando non ci sono le autostrade e solo campi, parto a tutta velocità. Uh si! questa si che è libertà.
Quando rallento, noto dallo specchietto che non sono sola. Una macchina nera mi sta alle calcagna. Metto a fuoco la vista chiudendo gli occhi in due fessure, ma i vetri sono oscurati. Parte un colpo di pistola e capisco che sono degli scagnozzi di Liam o è lui. Vado in panico e chiamo Mason, dal tablet della macchina. Parte la chiamata e io vado a tutta velocità.
<<pronto?>>
<<Mason! UNA MACCHINA NERA CON VETRI OSCURATI MI STA DIETRO!>>
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La mia bellissima cazzata di sempre
RandomRoxy, non è la ragazza come tutte le altre, rimane fredda e distaccata dal mondo per non soffrire di nuovo. Fa gare clandestine come se fossero un gioco. Per lei è tutto un gioco! Ma tiene nascosta la sua identità, nessuno sa il genere perciò la chi...